Before the storm

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Erano passati un paio giorni dall'ultima volta in cui Harry vide Louis e si chiese se per caso avesse sbagliato ad essere così crudele con lui sbattendogli la porta in faccia e lasciandolo lì, sulla soglia di casa sua, come un perfetto idiota. Forse avrebbe fatto meglio a raccontargli la verità ma dopo tutto, a Harry è sempre piaciuto infastidire la gente e far in modo che essi lo pregassero ma il riccio dubitava che Louis Tomlinson fosse un ragazzo che pregasse figuriamoci Harry il ragazzo "gay ma rispettato" della scuola.
Harry si trovava a percorrere i lunghi corridoi della sua scuola per andare verso la classe di biologia, l'unica materia che gli importasse veramente. Il ragazzo si mise a sedere in ultima fila -come sempre- accanto a Noah, il suo migliore amico.
-Merda non ho voglia di subirmi due ore di questa noia- gli disse il ragazzo accanto a lui.
-Infatti hai scelto questo corso solo per la professoressa Harris che ps, è sposata con un figlio quindi non puoi scopartela o almeno non puoi se non vuoi ritrovarti in ospedale- rispose Harry.
-Tengo molto al mio bel faccino quindi no grazie- ridacchiò Noah e Harry fece lo stesso.

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-Louis William Tomlinson, nel mio ufficio ora!- urlò la professoressa Gray da dietro la cattedra per poi alzarsi e far strada al ragazzo fuori dall'aula. -Ti rendi conto cosa hai appena fatto? Hai alzato le mani addosso a un tuo compagno innocente!- continuò.
-"Innocente" mica tanto, non voleva prestarmi una penna- spiegò Louis.
-E questo di sembra un comportamento adatto?- domandò la professoressa Gray. -Sarò costretta a chiamare tua madre- finì di dire la professoressa per poi cacciare fuori dal taschino del suo grembiule -a Louis assomigliava un grembiule quello che indossava la professoressa questa mattina- il suo piccolo telefono di chissà quanti anni fa e digitò un numero su di esso, il numero di sua madre ovviamente.
La madre di Louis era abituata a ritrovarsi chiamate su chiamate della scuola per i comportamenti del figlio, tutti con motivi minatori o quasi aggressioni da parte del ragazzo moro per il semplice motivo -secondo Louis- che i suoi compagni o non gli facevano i compiti di matematica o non gli prestavano un foglio o in questo caso, una penna.
-Pronto signora Tomlinson?- disse la vecchia davanti a Louis. -Suo figlio si è cacciato nei guai, di nuovo- Louis alzò gli occhi al cielo. -Sì, grazie mille- disse per poi riattaccare. -Tua madre sta arrivando signorino quindi aspettala qui, io devo ritornare in classe- disse per poi ritornare in aula.

Un paio di minuti dopo la mamma di Louis -bellissima come pensava sempre Louis- arrivò di corsa nel luogo dove si trovava il ragazzo
-Prima di urlarmi contro, volevo dirti che questa volta avevo una ragione valida..- iniziò a giustificarsi Louis per poi essere interrotto.
-Tranquillo Louis, sono così abituata che ormai sono stanca anche solo di venirti a prendere ogni volta- c'era qualcosa nella voce di sua madre che fece preoccupare Louis.
-Mamma, tutto bene?- domandò Louis con un pizzico di preoccupazione in volto.
-Vieni, ti porto in un posto- disse la signora Tomlinson prima di fare un sorriso di affatto al figlio e portarlo con lui fuori dall'edificio.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora