Capitolo 22

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Saliamo sull'albero al cui interno si trova la mia stanza.
Io non mi sono ancora calmata, quindi di conseguenza penso di avere ancora gli occhi gialli. Ma perché proprio gialli gli occhi? E perché solo di quel colore? Voglio dire Peter ha quanti, tre o quattro colori di occhi in totale. Mi fa proprio arrabbiare questa cosa che lui ha più cose di me, più potere, più forza, più astuzia, più tutto. Non ne posso più.
< Ora pensi questa cosa perché sei arrabbiata. Passi la tua rabbia da una persona ad un'altra. Hai sempre fatto così. Non sai cambiata per niente. Ma questo è un bene, almeno così non devo tornare a conoscere la mia sorellina > dice Peter in tono stranamente dolce.
Io mi giro verso di lui stupefatta:< La tua cosa scusa? Penso di non aver capito molto bene >
< Oh hai capito benissimo Olivia > mi sorride lui.
Rimango in silenzio per un bel po' per riuscire a realizzare la cosa. È complicata come cosa, ma va la posso fare. Certo a meno che non si tratti di uno dei suoi scherzi malsani.
< No, non è uno scherzo. Lo senti >
Si ha ragione, lo sento dentro, nel mio cuore che è la verità. Una delle mie qualità, anzi probabilmente l'unica è che so riconoscere subito un bugiardo. Ne ho incontrato talmente tanti nella mia vita che ormai è facile da riconoscere per me un mentitore, è strano incontrare un veritiero.
< Fammi indovinare, tu sei il fratello maggiore vero? > provo ad azzardare un'ipotesi.
< Da cosa l'hai capito? > chiede ridacchiando.
< Primo hai l'istinto di tirarmi fuori dai casini e vuoi sempre istruiti, mi istighi a dare sempre il meglio di me, secondo hai più potere di me. So come funziona, anche se non sono cresciuta in una famiglia di maghi e streghe, con le loro congreghe ho imparato qualcosina nei miei viaggi sulla terra. Ovviamente dopo ho ucciso la streghe che mi davano informazioni, sai com'è. Ne avevo la necessità. Ad ogni modo so perfettamente che al primogenito vengono dati tutto i poteri del padre è della madre, o almeno la maggior parte > lo informo io mettendomi comodamente sdraiata sul letto. Il mio caro fratello si mette seduto proprio davanti a me, vicino al mio fianco, in modo da guardarmi in faccia dall'alto.
< Ad ogni modo mi sorge spontanea una domanda. Se siamo tanto potenti quanto immortali, chi sono i nostri genitori? >
< Oh lascia stare Olivia, non vale la pena saperlo. Non è importante > sembra che si stia trattenendo dallo spaccata qualcosa. Sono davvero persone così orribili? Probabilmente sì.
So che non dovrei, ma io voglio sapere, quindi insisto:< Ti prego Peter, voglio saperlo. Ti supplico >
< Adoro quando la gente mi supplica, ma non mi piace quando è la mia sorellina a farlo. Mi da sui nervi. Se lo vuoi proprio sapere i nostri genitori sono uno un licantropo, l'altra un'iride, cioè metà angelo e metà demone > mi riferisce lui. Pensavo di dover faticare di più per farmelo dire. Beh meglio così.
< E cosa gli è successo? > chiedo io un po' incerta. Non so se voglio davvero saperlo.
< Nostra madre ha dovuto rimediare al suo peccato e ha ucciso l'uomo con cui ci ha procreato. Diciamo che ha fatto un doppio sbaglio prima di essere scoperta. Poi hanno esiliato lei nell'oblio, dopo averla strappato la ali ovviamente > questa storia non lo tocca granché, anzi sembra infuriato più che triste. Ma lo capisco. Con che scopo fare dei figli se poi succede tutto quel casino? Ci hanno fatto crescere da soli. In un'altra terra per di più.
< Come fai a sapere queste cose? Voglio dire non penso che in angelo o demone ti abbiamo detto tutto questo > dico io per rilassare l'atmosfera.
< Vedendo il passato. Con tutto i poteri che ho, posso fare di tutto >
< Già l'ho notato >
< Allora mi dai tutti i ricordi? O devo aspettare perché non ho fatto la brava bambina prima? > faccio gli occhi dolci.

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