.15.

97 14 0
                                    


Mohamed doveva recarsi immediatamente al tempio, dove avrebbe incontrato di nuovo Zara. Questa volta avrebbe voluto parlare con lei un po' di più della volta precedente, stare con lei e poi... chiederglielo, sì. Il ragazzo si mise in tasca una scatola e prese qualche moneta, apprestandosi ad uscire, quando la voce di Samad lo fece sussultare. -Fratello caro, dove vai? Stasera noi tre abbiamo un colpo da fare, ti sei forse scordato? Dovremmo studiarlo meglio. Perché non farlo stamattina?- -Dove vado e cosa faccio non è affar tuo. E se proprio vuoi saperlo, il colpo è rimandato.- tagliò corto Mohamed, bruscamente, guardandolo di sbieco. -Cosa? E io dovrei aspettare fino a domani sera per...- Samad cercò di replicare. -Chi ha parlato di domani sera? Io non ho specificato quando.- -Ma, Mohamed, allora... quando lo metteremo in atto? Sono giorni che non mangiamo.- -Mai.- rispose, secco, il capo-banda. -Cosa? Ho... ho sentito bene?- chiese il Tagliagole, incredulo. -Hai due orecchie, mi pare. Siete voi due a non mangiare, io mi sono trovato un lavoro e da un po' vivo dignitosamente. Vedete di fare lo stesso, non ho più intenzione di vivere nella disonestà.- -Capo, hai voglia di scherzare? Quel colpo...- insistette il minore. -Dimmi un po', ti sembro uno che abbia voglia di scherzare?- la voce di Mohamed divenne minacciosa. Non avrebbe ammesso un altro passo falso da parte di Samad. -Ehm... n...no...- biascicò questi. -Bene. E ora, se vuoi scusarmi, vado di fretta.- Mohamed aggirò il fratello minore e finalmente uscì. Tirò un sospiro di sollievo: finalmente lontano da quei due, era sempre più vicino alla sua Zara.

Quando il ragazzo arrivò al tempio, trovò una sorpresa. Una bambino era seduto a fianco della sua amata sulla loro panchina, quella panchina di fronte al tempio che avevano scelto per chiarirsi la prima volta e per continuare a parlare per quel secondo appuntamento. -Zara! Ma... lui chi è?- -E' il piccolo Hyero. Lo so che mia avevi detto di aspettare, Mohamed, ma lui non è un bambino qualsiasi. E' molto sveglio e ci sa fare con le indagini.- -Piacere di conoscervi, Mohamed.- Il ragazzo ricambiò il saluto, sorridendo. -D' accordo, Zara, ma lui cosa c' entra con Omar?- -Da piccolo sua sorellina è stata rapita e io temo che Omar e i due gemelli c' entrino qualcosa in questa storia. Devo aiutarlo a ritrovare la piccola Kauzia, che ha un anno in meno di lui, e se le cose stanno come penso, Omar la nasconde da qualche parte con la complicità di Samad e Bagod.- -No, zia, non è proprio così. Solo una parte del tuo ragionamento è esatta.- affermò Hyero. I due giovani si voltarono a guardare il ragazzino. Lui si era alzato dalla panchina e guardava il suolo, dando qualche calcetto ai sassolini per terra. -In che senso, piccolo? Spiegati meglio.- Mohamed era sempre più sorpreso dall' intelligenza di Hyero, mentre Zara sorrise: com' era orgogliosa di lui! -Quando Omar mi ha difeso da mia madre, quel giorno, io ho riconosciuto il suo volto, quindi forse è vero che la sua banda ha rapito mia sorella, ma poi l' ha abbandonata.- -Come? Allora a quest' ora sarà...- -No, Mohamed, io sento che è viva.- -Ma...- -Moh, forse ti sembrerà strano, ma il piccolo Hyero ha delle intuizioni quasi degne di un mago. Non si sbaglia mai, e se sente che Kauzia è viva, lo è veramente.- -Allora dove sarebbe ora tua sorella?- -Dopo averla rapita, i tre banditi se ne sono sbarazzati, abbandonandola da qualche parte, ritenendola ormai un intralcio. Qualcuno dal cuore d' oro deve averla vista per strada e adottata.- -D' accordo, sapresti anche dire chi?- -Non posso affermarlo con certezza,- proseguì Hyero, -ma credo che sia qualcuno che vive a Palazzo- -Cosa? Piccolino, ma non ti sembra di esagerare un po'?- -No, Mohamed, sento una strana energia positiva provenire da Palazzo, come un legame invisibile. Credo che mia sorella viva lì.- -Senti, non voglio offenderti, ma se tua sorella ha una vita così agiata come dici, che senso ha volerla cercare?- Il volto del ragazzino si incupì. -Perché lei mi manca molto e io le voglio bene.- -Certo...capisco, scusami. Che stupido sono a fare queste domande.- -Tu vuoi bene alla zia?- -Ma, Hyero!- Zara arrossì di colpo. Mohamed ridacchiò, grattandosi la nuca, imbarazzato. -Oh, Zara, non preoccuparti. Ma certo che le voglio bene, piccolo. Ti prometto che vi aiuterò a risolvere questo caso.- -Ah, Mohamed, c' è un' altra cosa che devo dirti.- -Sì, dimmi, Zara.- -Tu credi veramente che il Faraone si sia suicidato?- -Che domanda strana... ma perché?- -Perché io e Hyero non lo crediamo affatto. Qualcuno ha voluto sbarazzarsi di lui, a corte.- -Volete... volete indagare anche su quel caso?- -Certo, amore, e tu ci aiuterai, non è vero?- -Ma certo, tesoro, ma certo. Volevo chiederti solo una cosa.- -Certo, dimmi.- Zara lo guardò, incuriosita. -Nel pomeriggio, possiamo vederci da soli? Ti devo dire una cosa che... ecco, è molto importante per noi due.- -Hyero non può sentire?- -Beh, ecco...- -Non vorrai tirarti indietro proprio ora, spero!- -Ma no, ma no, Zara, ma cosa vai a pensare! Si tratta di tutt' altro.- -Allora di cosa si tratta? Avanti, parla.- -Ma Hyero...- -Oh, ora è assorto nei suoi pensieri, nemmeno ti sentirà. Dai, dimmi.- -D' accordo. Il fatto è che...io vorrei sposarti, Zara.- Mohamed le porse una bellissima collana di turchesi che teneva in una scatola nella sua tasca. La giovane donna la ammirò, meravigliata. Lui la aiutò a mettersela. -Anche io voglio tanto sposarti, Mohamed, ma prima dobbiamo smascherare tuo cugino. Non voglio che ostacoli ancora la nostra storia d' amore.- -Certo, lo capisco. Presto ci metteremo d' accordo per agire.- -Grazie, Mohamed. Grazie di tutto quello che fai.- -Figurati, tesoro. Ora torno a casa, ci vediamo presto.- -Certamente, Moh.- I due si abbracciarono. Il ragazzo salutò Hyero, che ricambiò, poi si incamminò verso casa, ripensando a quella chiacchierata insolita e piena di misteri. Certo, quel bambino era davvero strano, ma se fosse tutto vero? Forse una divinità abitava quel corpo. Mohamed sapeva che Zara non gli avrebbe mai mentito, quindi si persuase di non preoccuparsi e continuare ad aiutarli. E un giorno, lui e Zara sarebbero stati finalmente felici insieme.

L'eredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora