I thought we were best friends!

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Quando Harry seguì Louis in cucina vide Noah a bocca aperta; sicuramente non si aspettava che Louis fosse venuto stasera visto che giusto oggi a scuola gli disse che aveva revocato il suo invito a cena. Il ragazzo biondo lo guardò come se volesse spiegazioni e Harry gli fece segno che non era il momento adatto.
-Quindi Louis, tu e Harry da quanto vi conoscete?- domandò sua madre una volta seduti a tavola.
-Da un mese o poco più- lo guardò e gli sorrise.
-Oh che bello, finalmente mio figlio ha altri amici oltre a Noah- disse la donna ridacchiando. Forse perché gliene bastava solo uno. Harry guardò Noah sorridendo ma in fondo sapeva che il ragazzo non lo avrebbe scambiato per niente al mondo.
-Grazie Anne, farò finta di non essermela presa- disse il ragazzo biondo lanciando uno sguardo truce a Louis.
Harry non sapeva se la cosa fosse divertente o forse aveva bevuto troppa birra.
-Sai all'inizio devo essere sincera, pensavo fossi il suo ragazzo- disse all'improvviso Anne e tutti i presenti si bloccarono, a Harry stava perfino scivolando l'ultima goccia di birra che stava bevendo due secondi prima. I due si guardarono, fu uno sguardo come per ripensare a tutto ciò che era capitato nelle ultime settimane.
Louis rise -Oh divertente ma no, siamo solo amici-. Harry roteò gli occhi. Il ragazzo aveva ragione: erano solo amici ma di solito si bacia più volte un amico? E si dice all'amico che si prova qualcosa per lui? Molto probabilmente no ma stiamo parlando di Louis Tomlinson quindi era normale -pensò-
-Beh mi fa piacere. Altro polpettone?- domandò la donna nel silenzio tombale che si era creato.

Sempre quella sera dopo cena, Anne mostrò ai presenti le foto di Harry da piccolo insieme a sua sorella. Fu una scena piuttosto imbarazzante ma quando si parla di sua madre, tutto lo è.
-Qui Harry era caduto dal seggiolino, aveva solo un anno e mezzo. Non è così carino?- indicò la foto in alto a sinistra all'interno di un album pieno di fotografie. Il ragazzo era seduto sul bordo del divano con le mani nei capelli.
-Ho visto queste volte milioni di volte ma ogni volta mi viene sempre da ridere- disse sussurrando Noah al ragazzo e lui sorrise sarcastico. Harry vide Louis attento a guardare ogni singola foto e la cosa lo preoccupò.
-Suo figlio ha i suoi stessi occhi signora Styles- disse Louis e il ragazzo voleva solo vomitare.
-Che casca morto- disse nuovamente Noah sussurrando a Harry.
-Oh ma puoi chiamarmi pure Anne e ti ringrazio- sorrise la madre al ragazzo moro e lui ricambiò. -Oh sono già finite tutte le fotografie..- disse la madre una volta sfogliata l'ultima pagina.
-Che peccato!- esclamò Harry -Non è tardi mamma? Domani devi alzarti presto- continuò
-Ma tesoro Louis..- iniziò a dire ma Louis la bloccò.
-Oh non si preoccupi per me, se deve svegliarsi presto domani mattina non può di certo andare a dormire tardi- le disse sempre con quel sorriso insopportabile sulle labbra.
-Va bene allora buonanotte- si alzò e diede un bacio sulla guancia di Harry -e alla prossima Louis, ciao Noah- gli porse l'ultimo tenero sorriso per poi recarsi in camera sua.
-Ok allora qualcuno mi può spiegare cosa è successo?- disse all'improvviso Noah scattando in piedi -Tu non dovevi neanche venire- guardò Louis.
-Ti da tanto fastidio la mia presenza oppure ti da fastidio il fatto che io stia passando sempre più tempo con Harry?- disse scattando anche lui.
-Cosa?- disse stringendo i denti il ragazzo biondo. Harry doveva ancora raccontare tutto al suo migliore amico e gli promise che lo avrebbe fatto. -Di cosa sta parlando Harry?- domandò al ragazzo con aria non arrabbiata, neanche triste ma delusa.
-Sono successe delle cose che non ti ho detto..- iniziò a dire ma Noah lo stoppò.
-Del tipo?- chiese con aria minacciosa.
-Non è il momento..-
-Io e Harry ci siamo baciati, due volte per l'esattezza- lo interruppe Louis con quel cazzo di sorriso irresistibile ad Harry.
Noah guardò di scatto Louis per poi portare la sua attenzione nuovamente a Harry. -Perché non me lo hai detto?- chiese -pensavo che fra migliori amici si dovesse dire tutto e ti avevo chiesto di essere sincero con me!- quasi urlò.
-Oh avanti mica può dirti tutto, cosa sei? sua mamma?- disse il ragazzo moro.
In tutto ciò Harry era bloccato. Gli dispiaceva per Noah, era il suo migliore amico, c'era sempre stato per lui e sempre gli aveva raccontato tutto ma da quando aveva conosciuto Louis qualcosa lo fermava a raccontargli tutto. Forse perché Noah odiava Louis e quindi le sue opinioni nei suoi confronti erano più soggettive che oggettive, fatto sta che Harry aveva sbagliato e se ne rendeva conto.
-No, non sono sua madre come dici tu ma siamo amici. Oh e se non sai il significato della parola, ti consiglio di controllare su Google- disse sorridendo. Louis era rosso dalla rabbia e stava quasi per saltargli addosso prima che Harry intervenisse: -Ora basta! Vi state comportando da ragazzini di tredici anni. Tu Noah, lo sai quanto sei importante per me e quanto ti voglia bene. Sei l'unica persona a cui abbia voluto bene veramente e hai ragione, avrei dovuto dirti tutto e ti chiedo scusa- disse esasperato. Cosa ne aveva fatto del ragazzo stronzo e duro che tutti conoscevano? Non aveva mai detto a qualcuno di volergli bene, neanche a Noah, Harry scacciò via il pensiero.
-Beh non so se le tue scuse mi basteranno- lo guardò e un attimo dopo si incamminò verso la porta per poi aprirla e uscire via di casa. Harry voleva seguirlo anche se non era un tipo che inseguiva le persone ma qua si stava parlando della sua amicizia con Noah e poi doveva ancora risolvere una questione;
-E tu- indicò Louis -Non puoi presentarti a casa mia dopo che ti ho chiaramente detto di non farlo! Sai cosa sei Louis Tomlinson? Un egoista. Sei un egoista perché pensi sempre a quello che è meglio per te e non pensi mai a quanto i tuoi fatti, le tue parole, influiscano sulle persone. Una volta dici che provi qualcosa per me e poi la volta dopo dici di essere mio amico ma sai, un amico non si comporta così. Ora ti chiedo di andartene da casa mia- disse tutto d'un fiato e Harry era sicuro di non aver respirato nel momento in cui parlò. Il ragazzo guardò Louis che era pietrificato e voleva solo chiedergli scusa per aver reagito così ma sicuramente non lo avrebbe fatto, non questa volta.
-Io..- iniziò a dire con lo sguardo fisso sul pavimento.
-Non dire niente, peggioreresti le cose- lo fermò -Vattene- indicò la porta.
-Ma..- adesso lo guardò negli occhi. I due erano un po' distanti tra di loro ma Harry riusciva benissimo a vedere l'azzurro nei suoi occhi.
-Ho detto vattene!- disse a voce alta sperando di non aver svegliato sua madre in questo arco di tempo perché se fosse stato così non voleva darle spiegazioni.
-Va bene, me ne vado- si recò alla porta -Buonanotte Harry- disse per l'ultima volta prima di chiudere la porta dietro di lui.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora