XVI

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"Quando non esistono più
un io o un tu assoluti,
ma comincia a esistere un qualcosa che somiglia sempre di più a un noi."
                      
Claudio Sona

Mario

Fare l'amore è bellissimo, adesso lo so per certo.

È un dolce dolore che si infrange come onde contro gli scogli, quando incontri due occhi pronti a rassicurarti e a farti sentire speciale, unico.

Quegli occhi verdi sono stati in grado di amarmi più di quanto lo stesse facendo il suo corpo, ed io mi sono lasciato andare completamente senza riserve.

Mi sono concesso di prendermi tutte le attenzioni che non ho mai ricevuto, mi sono donato.

Ripenso ai baci caldi di Claudio sul collo, alle sue mani che massaggiano la mia pelle, a lui che si insinua dentro di me mentre mi tranquillizza.

Lo sento muoversi alle mie spalle e capisco che è sveglio, ma non mi sposto, resto così in attesa di un suo passo, in bilico tra il desiderio di rivivere di nuovo quelle emozioni e la paura che se ne sia già pentito.

Con i polpastrelli accarezza la mia spalla scendendo lungo il braccio ed arrivando alla mia mano per intrecciarla con la sua.

Sospiro appena e sento il cuore esplodere letteralmente.

È questo che si prova quando si ama qualcuno a tal punto da strapparsi il cuore dal petto per lui?

Chissà se è questa la sensazione che hanno provato i miei genitori quando mi hanno visto per la prima volta?

Posa un bacio dietro al mio collo per poi proseguire lungo la schiena e fermarsi a metà della spina dorsale.

Mi volta e si posiziona sopra di me "lo sapevo che non dormivi" mi sorride prima di gettarsi sulle mie labbra senza neppure darmi il tempo di respirare.

Ci baciamo un po' più forte di ieri ed un po' meno di domani, quasi a voler imprimere le nostre labbra le une sulle altre, a lasciare il segno di una piccola parentesi che però ha valore di un eternità.

"Claudio voglio farlo di nuovo"

Voglio portare via quanto più possibile di te, ogni respiro, carezza e bacio.

***

"Sei proprio un coccolone tu" mi accarezza i capelli proprio come faceva mia madre quando ero piccolo ed io mi rilasso tra le sue braccia, al sicuro.

"Mi piacciono le coccole" strofino il naso sul suo petto e lascio un bacio sul suo cuore che, adesso lo so, batte per me.

"Ti piace di più riceverle o farle" porta le dita sotto al mio mento e con delicatezza mi costringe a guardarlo negli occhi.

Quei due diamanti in cui spesso mi perdo.

"A te?"

"Riceverle" cerca la mia mano e lascia un bacio sul dorso.

"Allora a me piace farle" sorride ed il mio cuore inizia a perdere il primo pezzo perché penso che mi mancherà un po' come ti manca il respiro dopo aver fatto quattro piani di scale, a piedi, di corsa.

"Grazie per avermi reso partecipe di una cosa così importante" accarezzo la sua pelle, ed i tatuaggi a decorarla.

"Mi fido di te" arriva a bruciapelo, senza un particolare motivo, totalmente decontestualizzato ma potente al punto di entrarmi nelle ossa.

"Questo cuore?" accarezzo quel tatuaggio che tanto mi incuriosisce e torno a guardarlo negli occhi.

Sorride amaramente "tu lo hai scaldato, lo hai sciolto" mi lascia un bacio sulle labbra "tu ne sei preso cura, e devi promettermi che continuerai a farlo."

La tristezza del futuro aleggia nell'aria, è tangibile.

"Come faremo?" ho bisogno di sapere che non mi dimenticherà, che tratterà con cura il mio cuore anche quando sarò troppo lontano, anche quando gli anni ci cambieranno in volto e la vita andrà avanti, per lui, così com'è giusto e come voglio che sia.

"Per favore, possiamo non porci ora il problema" alza gli occhi al cielo e sbuffa irritato.

Annuisco appena, ma so perfettamente che ogni giorno che passa è un giorno in meno per stare insieme, un giorno che mi allontana da lui.

"Non mi dimenticare" sfuggo ai suoi occhi mentre mi posiziono accanto a lui.

"Mario per favore" si volta e toglie quella inutile distanza andando a prender posto con la testa sul mio petto, sul mio cuore, e così si addormenta, alleggerendolo un po'.

E comunque andrà, quello che abbiamo creato è destinato a restare perché ormai, non esiste il battito del mio cuore senza il suo, così come non esiste il suo senza il mio.

Non esisto io senza lui, così come non esiste lui senza me.
Perché eravamo un tu ed io che, ormai, è diventato semplicemente noi.

***

"Coraggio Claudio, lo hai già conquistato" Omar lo incita ad avvicinarsi a Jafar che si fa lavare da Eric, mentre Valentina e Paolo completamente zuppi si divertono a dargli fastidio anche se a lui sembra piacere.

"Mario con quelle zampe potrebbe schiacciarli come una formica" si nasconde dietro di me e porta il suo volto dietro al mio collo dove va a posare un bacio facendomi arrossire appena.

Mi stringe le braccia intorno ai fianchi e mi intrappola contro il suo petto non curante delle persone che sembrano non curarsi di noi.

Claudio riesce a mettermi in imbarazzo, ma allo stesso tempo mi fa impazzire il suo modo di porsi nei miei riguardi.

Non avrei mai pensato di poter meritare così tanto nella vita.

"Amo il profumo della tua pelle" me lo sussurra sul collo costringendomi a mordermi un labbro e a strattonarlo.

"Amo quando ti imbarazzo ed abbassi la testa" istintivamente lo faccio, senza quasi rendermene conto.

Mi libero e lo guardo male "smettila."

Mette su un broncio tenerissimo e si lascia trascinare "posso capire le tigri, ma gli elefanti che paura ti fanno?"

"Scusa se non sono abituato a vedere elefanti in giro per Verona" alza le mani in segno di resa.

"Nemmeno Paolo lo è ma guarda come si lancia, non pensavo fossi un fifone"

"Ei attento a quello che dici" si avvicina ed afferra i miei polsi per tirarmi a se.

Ci ritroviamo l'uno di fronte all'altro.

"Mi piacciono i ragazzi coraggiosi" glielo sussurro sulle labbra alludendo al fatto che Paolo sta dimostrando di esserlo molto più di lui.

"Mario non giocare con il fuoco" soffia sulle mie labbra.

"Io sono il fuoco"

Ci guardiamo per qualche secondo e tutto sparisce, ci ritroviamo come sempre io e lui, soli, al centro di tutto ed immersi nel nulla.

Perché quando ci guardiamo, tutto intorno a noi perde forma e consistenza al punto che potrebbe crollare il mondo, ma questo non ci riguarderebbe.

"È va bene, lo hai voluto tu" mi trascina lontano da li ed io lo seguo ridendo.

Si ferma improvvisamente e mi mette con spalle contro il muro.

Sento le sue mani ovunque, le labbra lungo il collo e la vista che si annebbia a quel contatto.

"Claudio" esce della mia bocca come un sospiro mentre porto una mano fra i suoi capelli e l'altra dietro la sua schiena.

"Ho voglia di fare l'amore"

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