Dopo il verbo "amare" ,
il verbo "aiutare"
è il più bello del mondo.Anonimo
Claudio
Aprirmi così tanto con qualcuno per me non è semplice dal momento che non sono abituato.
Nessuno ha mai provato a comprendere davvero, a scavare nel mio passato per capirne qualcosa in più e, allo stesso tempo, io non ho mai trovato una persona con la quale potermi confidare.
Non mi sono mai voluto dare la possibilità di raccontare cosa c'è dietro alla figura del ragazzo piacente e sempre felice su cui tutti si soffermano;
tutti tranne chi mi conosce davvero.Paolo ad esempio.
Lui ha sempre rispettato il mio modo di essere, mi è stato vicino senza chiedere, ma sapendo perfettamente quali retroscena la mia vita celasse.
Lui mi vuole bene, e per questa ragione ha sempre aspettato che arrivasse la persona giusta che mi mettesse nella condizione di fare un passo del genere. La persona di cui avevo bisogno e che lui sapeva perfettamente di non poter essere.
Colui che mi avrebbe dato la possibilità di mettermi a nudo e regalare la parte più bella e vera di me, la mia anima.
Poi questa persona è arrivata, mi ha travolto e per la prima volta nella vita, mi ha permesso di provare la magnifica sensazione di sentirsi amati e, sopratutto, importanti per qualcuno.
È un venerdì pomeriggio particolarmente caldo e con Mario siamo usciti con l'intenzione di passeggiare e prenderci un gelato.
Dopo aver percorso le strade affollate e roventi, è solo dentro alla gelateria che troviamo finalmente un po' di sollievo grazie all'aria condizionata.
"Mario" richiamo la sua attenzione alzando un po' il tono di voce "lì in alto ci sono scritti i gusti, scegli quelli che vuoi" gli sorrido e cerco la sua mano incrociando appena due dita con le mie.
"Cla fai tu per entrambi" mi liquida velocemente.
Mi avvicino con il viso e con un leggero cenno lo invito a scegliere per se il proprio gelato.
"Non posso farlo io.." insisto nuovamente.
Osserva il tabellone con lo sguardo perso ed apparentemente concentrato, ma proprio quando la ragazza ci invita a scegliere, lo vedo farsi strada tra la gente per uscire lasciandomi lì da solo.
Resto per un secondo perplesso dal suo atteggiamento e quando provo a seguirlo la ragazza impaziente richiama la mia attenzione costringendomi a muovermi.
Molto sbrigativamente decido di prendere due coni con gli stessi gusti, crema e nocciola.
Faccio lo slalom tra la folla cercando di non sporcare nessuno con i gelati, e quando esco fuori mi guardo intorno per cercarlo.
Lo vedo seduto su una panchina posta ai bordi del marciapiede difronte alla gelateria e devo ammettere che, a volte, sembra proprio un bambino.
Mi siedo al suo fianco e, prima di fargli qualsiasi domanda, lo prendo per un braccio e lo scuoto dai suoi pensieri costringendolo a guardarmi.
"Mario che succede.."
Non ricevo nessuna risposta così mi faccio più vicino anche se i gelati che tengo fra le mani non agevolano i miei movimenti.
"Ei.." porto entrambi i coni in una mano e gli accarezzo i capelli con l'altra.
"Io.." sospira e gira i pollici imbarazzato "non so leggere molto..."

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Circus
Fanfiction•Opera coperta da COPYRIGHT• "Nessuno stupido si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta. Nessuno, tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi." -Albert Einstein