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-Ragazzi, sento che è il momento buono per attuare la nostra vendetta. Nessuno saprà di questo spargimento di sangue, poiché minaccerò Zara di morte, se avesse intenzione di denunciarci.-, sentenziò Omar, pronto per lo scontro finale. Un leggero vento spirava nella sera del deserto. Il sole era appena tramontato e i tre, conclusi gli ultimi faticosi allenamenti e rifocillatisi con le ultime provviste di cui disponevano, erano usciti dal loro nascondiglio e si dirigevano verso l' oasi in cui si trovava la grotta dove si erano rifugiati Mohamed, Zara e i due ragazzini. Il capobanda, ormai diventato pazzo e accecato dall' odio e dal desiderio di vendetta, non vedeva l' ora di uccidere suo cugino e di impossessarsi di Zara, quasi fosse un oggetto e non una persona con una propria dignità ed una propria volontà. Omar vedeva solo i suoi desideri, e non quelli altrui. Samad e Bagod, costretti a seguirlo per potersi guadagnare il pane, poiché da soli erano disorganizzati e non avrebbero saputo mettere a segno un colpo, avrebbero preferito di gran lunga le piccole scorrerie e i furtarelli di campagna. Non erano molto convinti di quel piano, anche perché loro non avevano nulla contro Mohamed, il loro ex-capo: anzi, gli erano riconoscenti per tutto. Lo avevano tradito solo perché minacciati di morte dal loro vero capo, Omar. I Terribili Tre, coperti solo da un gonnellino leggero e procedendo a passo spedito, arrivarono finalmente nei pressi dell' oasi. Videro qualcuno uscire dalla grotta, così si acquattarono dietro ad un cespuglio, in attesa di capire di chi si trattasse e di studiare come agire. Sospirarono di sollievo quando videro che si trattava solo della ragazzina, Agarizha, che si recava al laghetto per dissetarsi e per farsi un bagno; e fu in quel momento che Samad ebbe l' illuminazione. -Capo, se cambiassimo un poco il piano?- sussurrò, tremante: temeva la reazione di Omar. Contrariamente a come pensava il Tagliagole, il capo rispose: -Cosa intendi fare?- -Che ne dici di rapire la ragazzina? Chiederemo a Mohamed un ingente riscatto e, quando lui porterà il bottino, tu lo ucciderai.- rispose il tirapiedi. Suo gemello era sorpreso da tanta arguzia. -Mh, mi sembra un' ottima idea. Bagod, entra discretamente nel laghetto e afferrala da sott' acqua, per le gambe. Samad, tramortiscila con questo rametto-, ne strappò uno dall' arbusto, porgendoglielo, -e fai attenzione a colpire bene. Io vi aiuterò poi a portarla al nostro covo.- -Sì, capo.-, risposero in coro i due delinquenti. Bagod, silenziosamente, entrò nel laghetto passando per il cespuglio dove i tre erano nascosti, arrivando fino alle gambe della nipote di Mohamed. La giovane si dimenò, spaventata, per qualche secondo, ma non fece in tempo ad urlare, poiché con un colpo da maestro Samad la tramortì con un legno. Il Tagliagole poi la prese in braccio e aiutò il compagno ad uscire dall' acqua. Bagod riprese fiato, mentre Omar venne loro incontro, complimentandosi. -Ottimo lavoro, ragazzi, ora torniamo al covo.- -Quanto pensi di chiedere per il finto riscatto, capo?- -Più di quanto un Faraone possa possedere. Non ce la farà mai a pagare.- -Non sarebbe più sensato permettergli di pagare per poi colpirlo alle spalle?- -Samad, stasera sei più intelligente del solito, non sembri nemmeno tu.- ironizzò Omar, piccato. Perché non gli venivano più in mente i piani diabolici e ben congegnati, mentre il suo sottoposto riusciva a pensarci? Decise di non dare peso alla cosa e diede la colpa alla stanchezza. Arrivati al covo, i banditi legarono con una fune le braccia e le gambe della ragazzina, bendandole la bocca con una fascia di lino, in modo che non potesse chiedere aiuto a nessuno. La rinchiusero in una stanza buia e umida, poi tornarono a dormire. Omar sogghignò, prima di addormentarsi: finalmente la sua vendetta si sarebbe compiuta.

* * *

Aisha si svegliò di soprassalto, con un brutto presentimento: se l' incubo che aveva avuto fosse stato vero? Sua sorella era in pericolo e aveva bisogno di aiuto. Svegliò Kebhan e gli raccontò tutto. -Sicuramente, in quanto Regina, hai dei poteri soprannaturali e deilegami con gli dei più stretti di qualsiasi altro cittadino Egizio. Forse hanno voluto avvertirti di qualcosa...- -Ma non capisci, Keb? Io e Agarizha abbiamo un contatto mentale proprio come Hyero ce l' ha con lei. Non ho sognato, ma ho visto cosa stava realmente accadendo. Hanno portato Agarizha in quella tomba, senza cibo né acqua, e hanno intenzione di chiedere un riscatto per uccidere Mohamed!- -Dobbiamo andare da Zara e Mohamed per avvisarli, sicuramente. E poi...- -Dammi un papiro e dell' inchiostro, per favore.- ordinò la Regina, risoluta. -Aisha, cosa intendi fare?- -Dammeli, non c'è tempo da perdere! Devo avvisare Lebhet, lui potrà aiutarci.- -D'accordo, d'accordo. Ecco qua.- il fidanzato le porse quanto richiesto. La ragazza scrisse velocemente e ordinò al fattorino di recapitarla urgentemente al Sommo Sacerdote del tempio di Osiride, poiché non c' era un minuto da perdere, si trattava di una questione estremamente importante. -Keb, facciamo preparare il carro, dobbiamo andare da Mohamed e Zara.-

L'eredeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora