Lottie?!

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-Harry, il ragazzo che mi piace, si chiama Harry- disse sospirando per poi guardare il volto di sua zia che aveva gli occhi spalancati.
-Oh wow non sapevo che fossi..- iniziò a dire ma a Louis il solo pronunciare quella parola lo irritava quindi la stoppò.
-Beh in realtà non lo sapevo neanche io fino a poco tempo fa- ammise continuando a guardare la donna.
-Va bene, sono felice per te- disse sorridendo e Louis si meravigliò, pensava che la zia gli dicesse qualcosa di diverso da quel "va bene, sono felice per te" ma non aggiunse altro.
-Tutto qui?- domandò il ragazzo. La donna lo guardò confusa.
-Cosa dovrei dire?- chiese a sua volta guardandolo. Infatti, cosa doveva dire? -pensò-
-Uhm niente, lascia perdere- disse con un sorriso finto.
-Ma dimmi- roteò gli occhi. -Cosa hai combinato con questo Harry?- chiese la zia e Louis iniziò a raccontarle tutto: iniziò a dirle come lo aveva conosciuto, le raccontò di come e quando le cose iniziarono a prendere una piega diversa e le raccontò del loro bacio o meglio, dei loro baci. La donna in tutto questo arco di tempo mentre Louis le raccontava la storia, lo guardava curiosa e pronta a sentire sempre di più ma non c'era molto da dire in realtà;
-Quindi avete "litigato" perché sei un coglione che non ammette di essere omosessuale?- domandò la zia confusa e il ragazzo annuì. -Beh in questi casi posso dirti che tutto si risolverà e non lo dico solo perché sono tua zia, sia chiaro, lo dico perché è così. Hai sbagliato, hai chiesto scusa e a questo ragazzo serve solo un po' di tempo per riflettere. A proposito, piaci davvero tanto a Harry?- domandò.
-Credo di sì, sì.- rispose.
-E a te lui piace davvero tanto?- domandò nuovamente e questa domanda lasciò Louis spiazzato: Harry gli piaceva ma non sapeva se fosse una cosa davvero così grande.
Il ragazzo alzò le spalle -Mi piace, il quanto non saprei- ammise e la zia annuì.
-Lo capirai ben presto, ne sono certa- disse e si alzò dalla sedia accanto a dove era seduto il ragazzo per poi lasciarlo in cucina da solo. Louis si sentiva più leggero ora.

Era sera tardi quando Louis sentì suonare il campanello e sdraiato sul divano dov'era, andò ad aprire. La figura che vide davanti fu quella di sua sorella e Louis si paralizzò.
-Lottie?- domandò stupito.
-Louis- disse la ragazza e dalla voce sembrava che avesse pianto per così tanto tempo -è bello rivederti fratellone- disse sorridendo e con occhi gonfi.
-Che ci fai qui? E perché stai piangendo?- domandò alla figura minuta davanti a lui.
-Papà ha dato di nuovo di matto e non volevo starmene di nuovo a casa a sentire urlare, ti prego, fammi restare- disse pregandolo e con la voce tremante. Tipico di suo padre -pensò-. Dopodiché, il ragazzo fece entrare la sorella.
-Vado a chiamare..- iniziò a dire Louis.
-No! Ti prego!- lo supplicò di nuovo -Ci penseremo domani ad avvisare la zia-
-Lot- disse guardandola come se le facesse pena.
-Lou, ti prego- disse nuovamente esasperata e il ragazzo annuì.
-Però devi raccontarmi tutto!- la obbligò e la ragazza annuì.
-Non c'è molto da dire- disse sedendosi sul divano -Pensavo che dopo il pranzo che abbiamo fatto tutti quanti insieme, lui se ne andasse semplicemente ma non è stato così: quella stessa notte è tornato a casa tardi, ubriaco, e ha iniziato ad urlare alla mamma. Io mi sono nascosta- si fermò un attimo chiudendo gli occhi e Louis si accorse che stava piangendo.
-Lot se vuoi puoi smettere di raccontare- ma la ragazza scosse la testa.
-Stavo dicendo, mi sono nascosta perché avevo paura. Ho provato a chiamarti più volte ma non mi hai mai risposto- disse ed era vero: non aveva nulla contro sua sorella ma se avesse detto qualcosa in più a Lottie molto probabilmente lei lo avrebbe detto alla madre e lui non voleva. -Così dopo un paio di giorni ho smesso di chiamarti ma la situazione a casa era sempre la stessa. Una sera, papà è tornato a casa sobrio -strano ma vero- ed era arrabbiatissimo, così la mamma gli chiese cosa avesse e l'unica cosa che disse era che ti aveva visto baciare un ragazzo e che ti sarebbe venuto a cercare- disse guardandolo e Louis sbarrò gli occhi sbalordito.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora