Solo per oggi

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Mi sentivo combattuta tra due sensazioni, quella di beatitudine e quella di tristezza.

Avevo caldo, ero tutta sudata e sentivo i battiti del mio cuore scandire il tempo.

Aprii gli occhi lentamente, avevo mal di testa e la gola secca, cercai di alzarmi ma toccai un corpo caldo, entrai nel panico totale, anche perché notai immediatamente che la casa non era la mia.

Cazzo, mi ero ubriacata e avevo fatto sesso con uno sconosciuto, cominciai a respirare a fatica.

Cercai di capire chi fosse l'uomo, ma aveva il viso nascosto dal suo braccio, il corpo coperto da un plaid a quadri e non c'era troppa luce.

Perfetto, grande figura di merda, non sapevo nemmeno chi era, avevo fatto la fine di Kate, quella donna mi aveva contagiato, mancava solo che cominciassi a fumare erba.

Mi avvicinai ulteriormente e delicatamente cercai di spostare la coperta, ma il misterioso ragazzo, aprii gli occhi.

Feci immediatamente un passo indietro, come se mi fossi bruciata, come se i suoi occhi mi bruciassero viva.

Era Jack, il mio Jack.

Cominciai a riempirmi il braccio di pizzicotti, molto probabilmente era solo un sogno, anche perché era impossibile che mi trovassi con lui.

Aveva deciso che non dovevamo vederci più, eppure ora condividevamo la stessa aria, lo stesso tetto e cinque minuti prima anche lo stesso divano.

"Ben svegliata Liz"sorrise, aveva il viso assonnato.

"Dove siamo?"chiesi nervosa.

"A casa mia"si alzò, recuperando i pantaloni dalla poltrona.

"Perché?"mangiucchiai l'unghia del pollice.

Andò ad aprire la finestra e il sole illuminò l'ambiente, per essere un assassino, un ladro e uno stronzo, aveva buon gusto.

Il divano era in pelle bianca, c'era anche un camino e una televisione a schermo piatto, alle pareti facevano bella mostra dei quadri più o meno noti, il parquet era di noce scuro, così come la maggior parte dell'arredamento.

" Allora, perché?" richiesi.

"Ti sei ubriacata ancora una volta e hai dato spettacolo al Claire De Lune"spiegò, mentre si accendeva una sigaretta.

"Spettacolo? Spiegati meglio"sbuffai.

"Ti sei improvvisata cubista, ammetto che sei brava con il palo"mi fece l'occhiolino.

"Merda"sbottai, mentre passavo una mano tra i capelli "Ero venuta con un ragazzo, sai che fine ha fatto?"

"Il tuo fidanzato?"buttò una nube di fumo, mentre notai la sua mascella irrigidirsi.

"Non sono cazzi tuoi, dov'è la mia borsa?"incrociai le braccia.

La ripescò sotto i cuscini color porpora e me la lanciò, mentre se ne stava mezzo spaparanzato:

Avevo dormito di nuovo tra le sue braccia, sospirai sognante, mentre cercavo di non sorridere.

Cazzo, dieci chiamate e quattro messaggi, tutti di Den, dove mi spiegava che la madre aveva avuto un malore e per questo si era allontanato senza avvertire.

Gli risposi velocemente, omettendo che avevo bevuto come una spugna e che ero nella casa del lupo cattivo.

"Scusa per il disturbo, ora vado via"mi abbassai per prendere i tacchi alti e la giacca di pelle.

"Dobbiamo parlare"il suo tono era severo.

"Non abbiamo molto da dire"scrollai le spalle "Ti ho aspettato per sette giorni, mi avevi promesso che saresti venuto"alzai il tono "Che non ti saresti dimenticato di me"sbottai.

Salvami, Salvami TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora