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Siamo fatti di pezzi.
Pezzi che vorremmo cambiare, pezzi che vorremmo incastrare,
pezzi che vorremmo capire.
Pezzi, che temiamo di perdere.

Pamela Regis

Mario

Sono ormai tre ore che Claudio è indaffarato con quella tela ed io non ho visto alcun risultato del suo operato ancora.

È così concentrato che ho paura di distrarlo così mi limito ad osservarlo e a sbuffare di tanto in tanto perché non mi parla ed io mi annoio, da morire.

Oggi è una bella giornata, più bella e calda del solito.

Avrei preferito fare una passeggiata o magari prendere un gelato insieme dato che è anche il giorno di riposo con il circo.

È forse la ventesima volta che sbuffo mentre mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa di nuovo su cui concentrare la mia attenzione, ma niente da fare, ormai ho passato in rassegna la sua stanza più di dieci volte.

"Ci sono quasi giuro" si affaccia per sorridermi.

"I tuoi genitori non ci sono mai in casa?" mi alzo e cammino verso la sua scrivania.

Sbuca allarmato da dietro la tela "no, Mario rimettiti subito come stavi"

Alzo le mani in segno di scuse e riprendo la mia posizione.

"Loro lavorano e tornano a casa la sera, li vedo giusto per cena"

Mi fa strano questo tono distaccato e per niente aperto al dialogo, Claudio è una persona disposta a parlare e a raccontarsi sempre, almeno per ciò che mi ha dato modo di vedere sino ad ora.
Non ci faccio troppa attenzione, avrò modo di approfondire in seguito, o almeno lo spero.

Mi piacerebbe conoscere qualche pezzetto in più della vita di Claudio e sentirmene parte, almeno finché il destino me lo renderà possibile.

Posa finalmente i pennelli e viene verso di me, sorridente e soddisfatto "allora posso vedere?" scatto in piedi.

"Assolutamente no, non è ancora finito" mi imbroncio un po' e sbadiglio senza volerlo.

"Sei stanco? " si siede accanto a me sul letto e mi accarezza il ginocchio.

"Un po'" quasi mi si chiudono gli occhi in realtà.

Con la testa mi indica il letto "riposa"

"No riposerò stasera" afferra la mia mano.

"Dai vieni" senza accettare obiezioni, si sdraia e mi trascina con lui facendomi accoccolare sul suo petto.

I miei occhi si illuminano sorpresi e probabilmente se ne accorge, ma fa finta di niente, così mi stringo un po' di più a lui approfittando del fatto che è stato lui a volerlo e chiudo gli occhi.

Le sue mani iniziano a muoversi sulla mia schiena lentamente facendo su e giù, e lasciandomi una sensazione di benessere.

Mi rilasso appena mentre provo a prender sonno ed una sensazione di tranquillità mi pervade.

"Sei stato bravo e ti sei lamentato meno del previsto" lo sento sorridere e lasciare un bacio fra i miei capelli che disordinatamente ricadono sul suo petto.

Sorrido appena e stringo una mano intorno al suo fianco mentre lui mi chiude tra le sue braccia ed io mi addormento.

***

"Non dovevi accompagnarmi Cla te l'avevo detto " continuo a rimproverarlo per aver fatto tanta strada a vuoto.

"Ti ho detto che stasera vedo i miei amici in centro e poi mi faceva piacere"

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