XXII

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L'inizio è dolce, assurdo, felice.
L'intreccio pieno di buona volontà,
forte e carico di tensioni.
La fine, una lacerazione.

Nuria Barrios

Mario

I giorni di pioggia in estate sono rari, ma quando capitano sono turbolenti ed estremante violenti.

Ti colgono all'improvviso, quando meno te lo aspetti e ti travolgono completamente.

Eppure sono così belli che ci resteresti tutto il tempo a danzare sotto l'acqua che viene giù incessante, non curante di bagnarti, ma felice

Ci rincorriamo per le scale ubriacandoci delle nostre stesse risate, finché non arriviamo in mansarda completamente fradici e con i vestiti gocciolanti che lasciano chiazze qua e là sul pavimento.

Prima di aprire la porta della sua stanza Claudio si volta e mi afferra per i fianchi facendomi scontrare contro di essa e baciandomi fino a togliermi il fiato.

È un bacio lungo, ma lento, io che assaporo lui e lui che si nutre di me.

Sorrido sulle sue labbra e poi mi tiro leggermente indietro, mentre sul suo volto si disegna un'espressione di dissenso.

"Doccia?" me lo chiede ad un soffio dalle labbra e con un velo di malizia mentre, alla cieca, cerca la maniglia dietro la mia schiena.

Annuisco ed indietreggio quando sento il sostegno vienire a mancare, ed entriamo nella stanza mentre continuiamo a baciarci famelici.

A poco a poco i vestiti abbandonano i nostri corpi e, immediatamente, un brivido attraversa la mia schiena in risposta alla temperatura strana di oggi.
Le mani di Claudio sul mio corpo nudo mi mandano in estasi mentre si muovono lentamente ed accarezzano ogni lembo di pelle.

Completamente nudi raggiungiamo il suo bagno ed entriamo in doccia.

Mi bacia di nuovo prima di aprire il getto d'acqua che caldo ci investe completamente.

Sussulto appena per la sensazione di calore improvviso prima che lui mi spinga deciso verso il muro.

Lo ammiro in ogni angolo e stampo ogni suo dettaglio nella mia testa, ogni suo bacio sulla pelle come un segno indelebile.

Lo sento scendere con le mani lungo i miei fianchi mentre io, di rimando, porto le mie sul suo collo e cerco le sue labbra.

Le trovo, ma non riesco ad impossessarmene perché la sua mano sul mio sesso mi costringe a schiudere la bocca e aggrapparmi alle sue spalle in cerca di sostegno.

Mi mordo il labbro e gli occhi diventano due  piccole fessure mentre lo vedo fissarmi e continuare i suoi movimenti lenti ed estenuanti.

Trovo la forza di fermare la sua mano mentre sento il cuore uscire dal petto e la testa girare vorticosamente, un po' per il caldo, e un po' per il desiderio che ho di lui.

Si avvicina al mio orecchio, morde appena il lobo prima di scendere lungo il collo e poi compiere lo stesso percorso per risalire verso le mie labbra ancora schiuse.

Soffoco appena un gemito quando entra dentro di me piano, senza fretta.
Un po' come il nostro amore.

Ci guardiamo negli occhi e silenziosamente acconsento alla sua tacita richiesta annuendo appena.

Inizia a muoversi dentro di me, mentre mi abbraccia ed io mi aggrappo a lui godendo del modo che ha di amarmi.

Ogni tanto soffoco un gemito che lui è pronto a raccogliere con le sue labbra.

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