IV

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"Si prova piacere incontrando lo sguardo di qualcuno a cui si è appena fatto un dono."

Jean de La Bruyère

Mario

L'estate è sempre stata la mia stagione preferita.

Quando ero bambino mio padre mi portava al mare, facevamo lunghe passeggiate ed interminabili nuotate insieme, mentre mia madre ci osservava da sotto l'ombrellone sparire in lontananza e poi ricomparire dopo ore.

Era divertente e a volte mi manca un po', mi manca essere bambino.
Mi manca essere spensierato.

Continuo a pensare ai bei vecchi tempi mentre sistemo i miei attrezzi e cambio gli stop sopra le torce.

Ieri sera è stato fantastico e devo ammettere che Verona è magica, nonostante sia piccola e forse poco interessata ad un mondo così particolare come quello da cui vengo io.

Forse non è stata una brutta idea far tappa qui prima di partire per l'estero.

"Mario" eccola la sua voce squillante, terribilmente fastidiosa, ma sempre gradita.

La vedo correre verso di me con i lunghi capelli castani che svolazzano ed il sorriso che da sempre la contraddistingue.

Sin da bambina era vivace, ma con il tempo è diventata dinamite pura.
A soli 10 anni già si lanciava dal trapezio e a 15 si era messa in testa che doveva entrare nella gabbia dei leoni per seguire le orme di Omar, suo padre.

Insomma Valentina, è letteralmente pazza.

"Mario dai, basta con questi esercizi, andiamo a farci un giro!" mi strappa le torce dalle mani con irruenza come sempre.

"Vale lasciami in pace dai!" mi allontano da lei per raccogliere la mia maglietta ed il cappello che ho riposto a terra prima di iniziare con gli esercizi.

"Mario dovresti capire che esistono anche altre cose oltre al fuoco" ed ha ragione, ma io non le ho mai prese in considerazione e mi sta bene così.

"Lo so ma io.." provo ad obiettare, ma con Valentina è sempre una guerra persa in partenza.

"Dovresti trovare un modo per rilassarti sai? Sei sempre così sull'attenti, dovresti scioglierti un po'" ci risiamo, ora inizia la paternale giornaliera.

"Mario hai ventidue anni, sei un ragazzo bellissimo e non puoi vivere in proiezione del tuo lavoro" alzo gli occhi al cielo perché so già perfettamente come continuerà il suo discorso.

"Fuori c'è un mondo fatto di emozioni che non hai mai provato in vita tua, dovresti scoprirlo, dovresti darti una possibilità."

Sbuffo mentre mi infilo la maglietta nera e mi sistemo il cappello sulla testa, ma forse ha ragione e magari per una volte potrei farla felice.

"Avanti, usciamo rompi scatole!" lancia un urlo e tutta sorridente mi viene incontro saltandomi addosso.

La accolgo in un abbraccio e la stringo forte a me.

Valentina è ciò che di più prezioso ho.

***

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