Vicinanze & Gelosie

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Ricordo che il giorno dopo quella serata mi svegliai infreddolita e con la pelle violacea. Mi ero addormentata nella doccia, bagnata e in lacrime.
Nonostante fossero passati alcuni giorni,non riuscivo a dimenticare,era come se le cose si fossero accumulate, creando un macigno che mi soffocava.
Prima il tentato stupro,poi l'ospedale,la mancanza,la confusione e infine colpo di grazia,l'uccisione di una ragazza davanti ai miei occhi.
Non l'avevo salvata,lui non l'aveva salvata.
Da quando Jack era entrato nella mia vita,tutto era cambiato,come se la sua conoscenza,avesse cambiato il mio percorso e il mio destino.
Ero addirittura arrivata a pensare che quello che facesse non era sbagliato, solo  per paura di perderlo. Anche se l'avevo già perso.
Ed era umiliante per me stessa,rendermi conto di essere arrivata a dipendere da uno sconosciuto,che ha sconvolto la visione delle cose,come se all'improvviso il sole ruotasse intorno alla terra. È scientificamente impossibile,non sono mai stata bisognosa di qualcuno,ma di Jack si. Perché?
Ormai il mio cervello era vicino al corto circuito,non facevo altro che pensare a lui,alla sua storia triste,ai suoi occhi profondi,alle sue labbra piene, al modo in cui mi sorride. Mi sentivo protetta e nello stesso istante volevo proteggerlo anzi volevo salvarlo,salvarlo dalla merda di cui si è circondato.
Ed era un pensiero stupido, non avrei mai potuto salvare Jack,in tanti anni non sono riuscita a salvare mia madre o me stessa. Eppure speravo che questa volta fosse diverso,che avessi più coraggio e più forza,per entrambi. Speravo che lui potesse cambiare,almeno saremo potuti stare insieme, conoscerci davanti ad una tazza di caffè ,come dei ragazzi semplici, dove il massimo dei problemi è la data troppo vicina dell'esame o pagare l'affitto. Invece i suoi problemi erano enormi e mostruosi, il suo compito era far fuori vite umane,solo perché non seguivano uno schema imposto da lui e dai suoi scagnozzi.


Buttai il libro per terra e soffocai un urlo, mettendomi un cuscino in faccia.
Porca puttana,rivoglio la mia benedetta tranquillità, rivoglio la mia testa e non questa che proietta immagini di quell'uomo,costantemente.
Cioè è assurdo e malsano, non sono mica una pazza squilibrata,ossessionata da Jack? Oppure si? Oh mio Dio.
Risprofondai nel divano,sperando che mi inghiottisse. 
Ero vicina ad una crisi isterica,ma per fortuna il citofono suonò,salvata per un pelo.
Notai come il mio cuore avesse avuto un sussulto,sperava fosse lui, che organo sciocco e speranzoso.
Aprii la porta e vidi Kate,cercai di nascondere la delusione.
"Non sembri felice di vedermi"mi superò e posò il cardigan sul divano"Aspettavi qualcun'altro?"sorrise curiosa.
"No,solo pensavo fosse la vicina di casa,mi chiede sempre qualcosa"vaneggiai.
"Non ti sono mancata?" spalancò le braccia e corsi ad abbracciarla. Era pur sempre la mia unica amica,ci eravamo conosciute per caso o meglio a causa della mia sbadataggine,le avevo versato il caffè addosso. Sono leggermente maldestra,se non si fosse capito.
" Parlami dell'Italia"presi una bottiglia di vino bianco e lo versai nei calici.
"Magnifica,c'è il sole,la gente sorride sempre e gli uomini,non puoi immaginare"si morse il labbro" Belli e focosi"sorrise
"Focosi? Cosa hai combinato signorina?"scherzai.
"Hanno fatto tutto loro"ridacchiò "Ho conosciuto un tipo che si chiamava Alessandro"prese una pausa"Ho raggiunto il paradiso con le sue dita"
Spalancai la bocca,anche se non era la prima volta, che mi raccontava le sue esperienze sessuali. Era molto figlia dei fiori,quindi sesso libero,pace nel mondo e vestiti floreali.
"Non cambierai mai"dissi seria.
"Sono felice così,invece tu,quando cambierai?"si versò altro vino.
"Non ti vado bene?"alzai un sopracciglio.
"Esci,fatti bella ,fatti guardare e soprattutto scopa"sorrise maliziosa "Da quanto tempo non fai sesso?"
"Sono cose private"mi difesi,anche perché erano un sacco di mesi.
"Da quando ti sei lasciata con Kevin,quindi sono..."cominciò contare sulle dita "Oh cazzo,sono otto mesi"disse allibita.
"Per la precisione otto e mezzo"arrossii.
"E la vuoi tenere ancora chiusa nelle mutande?"chiese per niente imbarazzata.
"Smettila"le diedi uno schiaffo sul braccio.
"Stasera usciamo"disse e si alzò "Ora vado a casa,passo a prenderti alle dieci e andiamo al Claire de Lune"sorrise raggiante.
"NO"urlai"Stasera me ne sto a casa"incrociai le braccia sotto al seno.
"Ti butto fuori da questa casa a calci in culo"mi minacciò con un dito "E sono seria" aprii la porta e andò via.

Mi ributtai sul divano a peso morto,ci sarà fine a questa pena?
Evidentemente qualcuno lassù mi aveva preso di mira e si divertiva alle mie spalle.
Claire de Lune corrispondeva a Jackson Stone,i miei ormoni cominciarono un trenino a ritmo di samba.
Anche se facevo finta di essere arrabbiata con Kate,sapevo che ero felice, l'avrei rivisto dopo quattro giorni,sei ore e sedici minuti.


"Troppo lungo" protestò Kate Lamb, sdraiata sul mio letto.
"Ma se arriva al ginocchio"protestai.
"Appunto" sorrise maliziosa, non osavo immaginare cosa avesse in mente quel cervello bacato.
"Okay,vengo in jeans" ne presi un paio dalla gruccia.
"Alt,fermati"mi fece sedere sulla poltroncina beige "Fai fare a me"
Ora ero davvero preoccupata, mi metteva paura quando faceva così.
Buttava per l'aria la maggior parte dei miei vestiti, ogni tanto faceva una smorfia disgustata,soprattutto quando vedeva le mie felpe.
"Eccolo qua"sorrise raggiante e mi mostrò un vestitino nero,da dove era uscito?
"Non è mio"esclamai sicura 
"Invece si"sbuffò "Te l'ho regalato al tuo compleanno"spiegò.
" Ah giusto"dissi colpevole,ricordo di averlo nascosto nella parte remota dell'armadio.
"Ha ancora il cartellino,cioè non l'hai mai messo?"alzò un sopracciglio.
"È splendido,ma preferisco cose più comode"mi giustificai.
"Come faranno a vedere le tue forme,se ti combini come una profuga appena sbarcata?"disse senza censure.
"Okay,lo metto,almeno stai zitta"lo strappai dalle sue mani e corsi nel bagno ad indossarlo.
Mi guardai allo specchio un paio di volte, era cortissimo e al minimo movimento saliva di alcuni centimetri. 
Imbarazzante e scomodo.
"Sei bellissima,hai delle gambe favolose"disse Kate.
Mi ricordai del complimento di Jack,tutto si riconduceva a lui. Bella merda.
"Grazie"sbuffai.
"Ora passiamo al trucco e parrucco"ci mancava poco che congolasse.
"Ti prego,una cosa delicata"congiunsi le mani,in una muta preghiera.
"Fidati"sorrise ancora e cominciò ad armeggiare con la piastra,pennelli e altre cose,semi sconosciute al mio universo.
"Sono troppo brava"si fece i complimenti da sola,mentre mi guardava entusiasta.
Deglutii rumorosamente e mi specchiai,rimasi sbalordita,stavo davvero bene,se non consideravamo il mini abito e i tacchi,che mi aspettavano nella scarpiera.
"Ora siamo pronte a festeggiare" esclamò.
" Niente alcool"dissi seria,non volevo rischiare altre brutte esperienze.
Anche se a lei non avevo detto nulla,né di quella sera,né di Jack ,né di tutto il contorno. Non ero pronta, non a condividere una cosa del genere.


Fuori al locale feci un lungo respiro,mentre la rossa mi trascinava all'interno.
Era la terza volta che venivo in questo posto ed ogni volta mi sembrava diverso,anche leggermente inquietante.
Conoscevo anche la parte "segreta",che si svolgeva in una stanza isolata 
"La smetti con questo muso?"chiese irritata.
"In che senso?"la musica era altissima.
"Sorridi cazzo,non voglio vedere musi lunghi"mi rimproverò.
"Okay"mi limitai a dire,tanto per farla tacere.
Come sempre c'era un ammasso informe di persone,ballavano accalcate e leggermente brille.
Già mi sentivo soffocare e il mio sguardo percorreva l'intera sala senza mai fermarsi. O almeno,non si sarebbe formato,fino a quando non avrebbe visto lui.
Sbuffai quando mi ritrovai al centro della pista,invece di fare qualche passo di danza,mi dondolavo, tanto per dare il senso di movimento e non sembrare un sacco di patate.
"Beth balla,siamo giovani e libere"urlò alzando le braccia al cielo.
Dopo aver bevuto due drink di color azzurro,cominciai a sciogliermi,le gambe si muovevano sole , al ritmo della musica,sorridevo serena.
Tutti i miei casini mentali,mi sembravano lontani anni luce.
" Elisabeth giusto?"qualcuno mi parlò vicino all'orecchio e mi girai.
"Si e tu sei il barrista,Mark se non sbaglio" alzai la voce per farmi sentire.
"Sono io,stasera ho la serata libera,ho pensato di divertirmi un po' " sorrise,era davvero carino.
"Ogni tanto bisogna staccare la spina"ed ecco spuntare la mia parte da saggia novantenne.
"Hai ragione,ti va di ballare con me?"chiese.
Annuii ,appoggiò le mani sui miei fianchi,un tocco delicato e non invadente,non era fastidioso.
"Sei davvero bella stasera"aveva un sorriso rassicurante.
"Grazie"abbassai lo sguardo,sicuramente ero arrossita. Diventavo simile ad Heidi,con le guanciotte rosso ciliegia,era una cosa da ragazzine.
Ballammo un po', per fortuna calpestai i suoi piedi solo due volte, poteva andargli peggio,se paragonato al ballo di fine anno,dove il mio accompagnatore a fine serata aveva i piedi come due zampogne. Si capisce che sono poco leggiadra. 
Come un elefante in un negozio di cristallo.
"Andiamo sopra?"indicò i tavolini al piano superiore.
"Certo"sorrisi e avvertii Kate che mi sarei allontanata,sorrise maliziosa mentre si stringeva ad un ragazzo scuro di pelle.


"Allora Elisabeth cosa fai nella vita?"ci accomodammo sui divanetti.
"Studio psicologia,sono al terzo anno"parlare con lui era piacevole.
"Ah bene"sorrise "Allora sei una che capisce le persone"
"Ci provo"bevvi un sorso del mio succo all'ananas, basta bevande alcoliche.
"Anch'io studio"disse.
"Cosa?"chiesi curiosa.
"Faccio economia e commercio, per guadagnare qualcosina lavoro come barman, qui al Claire. Conosco il proprietario"si passò una mano tra i capelli ricci.
"In questa zona si sta più tranquilli"diedi un occhiata in giro.
"Per questo ti ho portato qui,almeno parliamo senza tutto quel chiasso" spiegò.
" Bella idea"ogni tanto guardavo giù, per individuare la mia amica,non vorrei che le accadesse qualcosa.
"Tutto bene? Sembri pensierosa"assunse un tono preoccupato.
"Oh no,tutto bene"feci okay con la mano,un gesto stupido ed infantile.
Perché ero poco femminile? Me ne uscivo con questi gesti da "maschio sbagliato".
"Ti annoi? Scendiamo di nuovo giù se vuoi?"forse aveva notato la mia espressione.
"Sto bene,tranquillo"stavo cominciando a torturarmi le mani.
"Ti porto in un posto,ti va?"si alzò e mi porse la mano.
Potevo fidarmi? Automaticamente gli porsi la mia,evidentemente il mio sub-inconscio si fidava.
Cercai di stare al suo passo,aveva delle gambe lunghe e quindi era più svelto,spalancò una porta di vetro ed uscimmo su una terrazza.
"Mark,è bellissimo qui"esclamai meravigliata,si intravedeva il parco tutto illuminato,amavo Londra di notte.
"Ci vengo appena posso"mi appoggiò la sua giacca marrone sulle spalle.
Merda,era un gesto intimo e stavo entrando in ansia,per la precisione in modalità apnea 
"Grazie per la g-giacca"balbettai imbarazzata.
"È un piacere,poi starai gelando"sorrise.
"Colpa di Kate e di questo vestito indecente"protestai.
"Stai bene invece"sorrise ancora e lo feci anch'io.
Dopo un po' di silenzio,in cui contemplavo il paesaggio davanti ai miei occhi,lui appoggiò un braccio sulle mie spalle,avvicinandomi a lui.
Divenni un tocco di legno all'istante,mica ci stava provando?
Mi resi conto che era stato gentile tutta la sera,quindi aveva pensato che avesse campo libero. Infondo era un maschio.
Ma non avevo intenzione di baciarlo e tanto meno di andarci a letto,nemmeno lo conoscevo.
E poi c'era Jack,chissà dove e con chi e a fare cosa,ma lui c'era.
"Mark"scostai il suo braccio con delicatezza e mi voltai a guardarlo "Sei un ragazzo meraviglioso, ma..."lasciai in sospeso la frase.
"Recepito"alzò le mani "Sto correndo troppo"sorrise sincero.
Era il classico bravo ragazzo,leale e giusto.
"Per me si,cioè sono lenta in queste cose"abbassai lo sguardo.
"Sei speciale" mi sollevò il viso,facendo incrociare i nostri occhi.
"Giù le mani da Liz"al suono di quella voce,tutto il mio corpo si risvegliò.
"Ehi Jack"lo salutò Mark,mentre io non riuscivo a dire una parola.
Era bellissimo e mi era mancato,troppo.
"Che stavi facendo con lei?"lo strattanò,allontanandolo da me.
"Jack,calma"assunsi un tono severo.
"Ehi,siamo amici io e Elisabeth"meno male che il barman sembrava calmo.
"Non ti avvicinare nemmeno di mezzo centimetro, altrimenti ti spacco la faccia"gli urlò ad un palmo dal viso.
"Ora basta,tu che cazzo c'entri? Tornatene da dove sei venuto"il tono di Mark si era irritato.
Non prevedevo belle cose,per questo decisi di intervenire. Super Liz all'azione.
"Jack"mi piazzai davanti a lui "Io e Mark stavamo parlando"spiegai .
"Mi sembrava che ti stesse per infilare la lingua in bocca, lo stronzo"mise enfasi sull'aggettivo.
"Anche se fosse? Lei è libera di fare quello che vuole"venni spostata bruscamente e i due uomini si avvicinarono pericolosamente.
"Lascia stare questa ragazza"gli diede uno spintone e Mark gli mollò un pugno in pieno viso.
"Cazzo, BASTA"urlai come una pazza e si voltarono verso di me " Mark grazie per la bella serata,ci vediamo"gli diedi un bacio frettoloso sulla guancia,mentre trascinavo per la manica del giubbino Jack.
"Aspetta,devo fare una cosa"vide il labbro sanguinante nel riflesso del vetro,corse indietro prima che potessi fermarlo,come avevo previsto mollò un calcio a Mark.
"Ora possiamo andare Liz"sorrise soddisfatto,affiancandomi.
"Sai che ti dico? Me ne vado"imboccai un corridoio.
"Ed ecco che la solita scenetta si ripete"sbuffò.
Mi voltai verso di lui,ero incazzata nera"Quale scenetta? Quella che me ne vado Evidentemente non voglio averti intorno" sbratai.
"Non me ne fotte di quello che vuoi tu"mi tolse la giacca di Mark e la buttò per terra "Ed ora vieni con me,che ti piaccia o meno"assunse il suo solito tono,quello che non ammetteva repliche .
"Ah si? Non credo"continuai per la mia strada,ma mi afferrò per le gambe e mi ritrovai come un sacco sulle sue spalle.
"Ti ammazzo Jack,fammi scendere"cominciai a scalciare.
"Fino a prova contraria,quello che uccide sono io e poi stai ferma,si sta alzando il vestito,non vorrai mica farmi vedere le tue mutandine?"chiese divertito.
"Indosso un perizoma,tesoro"dissi soddisfatta,prendi e porta a casa.
"Mmm"fece un verso di piacere "Eccitante"cominciò a ridere.
Per dispetto gli morsi una spalla,almeno si imparava a fare il prepotente.
" Mi stai eccitando"disse sensuale.
"Fai schifo,sei un porco"ricominciai a scalciare e mi diede uno schiaffo sul culo.
"Mettimi giù, devo strangolarti"protestai,poco dopo ebbi di nuovo la terra sotto i piedi.
"Entra"aprii una porta e fece segno di entrare.
"No"esclamai.
"Liz ,entra cazzo"appena udii il tono aggressivo,ubbidii,non volevo di certo rogne.
La stanza era grande,i divani ampi e in pelle bianca,c'era anche un camino e un mini bar.
"Siediti"mi ordinò.
"Jack,non sono un cane e non farò quello che vuoi"cominciai a sbattere il piede per terra,come le bambine piccole e capricciose.
Non disse nulla ed aprii un mobile,prese una valigetta di pronto soccorso, evidentemente voleva disinfettare la ferita al labbro.
"Dai qui"gli presi di mano l'acqua ossigenata e presi una sedia.
"Siediti Jackson"seguii il mio ordine,senza smettere di guardarmi, era imbarazzante.
Cominciai a tamponare la ferita con dell'ovatta imbevuta,sfiorare le sue labbra era strano,mi veniva voglia di baciarlo. 
Visto la vicinanza, ero molto tentata,magari non se ne accorgeva.
"Ti piace Mark?"fece una smorfia di dolore, a causa del bruciore.
"Non sono affari tuoi"dissi secca.
"Perché sei venuta?"chiese ancora.
"Mi ha trascinato Kate"mi guardò perplesso "Una mia amica"aggiunsi.
"Mi dispiace per aver rovinato l'incontro con l'ex barman"sorrise.
"Ex?"alzai un sopracciglio.
"Domani lo faccio licenziare"scrollò le spalle indifferente, premetti maggiormente l'ovatta,con l'intento di farlo male "Ehi brucia" infatti protestò.
"Se fai licenziare Mark,non vedrai mai più la mia faccia"gli rivolsi un'occhiata gelida.
"Allora ti piace"per un attimo mi guardò in modo strano.
"Non è giusto che perda il lavoro,solo perché TU vai a fare il pazzo in giro,comportandoti come un padre geloso" presi una salvietta pulita,per togliere il sangue che si era leggermente seccato.
"Vi ho visti ballare e poi parlare,vi ho seguiti tutta la serata"ammise.
"Sei uno stalker?"chiesi.
"Non fare la scema,ti strusciavi addosso a quello,sembravi una gattina che fa le fusa"ora sembrava malinconico.
Aveva una doppia personalità? Anzi, forse tripla.
"Non è vero"mi difesi,non mi strusciavo mica,non sapevo nemmeno farlo.
"Invece si,ti ho visto con questi occhi"e indicò i suoi magnifici e brillanti occhi azzurro ghiaccio.
"Ormai sei vecchio,nemmeno ci vedi bene"scherzai "Sei come nuovo"dissi poi,riferendomi alla ferita.
"Grazie Liz"sorrise e mi afferrò per il polso,facendomi cadere sulle sue ginocchia.
"Jack"protestai indignata. Anche se non lo ero per niente.
"Volevo solo ringraziarti"mi spostò i capelli dal viso "Stasera sei uno schianto"strusciò il naso sulla pelle scoperta della spalla.
"Smettila"volevo essere convincente,ma uscii una specie di miagolio.
"Non mandarmi sempre via"lasciò un bacio sul collo,rabbrividii "Ho bisogno di te"sorrise.
"Perché mi fai questo?"balbettai.
"Cosa?"strinse la prese sui miei fianchi,mi ritrovai a stretto contatto con il suo amico dei paesi bassi.
Deglutii a vuoto,non avevo più saliva,ero vicinissima dall'aggredirlo e violentarlo.
"Jack,non puoi chiedermi di restare nella tua vita,implica restare nel tuo mondo e non voglio"
"Se fossi io a restare nel tuo?"chiese allegro.
"Non cambierai mai,tanto meno per me,non hai motivo"istintivamente aggiustai i capelli che aveva perennemente in disordine,chiuse gli occhi e il  suo respiro aumentò.
Mi incantai nel guardarlo,si stava abbandonando ai miei gesti.
La mia mente urlava "BACIALO",c'erano i cori da stadio e il mio corpo si preparava a fare una coreografia,degna delle cheerleader.
Però la sua voce,mi riportò alla realtà.
"Non posso cambiare,ma posso fare cose normali,tipo pizza e cinema,oppure venire a casa tua, come fanno gli amici"
Stavo seriamente odiando la parola amici,io e lui amici MAI.
"Vedremo,ora lasciami andare,è tardi e devo trovare Kate"provai ad alzarmi dalle sue gambe,senza risultato, sbuffai.
"Un'ultima cosa"mi guardò attentamente,studiando la mia espressione interrogativa.
Prese il mio mento tra le dita e mi baciò, un lieve bacio a stampo,troppo breve per bastarmi.
"Ma sei pazzo?"esclamai arrossita,gli mollai un ceffone,la mano si era mossa da sola,giuro.
"Mi hai fatto male"si massaggiò la guancia che era stata colpita.
"Ben ti sta"mi alzai bruscamente, rischiai anche di cadere "Ora me ne vado,ciao Jackson" lo salutai con la manina.
"Ci vedremo presto Liz,intanto pensami"mi urlò dietro.
Ed ero sicurissima,che non avrei fatto altro che pensarlo.

Per fortuna individuai Kate che mi aspettava all'ingresso,aveva la solita faccia felice,quindi aveva sicuramente scopato con qualche tipo.
La sua espressione,post-orgasmo,era evidente.
Durante il viaggio di ritorno parlammo della serata piacevole,logicamente non nominai Jack.


Al contatto con il mio morbido letto,tutti i momenti della serata vennero a galla.
Come sempre,era stato tutto imprevedibile,soprattutto la parte di Jack. Spuntava fuori all'improvviso, che fosse un illusionista? Non mi stupirei,in fondo ha molteplici lavori,se così possono essere definiti.
Mi aveva anche baciata o meglio mi aveva sfiorato le labbra,ma era pur sempre un contatto.
Sospirai sognante e mi lasciai trasportare tra le braccia di Morfeo.

Salvami, Salvami TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora