ꕤ CAPITOLO
TRENTAQUATTRO ꕤ「 Alaska's pov. 」
Aprii gli occhi lentamente e li stropicciai.
Cazzo, la scorsa notte non avevo dormito niente.
Ero riuscita ad addormentarmi verso le cinque e mezza, ma quello era stato un sonno parecchio disturbato.Nella breve ora di sonno, avevo sognato cose orribili e surreali, che mi avevano resa più nervosa di quel che già ero.
E stamattina avevo scuola.
Così mi alzai controvoglia e, dopo essermi preparata, feci colazione e uscii di casa.Mi fermai sul marciapiede di fronte a casa mia.
Era strano.
Era strano che non ci fosse.Mi aspettavo di vedere Eddie che usciva di casa con la sua solita andatura timida e imbarazzata, ma quel mattino in casa sua regnava il silenzio.
Di solito riuscivo a sentire le urla di sua madre, soprattutto quando sbraitava dicendo 'Eddino caro, farai tardi a scuola!', per poi vedere il ragazzo uscire tutti trafelato dalla porta d'ingresso.Ma oggi no.
Probabilmente era uscito prima di casa per potermi evitare.
Non lo biasimavo affatto.
Avrei fatto lo stesso al suo posto.Mi incamminai a testa bassa verso la scuola.
Speravo almeno di incontrare Sarah, di riuscire a scusarmi e di darle delle motivazioni per ciò che avevo fatto.Il tragitto fu noioso e triste da sola.
Ovviamente, qualsiasi cosa a cui pensassi, la riconducevo a Eddie.
E ciò non migliorava di certo il mio umore.Arrivai davanti al liceo e feci un lungo respiro.
Gretta, molto probabilmente, aveva già sparso tutte le voci sul mio conto, quindi chiunque mi avrebbe odiata.
Ma me lo meritavo ed ero disposta ad accettarlo.Entrai nella scuola e nel corridoio la gente era silenziosa.
Tutti gli studenti si guardavano sospettosi e mogi.Una ragazza incrociò il mio sguardo e fece un cenno alle sue amiche.
«È stata lei!»
«Davvero? Ma come ha potuto! Si rende conto che ora è lui a pagarne le conseguenze?»Abbassai la testa e passai di fianco ad un gruppetto di ragazzi.
«È figa, devo ammetterlo... Ma il suo tipo è messo proprio male... Me l'ha raccontato stamattina mio padre!»
«Come faceva a saperlo?»
«Lavora in ospedale ed era di turno quando...»Non appena il ragazzo notò la mia presenza si zittì, lasciando una grande confusione nella mia testa.
Ospedale?
Che era successo?Entrai nella classe di scrittura e l'aula mi sembrò spoglia.
In realtà l'unica cosa diversa dal solito era il posto vuoto di fianco al banco di Matt Devin.Attirando parecchi sguardi verso di me, occupai il posto di Eddie, mentre Matt mi guardava di sottecchi.
«Che stai facendo...»
«Dobbiamo parlare!»
«Ma non...»
«Tutti sanno qualcosa che io non so e voglio sapere che cos'è!»Il biondo si voltò verso di me, spalancando gli occhi.
«Tu non lo sai?!»
«Non so cosa? Dimmelo! Cazzo, Matt!»Il ragazzo si toccò nervosamente le mani e si diede un'occhiata in giro.
Tutta la classe ci stava fissando.
«Eddie è in ospedale... Girano voci sul fatto che abbia tentato il suicidio prendendo una quantità esagerata di pillole troppo forti e che gli sia venuto un attacco al cuore... Insomma un casino... E girano anche voci che tutto ciò sia solamente colpa tua...»Suicidio.
No, non poteva essere.
Eddie non l'avrebbe mai fatto.
Aveva paura di qualsiasi cosa che gli potesse nuocere alla salute, non avrebbe potuto tentare di togliersi la vita.Eppure, nonostante le mie riflessioni, Eddie in ospedale ci era finito lo stesso e, se in qualche modo centravo io, non me lo sarei mai perdonata, soprattutto se le sue condizioni fossero state critiche.
Decisi di andare a trovarlo in ospedale, così mi alzai di scatto e, dato che il professore non era ancora arrivato, uscii dall'aula senza che nessuno mi bloccasse.
Grazie al cielo, la struttura ospedaliera non era distante dalla scuola e ci impiegai all'incirca un quarto d'ora.
Dopo aver chiesto informazioni ad un'infermiera, salii le scale che mi portarono al secondo piano e mi diressi verso la camera 216.
Nella sala d'attesa trovai tutti i Losers.
Alcuni di loro avevano il volto distrutto e stanco: probabilmente avevano passato qui la notte in bianco.«Alaska...» la voce di Sarah tremò nel pronunciare il mio nome.
Nonostante la bionda fosse ancora arrabbiata con me, non esitò un secondo a venirmi incontro e ad abbracciarmi.La strinsi forte e scoppiai a piangere, rendendo umida la sua maglietta nella zona della spalla.
«Che... Che è successo...» sussurrai, rivolta anche a tutti gli altri presenti.«È stato Stan a trovarlo... Eddie non andava ad aprirgli la porta e così lui è entrato dalla finestra... L'ha trovato per terra che quasi non respirava più e... Si beh, ha chiamato subito il 911 e...»
Quando finii di raccontare che cosa fosse successo ieri notte, mi voltai verso Uris.
«Secondo te... Ha tentato di...»
Il riccio capì immediatamente la domanda.
«No, Eddie non lo avrebbe mai fatto» scosse convinto la testa, rassicurandomi leggermente.Poiché i medici ancora non ci facevano entrare a visitarlo, restammo tutto il tempo nella sala d'attesa, preoccupati per il nostro Eddie.
Passarono le ore e ormai era tardo pomeriggio.
Beverly, Ben e Bill erano già tornati a casa, richiamati dai loro genitori.
E pochi minuti dopo le sei di sera fu il mio turno.Nel corridoio dell'ospedale, riconobbi mio padre avvicinarsi minaccioso.
Cazzo, mi avrebbe picchiata tutta la notte per questa bravata.«Alaska, cristo, salti scuola e vieni qua in un fottuto ospedale a far che, eh? A guardare un tuo amico mezzo morente, è questo che stavi facendo?» mi tirò una sberla davanti a Richie, Sarah, Stan e Mike.
I miei amici sobbalzarono dallo spavento, mentre io rimasi ferma immobile ad incassare il colpo.
Era la prima volta che mi picchiava in pubblico.«Scusi, signore, che sta facendo?» un dottore si avvicinò a mio padre e lo guardò arrabbiato.
«Niente, niente, ce ne stavamo giusto andando...» borbottò lui, stritolandomi forte il polso e trascinandomi via con lui.Mi voltai indietro e vidi che tutti i miei amici mi stavano fissando.
Sembrava quasi che fossero più preoccupati per me che per le condizioni di Eddie.Io, d'altro canto, desideravo solo stare il più vicino possibile a Eddie.
Ma ovviamente mio padre non me lo avrebbe permesso.***
meno due capitoli alla fine OHHH non vedo l'ora vi giuro
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✓ | HEART ATTACK ( eddie kaspbrak )
Romance𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓 𝐀𝐓𝐓𝐀𝐂𝐊 | you know, heart attacks are just from loving too much ! 𝙚 𝙨𝙚 𝙚𝙙𝙙𝙞𝙚 𝙠𝙖𝙨𝙥𝙗𝙧𝙖𝙠 𝙨𝙞 𝙞𝙣𝙣𝙖𝙢𝙤𝙧𝙖𝙨𝙨𝙚 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝙚̀ 𝙞𝙡 𝙨𝙪𝙤 𝙚𝙨𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙤𝙥𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤? 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀𝐓𝐀 ! ...