Thoughts.

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Era ancora buio quando Harry si svegliò: il sole non aveva fatto ancora capolinea all'orizzonte. Lui non si svegliava mai così presto. A dire il vero non era nemmeno certo di aver mai visto sorgere il sole. C'era qualcosa nell'assistere allo spettacolo dell'alba che lo aveva sempre innervosito: quel senso di attesa a stare lì seduti a scrutare nell'oscurità oltre una fila di alberi e case, negli attimi che precedono l'assalto del sole all'orizzonte. Il momento delle prime ombre. Harry si lasciò sfuggire un lungo sospiro carico di solitudine e angoscia per il nuovo giorno. Nonostante fosse ancora presto per prepararsi per andare a scuola, mancavano ancora due ore, il ragazzo decise di farsi un lungo bagno per rilassarsi e scaricare la tensione. Andò in bagno, aprì il rubinetto della vasca da bagno e si dolse gli indumenti, entrò e si lasciò andare.
Il bagno di questa mattina gli servì molto così una volta giunta l'ora di prepararsi, Harry decise di indossare degli skinny neri ormai consumati, una maglietta a maniche corte con delle righe laterali e i suoi amati stivali marroni, i capelli decise di lasciarli normali senza farci nulla perché li trovava attraenti così. Infine, visto che lui odiava il freddo, indossò una lunga giacca di pelle nera per poi uscire di casa, entrare nella sua amata macchina e prendere la strada per andare a scuola.
Quel giorno a scuola Harry non aveva fatto volontariamente dispetti a nessuno, non aveva preso in giro i ragazzini di prima superiore per il loro aspetto da nerd e non aveva infastidito nessuno solo perché non gli aveva prestato un foglio su cui scrivere gli appunti della lezione. Aveva parlato a stento anche con Noah che cercava in tutti i modi di attirare la sua attenzione, invano, e pensò che forse doveva confidarsi con lui su quello che provava il ragazzo in quegli ultimi giorni ed era convinto che se lo avesse fatto, il suo migliore amico lo avrebbe capito come aveva sempre fatto. I due ragazzi erano seduti su uno dei muretti della scuola ad aspettare che la campanella di fine ricreazione suonasse e entrambi erano in silenzio a osservare i ragazzi di altre classi giocare, mangiare all'aperto e rincorrersi.
-Noah- lo chiamò Harry.
-Oh allora ce l'hai la lingua per parlare, pensavo che qualcuno te la avesse tolta per..- iniziò a dire il ragazzo affianco a lui ma Harry lo bloccò subito.
-Non è il momento di fare battute. Ti devo confessare una cosa- gli disse.
-Sono tutte orecchie, spara-
Si vedeva che il suo amico non vedeva l'ora che Harry gli raccontasse ciò che aveva da dire e per qualche secondo, il ragazzo ci ripensò però poi si fece coraggio e glielo disse.
-Hai presente quando Tomlinson è arrivato a casa mia da nulla quel giorno e tu mi domandasti se provassi qualcosa per lui?- gli domandò e il ragazzo biondo annuì -Ecco, ci ho riflettuto e penso che tu non abbia tutti i torti cioè, non lo amo sia chiaro, amare è qualcosa di troppo profondo che non credo che in molti possono provarlo, ma un'interesse nei miei confronti forse c'è ma tanto non avrebbe senso no? Lui non è gay quindi non vedo il motivo del perché io sia qui a pensare a queste cose- gli disse Harry sospirando rumorosamente. Non poteva crederci, glielo aveva veramente detto?
-Oh bhe.. per quanto Tomlinson non mi sia particolarmente simpatico, tu sei Harry Styles: uno dei ragazzi più belli della scuola, il ragazzo menefreghista, il ragazzo per cui le ragazze e i ragazzi di questa scuola -e non solo- farebbero la fila pur di parlarti quindi, non vedo il motivo di essere preoccupato. È vero, forse Tomlinson non sarà gay però io proverei a dirglielo..-
-Sei impazzito? No!- sbottò Harry.
-Lo so che sembra un'assurdità- alzò le spalle -ma io ci proverei- concluse.
Doveva dirglielo? Doveva provare a dire a Louis come si sentiva e cosa pensava di provare per lui? Prima di trovare una risposta, la campanella di fine ricreazione suonò e a malincuore Harry scese dal muretto su cui era seduto e ritornò in classe con accanto, come sempre, Noah.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora