E saremo liberi.

9.6K 404 34
                                    

C'era tanta luce e sentivo una strana sensazione di pace, come se fossi avvolta in una bolla.

Forse il paradiso esisteva davvero ed era questo, perché non mi sentivo così da troppo tempo, l'ho sempre saputo che il nostro amore ci avrebbe salvato, non potevano essere peccato le nostre emozioni.

"Amore".

Mi sembrava di sentire la sua voce, il suo profumo avvolgermi come un manto e la sua pelle accarezzare dolcemente la mia.

Se ero morta e questo era il regno dei Cieli, non avevo più tanta paura.

"Torna da me".

All'improvviso aprii gli occhi, come se il mio corpo si fosse risvegliato a comando.

"Liz, sono io"c'era ancora quella luce accecante a darmi fastidio.

"Jack"lo chiamai con voce tremante, come se tutto potesse finire all'istante e fossi destinata a secoli di buio.

"Quanto ti amo"una lacrima colpì la mia guancia e finalmente misi a fuoco tutto.

Jack mi stava stringendo tra le braccia, stava piangendo e sorridendo nello stesso momento.

Ero ancora in quel vicoletto accanto alla prigione e c'erano una decina di poliziotti armati.

"Sono morta?"chiesi.

"Sei viva e sei con me"sorrise e sembrò davvero un angelo.

L'angelo più bello, che Dio aveva voluto inviare proprio a me.

"C'era un uomo..."balbettai.

"Tranquilla e non agitarti"mi diede un leggero bacio, che sembrava soffice come una nuvola.

"Non sto capendo nulla"confessai, provando poi ad alzarmi, la testa mi giró.

"Non ti muovere, per una volta potresti ascoltarmi?"domandò irritato.

"Non ti arrabbiare"mi accoccolai meglio al suo petto, lasciando perdere tutto quello che mi circondava.

"Lo sai che sei tremenda?"disse.

"Perché? Questa volta sono innocente"brontolai.

"Hai architettato un piano suicida, la chiamata registrata, le minacce"fece un vero e proprio elenco.

"Sono viva, quindi non ti agitare"mi giustificai.

"Per fortuna"sbuffò.

"Potresti spiegarmi meglio?"chiesi ancora confusa.

"Appena arriva l'ambulanza e accertano che sei sana come un pesce, parleremo"mi sorrise ancora e questo bastò a farmi stare zitta.

Non volevo rovinare quel momento magico, perché comunque mi trovavo tra le sue braccia.

JACK

La fidanzata più incosciente dell'universo l'avevo trovata io.

Questo era la terza apocalissi che metteva in atto e tutto questo per salvarmi.

Aveva rischiato per l'ennesima volta la vita, senza preoccuparsi di nulla, come se fossi io la sua unica ragione per vivere.

La mia Liz, colei che mi ha liberato dal passato, da un presente funesto, dandomi la forza di sperare in un futuro.

LIZ

Ancora una volta mi trovavo in ospedale, in una schifosissima stanza bianca che puzzava di medicina.

Bella merda.

Fuori la mia porta c'erano due poliziotti a farmi la guardia e di Jack nessuna notizia.

Salvami, Salvami TuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora