Capitolo 10

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< Non sono stanca, voglio continuare > dico io con la voglia irrefrenabile di battermi.
< No, continueremo un'altra volta, devi anche dormire > I suoi occhi sono tornato verdi e il fuoco si è spento.
Peter Pan che lascia a metà un combattimento mi sembra strano, non mi sembra il tipo, soprattutto se uno dei due duellanti è proprio lui. C'è qualcosa di strano in lui.
< Perché? > gli domando furiosa.
< PERCHÉ HO DECISO COSÌ > urla lui.
Quando urla così mi fa un po' paura. Non glielo faccio notare però.
Hai deciso così, bene, ma io non vado a dormire come se avessi due anni. E poi perché dovrei dare ascolto a lui? Mi giro e mi incammino verso il centro della foresta.
Stranamente non percepisco nessuno che mi segue, ma so che se è Peter Pan a controllarmi di nascosto prende precauzioni magiche, tipo oscurare i miei sensi. Anche se fosse non mi importa granché, l'importante è che non mi viene a fermare. Io oggi devo fare escursione, per capire un po' com'è questa isola, dato che non posso vederla dall'alto, non ho le ali per volare.
Mi guardo intorno mentre continuo ad avanzare, sperando di non essermi persa, ma quasi sicuramente sarà così. La uniche cose che sto continuando a vedere sono alberi, liane, cespugli e prati, senza fiorellini però, che brutto. Io adoro le margherite. Appena ho finito di pensarlo noto che iniziano a spuntare margherite ovunque. È una cosa fantastica, ma anche un po' inquietante. Com'è possibile che sia successa una cosa del genere? Non è magia perché non posso né praticarla né usarla in altre forme, per volere di Pan, naturalmente.
Dopo il solito verde riesco a scorgere in lontananza dell'acqua. Oh grazie a Dio c'è un mare, o oceano o qualunque cosa sia, posso farmi un bagno, che puzzo come non so cosa. Peggio della squadra di football della scuola probabilmente. Inizio a correre e nel frattempo mi levo anche i vestiti. Non mi importa se c'è qualcuno che mi vede, ho bisogno urgentemente di fare un bagno nell'acqua pulita. Mi tuffo nel mare. Sento tutta la sua freschezza, il suo dolce abbraccio mentre riemergo piano piano. È così piacevole e così estasiante che potrei stare qui per sempre. Inizio a nuotare con lo sguardo fisso sulle costellazioni del cielo. Adoro le stelle in cielo, mi piace pensare che sono tutte le persone morte che ci guardano da lassù. Sarebbe fantastica come cosa, ma la verità è che sono palle di fuoco gigantesche distanti miliardi di chilometri dalla Terra. Mi sciolgo anche i capelli, almeno faccio doccia completa, senza sapone però, pazienza, farò una bella doccia quando tornerò a casa mia. Io mi chiedo come fanno questi bambini o ragazzi a farsi la doccia solo tuffandosi in acqua, ma un po' di docciaschiuma o sciampo no eh? Cavoli loro. Tanto io troverò il modo di andarmene da qui.
Nessuno se ne va dall'isola che non c'è senza il permesso di Peter Pan.
Ah giusto, non si può fare niente senza il suo permesso, dimenticavo. Certo che è una fregatura bella e buona.
Inizio a canticchiare una melodia che non so nemmeno io di chi sia o da dove arrivi, ma sento nel profondo che è importante per me. No non sono pazza.
Ad un certo punto sento qualcosa muoversi sotto di me, allora guardo in acqua se c'è qualcuno e, non ci crederete mai, vedo una sirena. Questa appena emerge dal mare riesco a vederla in tutto il suo splendore. Ha una lunga coda blu, la pelle sull'azzurro chiaro, delle perle bianche sugli avambracci, i capelli tutti neri, raccolti in una treccia morbida ornata con conchiglie di varia misura e di ogni genere, occhi blu notte e labbra viola. Penso che le labbra siano così al naturale, niente rossetto.
< Olivia? > mi domanda lei.

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