Capitolo 19

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Apro gli occhi e mi ritrovo su un prato pieno di margherite. Mi metto seduta. Che diavolo è successo e cosa più importante come sono arrivata qui?
L'ultima cosa che ricordo è Peter che mi mette l'indice sulla fronte e poi non so cos'è successo dopo questo. Prima che Pan facesse codesta cosa stavo per liberare Trilli e la sua amica, che non so come si chiama. È solo colpa del ragazzo immortale se non ci sono riuscita, mi mancava poco. Non poteva tardare per qualche minuto o impigliarsi da qualche parte. Anche la natura prima o poi si ribellerà, forse, no ok, non se la prenderà mai con Peter, dato che potrebbe distruggere tutto con un solo sguardo. Poco potente ormai.
Vediamo visto che sono da sola potrei provare ad andare a cercare di nuovo le ragazze. Sì ci vado. Inizio a camminare davanti a me. Ad un certo punto però vado a sbattere contro qualcosa. Non è così ingenuo allora il creatore di questa isola. Ha creato una barriera fatta a forma di cupola. Sono di nuovo rinchiusa. Ma quando la finirà? Probabilmente quando finalmente mi darà delle risposte e io non le cercherò da un'altra parte.
Cosa faccio adesso per passare il tempo? Faccio girare la testa un po' ovunque per farmi venire un'idea e i miei occhi si fermano su un bastone al centro del prato. Visto che non lo faccio da tantissimo tempo potrei allenarmi. Sarà come essere a casa. Ci sono alberi, un bastone, io sono in forma quindi ho tutto il necessario. Ah e l'ingrediente più importante che possiedo ora è la voglia di suonarle a qualcuno. Dovrò anche sfogarmi in qualche modo senza vittime umane no?
Prendo il bastone e inizio a fare qualche mossa di arti marziali e a colpire l'aria con l'arma improvvisata. Comunque un bastone può fare davvero molto male se si usa nel modo giusto. È questo che molti non capiscono, un'arma non deve necessariamente avere la punta per essere definita tale, ma può essere anche una pallina da ping pong per esempio. La tiri da un'altezza più alta rispetto alla vittima e lo sfortunato che se la prende in testa sente decisamente tanto l'impatto. Morale ogni cosa può essere una potenziale arma.
Metto giù il bastone dopo un po' e inizio a prendere a pugni e a calci gli alberi. Li colpisco talmente tanto forte che mi sono spaccata due o tre volte le mani. Per fortuna guarisco velocemente. Ora dovrei andare a lavarmi le mani sporche di sangue. L'ostacolo è la barriera. Qui vicino, all'interno della cupola non ci sono corsi d'acqua.
Mi metto seduta al centro e mentre aspetto inizio a canticchiare una canzone. Faccio qualche movimento con le mani, con la testa e le spalle. Tanto nessuno mi vede.
Come non detto.
< Sai ballare? > mi chiede Pan dietro di me. Ma non ha niente di meglio da fare che continuare a mettermi in punizione e venire poi a vedere come sto? Perché è questo ciò che fa.
< È facile ballare se sai combattere. È come per il dolore e il piacere sai? Sono due facce della stessa medaglia. La conoscenza di uno facilita la padronanza dell'altro. E poi ballare è come combattere, le uniche differenze sono che nel ballo i movimenti sono più fluidi e l'unica cosa che puoi colpire mentre lo fai è l'aria > dico io con la massima calma.
< Vedo che sei molto colta >
< Lo sai che mi hai già fatto svenire tre volte da quando sono qui? Perché sono in punizione ora? > gli chiedo in tono di sfida.
< Sei in punizione perché hai cercato di liberare Wendy e Trilli > mi rimprovera.
Ah ecco come si chiama l'altra, Wendy.
< Guarda che non sei mio padre, l'ho ucciso con le mie mani, e non sei nemmeno mio fratello, quindi con quale autorità mi metti in castigo, sentiamo > sentenzio
< Beh sono io il capo qui, quindi faccio le regole, le faccio rispettare e faccio le sentenze. Sai cosa sono questi? Poteri legislativo, esecutivo e giudiziario > dice Peter.
< Sei un rompi palle, hai sempre la risposta pronta > Lo spintono con le mani con fare scherzoso.
< Dai vieni devi mangiare > dice Pan, sbaglio o sembra un ordine?

Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora