Mi sveglio e vado a scuola.
Ovviamente è chiusa perché hanno scoperto il cadavere di Jane. C'è un avviso sulla porta.
Che strano, provo una cosa mai provata prima, il senso di colpa. Più penso a quella ragazza e più ci sto male. Sento anche qualcosa bagnarmi il volto. Alzo lo sguardo e non piove, anzi c'è il sole che spacca le pietre. Mi tocco le guance e il risultato è la mano bagnata fradicia. Vado al ruscello, mentre non riesco a non pensare a tutte le persone uccise da me. Più ci penso più mi si bagna il volto. Ma da dove caspita arriva tutta questa acqua? Proprio non capisco.
Mi avvicino al ruscello e mi specchio. Oddio, per poco prendo un colpo. Quella che si specchia sono io? No, è qualcun'altro vero? Non posso avere gli occhi rossi e gonfi. Non posso perdere acqua dagli occhi. Sembro un alieno. Che razza di scherzo è questo. Io non piango mai, non l'ho mai fatto, perché proprio adesso? Non posso essere triste per aver ucciso tutte quelle persone. Comunque sono dispiaciuta solo di quelle che non se lo meritavano, per gli altri mi va più che bene. Anzi ho fatto proprio un buon lavoro. Mi darei il cinque da sola. Ad ogni modo qualcuno mi salvi vi prego, non ce la faccio più. Mi fa male la pancia, gli occhi e tra poco mi disidrato. Ok che alcuni dicono che piangere fa bene e io non ho mai pianto, quindi devo recuperare, ma tutto in una volta non mi va proprio.
Meglio andare a casa, mi faccio una dormitina e questo incubo finisce.
Lo faccio, cioè ci provo ma non riesco. Le lacrime sembrano una cascata che non finisce mai.
Allora vado a fare la doccia, così non mi accorgo dell'acqua sulla mia faccia.
Dopo la doccia finalmente smetto di piangere. Alleluia. Il problema è che non mi sento meglio. Sono sempre triste.
Mi vesto, mi asciugo i capelli e vado in sala per guardarmi la tv.
Alcuni secondi dopo sento dell'aria sulle gambe. Vado a vedere la finestra e la trovo aperta. Pensavo di averla chiusa. Mi sarò sbagliata. La chiudo e torno sul divano. Ora sento qualcuno che mi tocca la spalla. Mi alzo di scatto e vedo la persona che mi ha toccata. In realtà non è una persona, ma una figura tutta nera con gli occhi rossi. Oddio un demone. Che brutta cosa.
< C-chi s-sei tu? > chiedo un po' spaventata e con il cuore che fra poco mi esplode nel petto per i troppi battiti.
< Hai iniziato a provare sentimenti vedo. La collana ha fatto il suo dovere, ti ha restituito la emozioni > dice lui con voce profonda.
Allora è tutta colpa della collana. Perché sono stata così sciocca da mettermela al collo? Che cretina.
< Puoi toglierla >
Oh bene. La tolgo. < Non mi sento meglio però >
< È normale, ora hai di nuovo le tue emozioni > dice lui in tono serio.
< Ma io non le voglio > dico esasperata. Perché vorrei riaverle scusa, sono stata così bene fino ad adesso.
< Te le puoi riprendere per favore? > chiedo gentilmente alla figura davanti a me.
< Primo non posso, secondo non voglio >
< Ah davvero? >
Creo una sfera infuocata e la lancio verso la figura nera. Questa le passa attraverso. Com'è possibile?
< Sono un'ombra, non puoi ferirmi >
Aposto, peggio di così non si può.
< Quindi cosa vuoi da me? > chiedo.
< Semplice portarti da Lui >
< Ancora con sto Lui, ma ha un nome o no? Che cavolo > sto perdendo la pazienza.
< Certo che ha un nome, ma meglio se si presenta lui stesso >
Detto questo mi prende per un polso e mi trascina fuori di casa. Iniziamo a sollevarci in aria. No no, tutto ma questo no.
< METTIMI GIÙ, METTIMI GIÙ >
L'ombra non mi ascolta minimamente. Visto che fa così chiudo gli occhi.

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Peter Pan
FantasyAvete presente Peter Pan? Il ragazzo che "salva" i bambini dal diventare grandi? Il presunto angelo che porta le persone sull'isola che non c'è per sfuggire al mondo reale? Il ragazzo che si prende cura dei suoi compagni e con cui ci gioca in contin...