Quella notte non riuscivo a dormire, sentivo sulle labbra il suo sapore e la sensazione del suo corpo contro il mio, ma poi risuonavano le sue parole crude e buie, non potevamo stare insieme, dovevamo semplicemente far finta di nulla.
Come se potesse essere possibile, accidenti a lui.
Non facevo altro che pensarlo, pensare alla sua bocca, al suo respiro affannato che mi rimbombava ancora nelle orecchie, alle sue mani sulle mia pelle.
Scalciai le coperte e andai in cucina, presi una bottiglia di vodka e ne versai una quantità notevole nella tazza, quella che usavo per la colazione, volevo solo staccare la spina dalla realtà.
Sentii la gola pizzicare e gli occhi riempirsi di lacrime, ero quasi sicura di essere ad un punto di non ritorno, non potevo vivere senza di lui, le sue battute sul sesso e la sua voce roca.
Mi accasciai sul pavimento, mentre scoppiai in un pianto disperato, ero dipendente da Jack ed ero cambiata, quando una persona cambia, non torna mai come prima.
Come i vasi rotti, nonostante la colla, le venature della rottura rimarranno sempre a ricordare il danno subito.
Non sarei mai stata l'Elisabeth di un tempo, quella tranquilla e malinconica, ora ero Liz e avevo follemente bisogno di lui.
Bevvi un altro lungo sorso e mi trascinai fino al divano, mi rannicchiai in posizione fetale, sperando che un fulmine potesse colpirmi.
Perché quando Jack sarebbe andato via, non avrei più avuto una vita e solo il pensiero mi dilaniava in due.
"Liz"sentivo la sua voce, anche se arrivava sotto forma di eco alle mie orecchie "Liz, svegliati"mi spintonò lievemente.
"Ehm"mormarai, non riuscivo a dire nulla, mi faceva male la testa e mi bruciava la gola, avevo bisogno di acqua, anzi di una cascata fresca.
"Hai bevuto?"prese la bottiglia vuota che avevo lasciato vicino al divano di stoffa.
"Jack"biascicai "Prendimi un'aspirina" borbottai.
"Sei un incosciente" mi ammonii, aveva il suo tono severo, quello da capo del branco, mi porse poi una pillola e un bicchiere d'acqua, che sorseggiai avida.
"G-grazie" mi aiutò a sedermi.
"Che cazzo hai fatto?"sbuffò "Puzzi come una distilleria e ti sei scolata una bottiglia di vodka"alzò la voce.
"Non urlare"mi coprii le orecchie con le mani.
"Scusami"respirò un paio di volte.
"Ho bisogno di una doccia"mi alzai di sbotto ed ebbi un capogiro, prontamente mi prese al volo, prima che cadessi sul pavimento.
" Ti aiuto io"arrossii e nascosi il viso nell'incavo del suo collo.
Volevo stare tra le sue braccia, per tutta la vita.
Mi tolse la maglietta dei Coldplay e l'intimo che portavo, ero completamente nuda davanti ai suoi occhi, ma non avevo vergogna.
"Guarda che mi tocca fare"sorrise e mi sfiorò la scapola con le dita.
Cominciai a rabbrividire e subito mi fece entrare nella vasca, mi rilassai immediatamente.
" È colpa mia?"chiese, mentre si sedeva sul bordo.
" Starei facendo il bagno"gli feci notare, mentre portavo la schiuma a coprirmi il seno in un momento di pudore.
"Vedo che ti stai riprendendo, l'antipatia sta tornando in circolo"ridacchiò.
"Stronzo"borbottai.
"Poi non c'è nulla che non abbia già ammirato"si sporse e mi baciò la fronte, era un gesto dolce e familiare.
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Salvami, Salvami Tu
RomanceElisabeth studentessa modello,vita ordinaria fatta di sere davanti alla tv ,si concede una sera di follia,una sola per festeggiare un bel voto all'esame tanto temuto Una sera che cambierà per sempre la sua vita,una sfida contro il destino,un tentato...