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「Alaska's pov. 」
Dopo aver studiato con Eddie e Sarah, decisi di tornarmene a casa e il ragazzo insistette per accompagnarmi.
«Anzi, Kaspbrak, ti va di fare un giro invece che andare subito a casa? È una bella giornata per andare già a casa, al chiuso...» gli proposi quando eravamo ancora nella cucina delle Jones.
Mentre ritiravo i quaderni e i libri in uno zainetto rosso, il ragazzo annuì, ricevendo un'occhiata maliziosa dalla nostra amica.
«Come mai eri venuto a casa di Sarah?» gli domandai curiosa, poco dopo essere usciti dalla porta d'ingresso dei Jones.
«Così...» borbottò il moro impacciato.
«Così?»
«Oh accidenti, mica deve esserci un motivo ben preciso!» sbuffò Eddie, rosso in viso dall'agitazione.
«Uffa, cazzo! Non si può mai parlare di niente con te!» alzai le braccia al cielo, in segno di resa.
Kaspbrak si voltò verso di me, con un'espressione mortificata e raddolcita allo stesso tempo.
«Di che cosa vorresti parlare?»
«Non lo so... Anzi, raccontami qualcosa che nessuno sa di te!»
Il ragazzo parve sorpreso dalla mia domanda e strabuzzò gli occhi.
Nel frattempo arrivammo alla cava e ci sedemmo su un enorme blocco di pietra, in riva al piccolo laghetto.
«Mh... Okay ce l'ho! Promettimi di non dirlo a nessuno però...»
«Lo prometto» sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
«Ho una 'specie' di dipendenza dallo scrivere...» iniziò il ragazzo, guardando con molta attenzione i fili d'erba sulla riva.
«Non vorrai dirmi che questo è il tuo più grande segreto?!» esclamai sghignazzando, aspettando che Eddie mi desse un vero scoop.
«Beh...»
«Okay... Ho capito! Inizio io... Sappi che queste cose non le ho mai dette a nessuno e tu sei il primo...»
Kaspbrak annuì sorridendo, dandomi un po' di coraggio.
Perché volevo raccontargli queste cose? Non ne avevo mai parlato con anima viva e non capivo perché avessi questo bisogno di dirle a lui.
