Dieci mesi senza Jack.
Tra soli sessanta giorni sarebbe trascorso un anno, l'anno più brutto della mia vita.
Ormai i giorni passavano lenti e monotoni, con la stessa sequenza di azioni.
Mi svegliavo, sopravvivevo, dormivo e poi il ciclo iniziava da capo.
Mi sembrava di vivere lo stesso giorno da mesi, un incubo senza fine.
Come quegli incubi che popolavano i miei sogni, per un periodo era il momento dell'arresto, poi si è trasformato in qualcosa di indefinito, che il mattino seguente non riuscivo a ricordare.
Sono cambiata tantissimo, allo specchio non mi riconoscevo più, senza accorgermene mi sono evoluta: da ragazza dal passato difficile ad una donna che lotta per l'uomo che ama.
Perché ogni secondo della mia giornata, io combatto per la libertà del mio amore.
Come i personaggi dei vecchi racconti, un po' mi sentivo come Penelope, che aspettava il ritorno di Ulisse ad Itaca.
Che senza di lui non era se stessa, che tesseva la tela sperando di rivederlo.
Io mi trovo a tessere il filo della speranza.
Da solo una settimana avevo ventitré anni, anche se me ne sentivo molto di più.
Infondo sono le esperienze che forgiano una persona, se sono così, lo devo a quello che sto vivendo.
Unica cosa positiva in questa merda, é il rapporto civile che ho instaurato con mio padre.
Non ho dimenticato quello che é successo, ma ho cercato di accantonare il passato, alla ricerca di un presente più florido.
Mi stava aiutando tanto con la causa di Jack, senza di lui il processo non si sarebbe nemmeno svolto.
"La smetti?".
Alzai lo sguardo e sorrisi"Scusami"borbottai.
"Devi essere concentrata, ora più che mai"tolse gli occhiali dalla montatura sottile.
"Spero che non sia tutto vano"incurvai le spalle.
"Ti stai arrendendo? A quindici giorni dal processo?"il suo tono si fece severo, ma notai un punta di comprensione.
"Ho paura"ammisi.
"Tutti hanno paura, credi che Jack sia felice e tranquillo?".
"No"scossi la testa e mi sentii piccola, quasi insignificante davanti a quell'enorme realtà.
"Appunto"mi passò una pila di fogli"Leggi e sottolinea, muoviti"riprese a scarabocchiare su un foglio bianco.
"Grazie"mormorai.
"Ringraziami se ci riesco"sorrise"Comunque dovresti chiamare Paul".
"Ancora con questa storia?"alzai gli occhi al cielo.
"È un bravo ragazzo e ti è stato accanto"borbottò.
"Lo so, me lo ripeti ogni santissimo giorno"sbuffai.
"Ci tiene a te"riprese ad elogiare l'autista che mi faceva una corte serrata.
Lui nella mia Odissea, rappresentava i Proci, che cercavano invano di sposare la fedele regina dell'isola.
Ammetto che ormai eravamo amici, era stato presente anche alla cena del mio compleanno, sotto invito di mio padre che stravedeva per lui.
Quella sera c'era la torta, i palloncini e un paio di regali, sarebbe stato tutto perfetto se al posto di Paul , ci fosse stato Jack.
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Salvami, Salvami Tu
RomanceElisabeth studentessa modello,vita ordinaria fatta di sere davanti alla tv ,si concede una sera di follia,una sola per festeggiare un bel voto all'esame tanto temuto Una sera che cambierà per sempre la sua vita,una sfida contro il destino,un tentato...