Thank You.

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-E quindi? Dove pensi di andare?- chiese Gideon seduto di fronte a lui. -Insomma, a quanto pare non hai intenzione di andare a casa tua quindi..-
-Penso di andare da mia zia, abita a pochi minuti da qui e così non dovrei cambiare scuola o puttanate varie- rispose Louis.
-Le lo hai già chiesto? A tua zia intendo-
-Sì mi ha detto che per lei non c'erano problemi ma mi obbliga a dirlo prima a mia madre e poi di andare da lei, non vuole avere problemi-
-Bhe è comprensibile-
-Già..-
Quella stessa mattina, Louis si era svegliato all'alba per poi uscire da casa di Harry senza che lo avvisasse perché uno, Harry stava ancora dormendo sul divano e non voleva disturbarlo e due, non voleva parlargli perché si vergognava di come si fosse presentato la sera precedente a casa sua e nonostante il riccio meritasse almeno un ringraziamento, lui decise di darglielo una volta che l'avesse visto.
Louis e Gideon decisero di uscire dal bar in cui Louis chiese al ragazzo di incontrarsi quella mattina stesso prima di andare a scuola. Faceva freddo fuori, era una tipica giornata autunnale a Birmingham e a Louis non dispiaceva per niente, aveva sempre amato le stagioni fredde al posto di quelle calde che non sopportava per niente.
Una volta arrivati a scuola, i due ragazzi si incontrarono con il resto del gruppo e Louis chiese a Gideon di non dire una parola di ciò che gli aveva raccontato al bar perché Louis era convinto che gli altri del gruppo non avrebbero capito o meglio, non voleva che lo sapessero perché non voleva fare la figura di un piccolo orfanello che va in giro a chiedere alloggio alle persone che conosce da neanche un mese.
Anche se pensandoci, Louis preferiva chiedere aiuto a una persona che non conosceva affatto piuttosto che chiederlo a una persona che conosceva da una vita intera, molto probabilmente perché Louis si fidava più di Harry che dei suoi amici.

- - -
-Come se ne è andato e non ti ha detto niente?- stava quasi urlando Noah. -Cazzo neanche un grazie? gli hai salvato la sua patetica vita e lui se ne va così? Vedi? Non è cambiato di una virgola-
-Te l'ho detto, mi sono svegliato e sono andato in camera mia dove lo avevo lasciato la notte prima, quando sono entrato ho trovato un biglietto dove mi diceva che se ne era andato e che non voleva crearmi problemi- disse Harry con dell'amarezza in bocca.
Ci rimase male Harry quella mattina quando scoprì che Louis se ne fosse andato da casa sua all'alba senza neanche salutarlo o ringraziarlo anche se poteva capirlo, in un certo senso.
Harry si trovava nei corridoi della Seven King High School, la sua scuola, con gli occhi in cerca del ragazzo moro che ieri sera si presentò a casa sua d'improvviso ma niente, nessuna traccia.
Harry vide Louis solo nel pomeriggio, quando le lezioni erano ormai finite e il ragazzo si stava recando verso il parcheggio della sua scuola quando vide il ragazzo basso, con gli occhi azzurri quasi ghiaccio, appoggiato alla sua macchina.
-Styles- lo salutò il moro con un mezzo sorriso stampato in faccia.
-Tomlinson- ricambiò il saluto Harry.
-Senti volevo ringraziarti per ieri- disse il moro davanti a lui ed era come se quelle parole gli costassero un grandissimo sacrificio molto probabilmente perché non era il tipo che ringraziava le persone ma erano le persone che ringraziavano lui (per una fantastica nottata di sesso).
-Figurati- disse Harry per poi spostare il ragazzo dalla sua macchina.
-Sei arrabbiato?- domandò Louis e il ragazzo quasi scoppiò a ridere.
-In realtà sono deluso- confessò.
-Deluso? Perché?-
Quanto è stupido pensò Harry.
-Te ne sei andato senza neanche dirmi niente, a scuola cerchi di evitarmi, quindi sì, sono deluso- lo guardò e quasi rimase male vedendo la faccia di Louis che non si aspettava sicuramente che Harry gli rivolgesse quelle parole. -E ora scusami ma devo tornare a casa perché sai, non voglio stare neanche un minuto in più in questo posto con te- disse Harry entrando in macchina.
-Oh comunque andrò da mia zia a vivere per un po'...- iniziò Louis.
-Mi fa piacere- intervenì Harry prima di fargli concludere la frase, chiudendo la portiera e mettendo in moto la macchina, lasciando Louis da sola nei parcheggi della scuola con la testa china ad osservare le sue scarpe.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora