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Zara rientrò a casa che era da poco passato mezzogiorno. Appoggiò i cestini pieni di buon cibo su un tavolo della cucina e i soldi ricavati dal suo nuovo scritto in un posto sicuro insieme agli altri contanti. Mentre si cambiava d' abito e si toglieva la parrucca per far respirare i suoi capelli, incontrò Hyero che si dirigeva in cucina per bere un sorso di acqua fresca, versandosi una bella coppa con la brocca argentea situata sul tavolo basso. Zara lo salutò, sorridendo, poi gli pose una domanda: -Hyero, tesoro, sai dov'è Omar?- -No, zia, è uscito verso metà mattina ma non so proprio dove sia potuto andare, non mi ha detto nulla. Ha fatto colazione con del latte d' asina ed è uscito quasi subito, rivolgendomi solo un breve saluto-, rispose il piccolo, riponendo la brocca sul mobile e dissetandosi. Quel giorno estivo era veramente caldo e afoso. -E sei rimasto a casa da solo per tanto tempo?- si preoccupò Zara. -Non preoccuparti, ho dedicato tutto il tempo alle massime dei saggi e ai conti più complicati- -Non ti riposi proprio mai, eh?- scherzò la giovane zia, scompigliandogli i capelli. Hyero sorrise: -Beh, potrà sembrare strano, ma mi rilasso, passando il tempo così. Stare senza fare nulla mi pesa, e ora che a causa del lutto per il Faraone ci saranno due mesi senza scuola, dovrò cercare di inventarmi qualcosa per tenere la mia mente allenata.- -A proposito, Hyero, hai sentito dello scandalo a corte?- -Quale scandalo, zietta?- chiese Hyero, guardandola negli occhi. -Si dice che Sasherd si sarebbe suicidato questa notte, forse stanco dal peso del regno o forse perché oppresso da un dolore che non riusciva più a sopportare... ma io non sono convinta che si sia suicidato per questi motivi: era un sovrano brillante e risoluto, non era così debole caratterialmente da cedere ad un dolore passeggero. Per me c'è sotto qualcosa... magari qualche cortigiano invidioso...- Zara espose le sue teorie al suo sveglio nipotino di soli dieci anni. -Quindi, a tuo parere, qualcuno lo avrebbe ucciso e poi occultato le prove del misfatto?- -Si, ma devono essere state almeno due persone... una sola non ce l' avrebbe fatta. Devono averlo colto di sorpresa o avvelenato precedentemente.- -Ma i cibi vengono sempre assaggiati prima da un servo, come avrebbero fatto a...- -I cibi, hai detto bene: ma non l' acqua.- -Lo avrebbero avvelenato tramite l' acqua? Okay, opzione plausibile, e poi?- -Hanno aspettato che la sostanza facesse effetto, poi un complice, una persona apparentemente fidata, si è introdotta nella sua stanza con un oggetto tagliente e l'ha ucciso- -Hai ragione, ma non ascolteranno delle deduzioni prive di prove... e poi, non possiamo indagare su un caso del genere...- -Hyero, il nostro scopo principale è ritrovare tua sorellina, Kauzia, ma se indagando su questo caso di così estrema importanza, giungessimo ad una conclusione sul rapimento di tua sorella?- -Hai già dei sospetti, vero, zia? E io forse so di chi si tratta.- -No, non ho ancora le idee chiare sull' uccisione di Sasherd, ma forse ce le ho sul rapimento di tua sorella.- -E chi sarebbero? Avanti, dimmelo, zia...!-

Zara sospirò: doveva dirglielo o no, che il suo attuale fidanzato Omar e quella banda di mascalzoni in realtà avevano rapporti solidi? Che secondo lei, Omar e i due gemelli avevano rapito la piccola Kauzia sperando di ucciderla abbandonandola per la strada, ma che qualcuno l' aveva accolta e adottata? Nella sua mente frullavano mille idee, ma erano vere intuizioni o solo fantasie da scrittrice?

-Hyero, vieni con me al tempio. E' un discorso molto complicato, ma zio Omar non deve sentirci, okay? Sarà un piccolo segreto fra me e te.- -Hai incontrato Mohamed, vero?- -Hyero...!- -Ho anche io una mente simile alla tua, zietta.- sorrise il bambino, ironico. Zara ricambiò la risata: era proprio sveglio... si augurava solo che Omar non lo fosse quanto lui. -D' accordo, è vero, e forse questo discorso c' entra anche con lui. Ma ti prego, non parlarne con Omar,e non fare altre domande finchè saremo al tempio... va bene?- -Okay, zietta.-

I due presero solo poche focaccine di farro e qualche dattero, una bisaccia di acqua, e si incamminarono verso il tempio.

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