Tell me that you aren't in love with my mom

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-Harry! Vai ad aprire alla porta!- urlò sua mamma dalla cucina. Lui a malincuore, si alzò e andò ad aprire trovando davanti a sé la figura snella di Noah che gli sorrise appena lo vide.
-Ho portato qualcosa- indicò il mazzo di fiori che aveva in mano. Il ragazzo entrò in casa oltrepassando Harry.
-Te l'ho già detto, mia sorella non c'è- disse roteando gli occhi. Noah aveva sempre avuto una cotta per Gemma, sua sorella, e se non fosse stata sua sorella e lui non fosse attratto dal suo stesso sesso, molto probabilmente anche lui avrebbe avuto una cotta per lei. Era bellissima.
-Harry- disse sospirando e guardandolo dritto negli occhi. Anche lui, come Louis, aveva gli occhi azzurri ma era un azzurro completamente diverso, quello di Noah era un azzurro più vivace come se avesse della luce che brilla dentro mentre quelli di Louis erano di un azzurro più scuro, più misterioso. Harry scosse la testa al pensiero del ragazzo. -No, li ho portati per tua madre-
-Dimmi che non sei innamorato di lei..- disse scherzando e i due risero.
-Ma no sarebbe strano. Li ho portati perché è da un po' che non la vedo e mi sembrava giusto portale..-
-Noah!- urlò sua mamma e il ragazzo si girò.
-Anne!- urlò anche lui e la abbracciò.
Non ci poteva credere, sembrava di stare in uno di quei film dove il migliore amico del protagonista si prende una cotta per la madre.
-Ti stavamo aspettando!- disse la donna sorridendogli.
-Mi dispiace di aver fatto tardi ma avevo gli..- iniziò a dire.
-Tranquillo, l'importante è che tu sia venuto- disse e lui annuì.
Poi all'improvviso il campanello suonò e Harry si chiese chi potesse essere. Noah era arrivato, sua sorella era a New York quindi non stavano aspettando nessuno.
-Aspetti qualcuno tesoro?- domandò la madre e Harry scosse la testa.
-Vado ad aprire, torno subito- dichiarò e andò alla porta. Quando la aprì rimase stupefatto. La figura davanti a lui la conosceva bene, eccome, era Louis.
-Ciao- salutò con in mano un mazzo di fiori. D'ora in avanti Harry avrebbe odiato i fiori.  Alzò un sopracciglio.
-Che ci fai qui? Sbaglio o avevo revocato il mio invito?- domandò fissandolo.
-Lo so ma poi ho pensato che mi piacerebbe conoscere di più tua madre e..-
-Aspetta cosa?- rise -E perché mai?-
-Perché ci tengo a te, cioè, alla nostra amicizia- disse abbassando lo sguardo.
-Se mi stai prendendo per il culo..-
-Louis?- domandò una voce femminile alle spalle del ragazzo.
-Signora Styles! Che piacere vederla di nuovo!- esclamò non muovendosi.
-Il piacere è mio, pensavo che fossi a una partita di calcio e che non saresti venuto o almeno mio figlio mi ha detto così-
-Oh ma davvero?- domandò guardando Harry e ma lui tenne il suo sguardo ancora fisso negli occhi. -Ed è così ma c'è stato un imprevisto e quindi-
-Oh mi fa piacere! Grazie per essere venuto, entra.- disse la donna per poi tornare in cucina.
-Mi farai entrare o stiamo qui a fissarci ancora un po'?- domandò in modo sarcastico.
Ecco cosa gli era mancato di Louis più di qualsiasi altra cosa: il suo umorismo. Era da tanto che non lo sentiva parlare così, forse perché le circostanze in cui i due erano messi era tutto tranne che sarcastica.
Il ragazzo si spostò per farlo passare. -Entra-
Louis sorrise. -Grazie- disse ed entrò.

Ops. (by Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora