"That 'maybe' starts to irritate me"

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Lunedì. Il giorno della settimana che tutti, bambini, adolescenti, adulti odiano.
Harry si ritrovava davanti allo specchio di camera sua ad osservare la figura di se stesso davanti a se. Aveva indossato qualcosa di semplice come al solito: skinny, maglietta corta -nonostante ci fossero pochi gradi fuori- e la sua giacca di pelle. Si guardò e pensò a quanto fosse stanco in questi ultimi giorni, aveva dormito poco e niente riusciva a tranquillizzarlo. Scese le scale sospirando quasi rumorosamente e incontrò la figura di sua madre.
-Buongiorno tesoro- lo salutò dandogli un bacio sulla guancia. Sarà pure uno dei ragazzi più popolari della scuola e uno dei più tosti ma non rifiutava mai un po' di affetto da parte di sua madre.
-'Giorno- ricambiò con voce roca.
-Senti questo fine settimana dovrò partire di nuovo per lavoro quindi..- si bloccò e sospiro per poi continuare -se vuoi invitare Noah a cena così passiamo un po' di tempo insieme come i vecchi tempi per me va bene- sorrise.
Noah era come un terzo figlio per sua madre e lo trattava sempre come tale. Era da quando Harry aveva cinque anni che il ragazzo biondo passava quasi tutte le sere a casa loro, a sua madre non dava fastidio e a Harry serviva un secondo maschio in casa.
-Va bene glielo chiederò- disse e poi gli venne un'idea -Mi stavo chiedendo e se oltre a Noah invitassi un altro ragazzo?- domandò.
-È il tuo ragazzo?- chiese la donna e Harry era sicuro che se avesse avuto dell'acqua in bocca o qualsiasi altra cosa, avrebbe soffocato.
-Oh no no..- iniziò -È solo un amico- concluse.
Sua madre alzò le spalle -Per me va bene- disse per poi lasciare una carezza sulla guancia del figlio e uscire.
Ragazzo.

Quel giorno a scuola Harry scoprì di aver preso una 'F' nel compito di matematica e non si stupì nemmeno del risultato visto che era abituato a tali voti sopratutto in quella materia.
-Caspita se non iniziò a mettermi sotto perderò l'anno- disse lamentandosi Noah.
-Ce la farai a recuperare, tranquillo- disse Harry un po' per rassicurarlo e un po' perché lo credeva veramente. Sia lui che il suo migliore amico non andavano benissimo a scuola però alla fine, in un qualche strano modo, riuscivano a recuperare e a passare all'anno successivo.
-Lo credi veramente?- chiese il ragazzo biondo e Harry non rispose.
-Mia mamma ha chiesto se volessi venire a cena da noi un giorno, possibilmente prima del weekend perché dopo deve partire sai..- disse - un certo punto è Noah annuì. Era così grato che il ragazzo lo capisse subito.
-Certo lo sai che non rifiuto mai una cena con la famiglia Styles- fece l'occhiolino.
-Oh ma piantala e tra parentesi, mia sorella non ci sarà quindi rilassati perché saremo solo io, mia mamma, te e Louis-
Noah lo fulminò con lo sguardo. -Louis?- quasi urlò ma Harry gli fece segno di abbassare la voce.
-Ti spiegherò tutto solo, tienilo per te okay?-
Noah annuì. -Cosa mi devi ancora dire mh? Mi stai nascondendo qualcosa Harold Edward Styles?-
Harry roteò gli occhi. -Non chiamarmi con il mio nome completo è irritante lo sai e sì, ti ho nascosto una cosa che ti dirò-
Il ragazzo doveva ancora raccontare del suo primo bacio con Louis, del perché è scappato via dalla festa correndo, del suo secondo bacio con Louis e per finire, doveva raccontargli che molto probabilmente a Louis piaceva Harry.
-Sarà meglio per te o giuro che non ti rivolgerò mai più la parola- lo minacciò. Successivamente la campanella suonò e i due tornarono in classe.

Quel giorno a scuola Harry vide Louis solo di sfuggita, come capitava sempre, e lui gli degnò solo di qualche sguardo come per dirgli: "ti vedo ma ora non posso fermarmi a parlare con te" e non si meravigliò. L'unica volta che riuscì a parlargli fu dopo la pausa pranzo mentre il ragazzo stava tornando in classe; venne preso per la maglietta e portato nella classe di storia ovviamente vuota.
-Ma sei pazzo?- chiese il ragazzo appena vide Louis.
-Mi dispiace non averti salutato oggi solo che..-
-Hai paura che i tuoi amici ti vedano con me sì, lo so- roteò gli occhi e incrociò le braccia.
-Voglio solo aspettare il momento giusto per..-
-Per dire cosa?- Harry stava quasi per mettersi ad urlargli e tirargli un pugno in faccia.
-Per dire che forse ho un interesse per te- disse così di scatto e il riccio lo guardò.
-Quel "forse" sta iniziando a infastidirmi-
-Immagino..-
-E io che volevo invitarti a casa mia a cena con mia mamma Giovedì sera ma forse ci ho ripensato anzi è così e basta- disse.
-Volevi invitarmi a cena?- lo guardò stupito.
-Ci sarà anche Noah quindi è una cena di "amicizia" possiamo definirla così-
-Già perché siamo amici, giusto?- domandò e Harry roteò nuovamente gli occhi.
-Quanto cazzo sei stupido Louis Tomlinson- disse e uscì dall'aula vuota e si diresse in classe nervoso e irritato dal comportamento del ragazzo moro.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora