XIX

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Penso che
l'istinto di proteggere qualcuno,
sia il boato d'un sentimento altissimo. Sempre. In ogni caso.
Anche quando non occorre.

Anonimo

Claudio

Sono completamente impazzito.

Ho perso la testa e non riesco a pensare a niente se non al casino che ha portato Mario nella mia vita.

Un caos positivo, sia chiaro.

In passato ho avuto altre esperienze, tante frequentazioni per puro divertimento, ed una storia.

La mia prima vera, sola, ed unica storia è stata con un ragazzo più grande a cui devo molto, ma che in fin dei conti ho visto sempre e solo come un fratello, un compagno di vita.

È passato quasi un mese dal momento in cui le nostre strade si sono incrociate e quello che mi ha fatto provare Mario va oltre ogni immaginazione o aspettativa.

La protezione, la condivisione, la sofferenza e la passione, un vulcano di emozioni che arriva dritto, che ormai sento dentro, in ogni angolo di me.

Inutile negare che sia rimasto piacevolmente sorpreso nel vederlo abbattere ogni sua insicurezza e, giorno dopo giorno, perdere ogni tipo d'inibizione, diventare mio completamente.

Forse è per questo che continuo a fissarlo come uno scemo e a mordermi il labbro mentre lo vedo muoversi tra le mie cose, insidiarsi nella mia vita che, devo ammettere, con lui al centro sembra il quadro perfetto che non sono mai riuscito a dipingere.

I miei genitori ancora non sono tornati a casa, ed il servizio catering al piano inferiore sta definendo le ultime cose tra decorazioni, buffet e tavoli per gli invitati.

Mario è visibilmente teso perché oggi, per la prima volta, entrerà veramente a far parte del mio mondo, conoscerà persone che hanno fatto dell'appartenenza il loro stile di vita e della superficialità un vanto.
Si troverà di nuovo faccia a faccia con le sue paure.

"La smetti di fissarmi in quel modo" abbassa lo sguardo e va a sedersi sul divano.

Deduco che la sua mente, così come la mia, è volata esattamente a qualche ora fa quando eravamo impegnati a scambiarci tenerezze e a viziarci sul suo letto.

"In che modo?" inevitabilmente sorrido con gli occhi oltre che con la bocca e mi avvicino a lui.

"Con quel sorrisetto del cavolo, toglitelo.." mette un broncio tenerissimo ed incrocia le braccia mentre mi avvicino a lui per sedermi al suo fianco.

"Voglio tenermelo per sempre" porto il braccio intorno alla sua spalla e lo tiro a me.

Prova ad opporre resistenza e questo mi fa sorridere ancora di più quando lo vedo fallire miseramente per  abbandonarsi al mio abbraccio.

"Stai bene?" gli lascio un bacio sulla tempia e mi fermo qualche istante per respirare il suo profumo che ormai è anche un po' il mio.

"Ho un po' d'ansia, tu sei davvero sicuro di.." sospira e lascia la domanda incompleta, sospesa a mezz'aria.

Lo costringo a guardarmi spostandomi leggermente con il busto ed incontrando i suoi occhi timorosi e spenti.

"Se stiamo insieme andrà tutto bene, io ti voglio qui ed è giusto che tu ci sia."

Distende i muscoli, si appoggia con la testa sulla mia spalla e chiude gli occhi nel tentativo di rilassarsi.

***

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