Peter mi guarda e sorride:< Non attacca con me signorina. In ogni caso ti dirò tutto domani mattina. Ora bisogna andare a dormire >
< Noooo dai, dimmi qualcosina, un indizio piccino piccino > faccio una faccia da bambina con un bel sorriso.
< Niente da fare, non cambio idea >
< Uffa, beh ciò provato >
< Su su, dormi bene > si alza dal letto e sta per andare via, ma lo fermo:< Aspetta, non ti andrebbe beh ecco di stare qui con me, ancora un po' > sono un po' imbarazzata. Non sono abbituata ad avere intorno un membro della mia famiglia. Tutti quelli che ho avuto sono morti quasi subito, quindi non so proprio come comportarmi. Non sono pronta per una cosa simile, ma meglio iniziare a fare pratica.
< Va bene Lupetta, tanto non ho impegni particolari > torna a sedersi sul letto.
< Lupetta? > chiedo confusa.
< Certo, sei un licantropo >
< Ecco perché mi vengono gli occhi gialli quando mi arrabbio. Sono un lupo mannaro > Ora capisco già qualcosa in più:< Il problema è che non posso trasformarmi perché è una forma di magia il licantropismo e tu mi hai bloccato tutti i poteri, quindi niente pelliccia >
< Già esatto > risponde.
< Perché? >
< Volevo solo farti capire quanto tu possa cavartela anche senza magia. Secondo me non è la soluzione a tutto, io la uso come ultima risorsa >
< Facile per te, hai dei ragazzini che ti seguono senza battere ciglio. Io sono sempre stata da sola > sono un po' gelosa. Insomma chi non lo sarebbe?
< Sbagliato, eri sola, ora ci sono io e i Bimbi Sperduti > mi sorride Pan.
A me viene da ridere:< Sì come no? Vedrai i bambini saranno molto felici di farmi supporto o solo lontanamente darmi ascolto > metto le mani dietro la testa appoggiandole sul cuscino super morbido.
< Ti seguiranno, stanne certa. In caso contrario ci penserò io > mi accarezza la testa.
< Guarda che so farmi rispettare > metto il broncio.
< Non ne dubito sorellina. Forza ora dormi >
Mentre mi accarezza la testa inizia a canticchiare una canzoncina che riconosco, è quella che ho canticchiare io nel mare, quando ho incontrato la sirena. Ecco dove l'ho imparata, qui da Peter.
Chiudo gli occhi e mi faccio cullare dalla melodia, aspettando di cadere tra le braccia di Morfeo.
Il sogno che faccio riguarda il periodo in cui ero sulla terra ed ero tornata bambina. Aspetta, sono tornata bambina? A quanto pare. Sono in una stanza tutta grigia con un letto del medesimo colore e le pareti sono decorate da quadri di fiori. Sopra il letto c'è una margherita dentro una cornice. Il posto mi sembra molto famigliare, ma non ricordo bene dove mi trovo. Nel sogno mi sposto all'entrata, sembra una sala riunione, ma va bene. I gusti sono gusti, molto soggettivi. Vedo arrivare mio padre che entra con un mucchio di cartacce. Sono documenti per un'adozione. La mia adozione. Mi trovo nell'orfanotrofio di New York. È il giorno in cui sono stata adottata. Allora non è vero che mia madre è morta dandomi alla luce, ma semplicemente non è mai esistita o comunque è morta in altre circostanze. Sono stata incolpata di una cosa falsa.
Spalanco gli occhi di colpo. Ho il fiatone. Sembra che abbia trattenuto il respiro per tutta la durata del sogno.
Mi alzo mettendomi seduta per riprendere fiato.
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Peter Pan
FantasyAvete presente Peter Pan? Il ragazzo che "salva" i bambini dal diventare grandi? Il presunto angelo che porta le persone sull'isola che non c'è per sfuggire al mondo reale? Il ragazzo che si prende cura dei suoi compagni e con cui ci gioca in contin...