His name is Harry.

143 7 0
                                    

Louis si trovava in cucina, seduto su una sedia con in mano un bicchiere d'acqua. Si sentiva tremendamente in colpa.
-Tu che bevi della semplice acqua? Che fine ha fatto il Louis Tomlinson che conoscevo?- domandò sua cugina d'improvviso entrando in cucina. Louis ridacchiò.
-E che fine ha fatto farsi i fatti propri?- domandò a sua volta con un sorriso ironico sulle labbra. Chantelle fece lo stesso.
-Hai ragione, scusami- disse prendendo un bicchiere dal mobile per poi versarsi anche lei dell'acqua. -Sai l'altro giorno quando sono arrivata a casa e ho salutato la mamma, ero convinta vi avessi disturbato su una questione importante- disse sedendosi di fronte a lui.
-Non così importante come pensi- rispose alzando le spalle con lo sguardo fisso sul bicchiere che aveva appoggiato sul tavolo.
-Sicuro?- domandò nuovamente la ragazza.
-Sì Chantelle,- disse infastidito il ragazzo -sono sicuro-
La ragazza non rispose, rimase immobile e molto probabilmente era sconvolta dal tono che Louis le aveva rivolto due secondi prima. -Senti mi dispiace okay?- disse scusandosi -Non volevo risponderti in quel modo..- stava quasi per continuare ma la ragazza si alzò di scatto dalla sedia.
-Sai Louis? Mi sono sbagliata prima, il ragazzo che sta bevendo solo acqua è rimasto il solito ciglione di sempre- disse per poi andarsene.
-Hey, hey! È successo qualcosa?- domandò sua zia appoggiata alla porta della cucina. Louis alzò le spalle.
-Sono il solito cazzone- ammise prendendosi la testa tra le mani. In quel momento gli venne il desiderio di urlare ma non lo fece.
-No, non lo sei. Pensi di esserlo ma ti conosco, sai anche essere gentile e carino- disse sua zia rassicurandolo -alcune volte- continuò e Louis sorrise. -Cos'è che ti fa pensare a questo?- domandò e il ragazzo sospirò.
-Hai presente la persona di cui ti ho raccontato?- domandò e la donna annuì -penso di aver fatto un casino. Insomma, non volevo ovvio però l'ho fatto e facendo così non ho fatto soffrire solo me e questa persona ma anche un'altra e non so se mi perdonerà mai- ammise.
-Sei ubriaco?- domandò la donna toccandogli la mano.
-Uhm? Cosa? No! Perché lo pensi?- chiese guardandola.
-Non lo so perché tu non pensi mai a una cosa simile o meglio, non soffri mai per cose simili-
-Vedi! Era meglio se mi fossi stato zitto!- alzò la voce.
-Ad ogni modo, sono felice che ci sia una persona che ti faccia capire il vero significato di tenerci alle persone- gli sorrise la zia.
Ed era vero: lui non teneva particolarmente alle persone o meglio, c'erano state prima persone a cui voleva bene -sua sorella ad esempio- ma non erano mai state persone al di fuori della sua famiglia.
-Grazie zia, mi hai illuminato- roteò gli occhi.
-Adesso posso sapere chi è questa ragazza?- domandò la zia sorridendo. Louis chiuse gli occhi.
-Si chiama Harry, il ragazzo che mi piace, si chiama Harry- disse sospirando.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora