XXI

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Se prendo il verde ,
non vuol dire che intendo dipingere l'erba,
e se prendo il blu,
non significa che dipingerò il cielo.
Il colore esprime lo stato d'animo dell'artista.

Vasily Grossman



Claudio

Avete presente un cane che incessantemente e stupidamente tenta di mordersi la coda per minuti o forse ore.

Gira in tondo quasi fino ad impazzire, e prova a raggiungerla, ma, proprio quando sembra stia per afferrarla, gli sfugge.

Ecco così è Mario ultimamente con me, mi sfugge.

Stiamo sempre insieme, ci regaliamo attenzioni, non ci manca niente, eppure sembra mancarci tutto.

Le certezze per esempio.

Il nostro amore è un vortice, un turbinio di emozioni, una montagna russa continua che ci mozza il fiato ogni minuto, ogni ora, ogni giorno.

È un rapporto complesso, un po' come noi, governati dal bisogno costante di scoprire dettagli l'uno dell'altro, e conservarli gelosamente quando quel momento arriverà.

Perché Mario, ha deciso che arriverà.

Nonostante le incertezze su cui la vita sembra non volersi pronunciare, con lui mi sento come quando guardi il cielo e giorno dopo giorno, sera dopo sera, ti accorgi di colori nuovi, sfumature diverse, che ti fanno innamorare sempre di più della malinconia di un tramonto, o della speranza riposta in un'alba.

Questo è quello che ho capito del nostro rapporto. Siamo noi.

Il sole sta calando e prendendo spunto proprio dai colori che mi ritrovo ad osservare dalla finestra della mia mansarda, dipingo.

Sullo sfondo del quadro c'è proprio un tramonto, mentre in primo piano, si apre una distesa immensa di girasoli.

Mentre sto definendo con cura, uno ad uno, i petali di uno dei girasoli, sento una pressione piacevole lentamente aumentare sempre di più sopra le mie spalle.

"Come procede?"

Lo sento circondarmi il collo con le braccia ed iniziare a baciarlo delicatamente.

"Dimmelo tu, a te come sembra?"

Dopo avergli risposto arresto i miei movimenti e posando il pennello sul piano posto affianco al cavalletto, allungo le braccia sopra la mia testa afferrando con le mani il suo viso, lo sposto sopra il mio e dolcemente gli lascio un bacio sulle labbra.

Ci allontaniamo ed entrambi torniamo con gli occhi sulla tela.

"È meraviglioso, come quello che vidi tempo fa, appeso al muro" indica il punto esatto sopra al mio letto in cui era posizionato il quadro di cui parla.

Si perché ora non c'è più, non lascio mai per lunghi periodi gli stessi quadri appesi nella mia stanza.

Mi lascia un bacio sulla guancia.

"Allora sei un tipetto attento"

Esclamo sorridendo, mentre lo scosto dalle mie spalle per fargli cenno di venire davanti a me.

Chiudo le gambe e lo invito a sedersi a cavalcioni mentre mi impossesso dei sui fianchi per avvicinarlo a me.

Si avvicina alle mie labbra per percorrerle con la lingua e farmi sorridere mentre morde quello inferiore.

"Ei mi distrai" afferrò il pennello e traccio una linea gialla sul suo naso facendolo sorridere.

"Tanto non ti concentri mai quando ci sono io" mi sfida con fare saccente.

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