Questo dannato sogno mi fa pensare solo ad una persona. Pan. Che abbia manipolato il mio sogno? Può essere. Di certo posso aspettarmi di tutto e di più da lui, visto che ogni volta mi fa capire che lui è solo un demone e basta. Se non fosse così perché ogni volta che non gli va bene qualcosa la elimina? Non c'è altra risposta.
Ora è l'alba e tutta l'isola si sta svegliando. Passerò un altro giorno qui a quanto pare. Non vedo l'ora di andarmene. Prima però vorrei uscire da questa stanza.
Mi alzo dal letto e vado verso la finestra. Non penso che la barriera non ci sia più, ma tentar non nuoce, almeno spero. Tendo una mano verso l'uscita e sorpresa sorpresa, non c'è più una barriera. Ad ogni modo c'è un altro problema. Come faccio a scendere da qui? Devo saltare. Non c'è altra soluzione. Probabilmente mi sfracellerò al suolo, ma mi basteranno un paio di minuti per rimettermi in sesto. Posso farcela. Chiudo gli occhi e raccogliendo tutto il coraggio di questo mondo mi butto di sotto.
Il contatto con il terreno è più morbido di quanto pensassi.
< Ehi ragazzina togliti da sopra di me > sbraita una voce maschile sotto di me. Ops sono atterrata su un ragazzo. Più precisamente sulla sua pancia. È uno dei lacchè di Pan. Fantastico avevo anche una guardia qua sotto a quanto pare.
< Che ci fai qui > chiedo io con tono intimidatorio.
< Faccio la guardia a te ovviamente, piuttosto cosa ci fai tu qui. La stanza era stata sigillata dal mio capo in persona, come hai fatto a spezzare l'incantesimo? > domanda il ragazzo dai capelli rossi.
< Guarda che io non centro niente. Quando mi sono alzata era già infranta la magia > mi difendo.
< Vuoi dirmi che Pan ti lascia libera? > Il ragazzo è molto sorpreso di questo.
Io faccio spallucce. Mi alzo dal torace del ragazzo per farlo respirare di nuovo. Lo aiuto anche a rialzarsi.
< Perfetto, scusa se ti lascio, ma devo andare a trovare delle amiche > Faccio per andarmene ma il bimbo sperduto mi ferma.
< Tu non vai da nessuna parte. Ti porto dal mio padrone con le buone o con le cattive non fa differenza per me > afferma il ragazzo sguainando la spada e puntandola verso di me.
< Ah è così allora. Beh prima però dovrai prendermi > inizio a correre come un razzo senza sapere dove sto andando. Ora la priorità è seminare quel rompi scatole.
Dopo un bel po' che corro mi fermo per riprendere fiato e non vedo più il ragazzo. Che fortuna l'ho seminato prima del previsto.
Cammino per qualche minuto e vado a finire in una radura dove si trovano, in alto, appese a rami molto robusti, due gabbie molto simili a quella dove ero stata rinchiusa qualche giorno fa.
< C'è qualcuno? > chiedo in direzione delle prigioni.
Una ragazza dai capelli d'oro raccolti in uno chignon si affaccia per vedermi.
< Olivia. Oh grazie al cielo sei arrivata, presto tiraci giù > la sua voce mi sembra famigliare. Ma certo ora ricordo:< Sei Trilli vero? La fata senza ali >
< Ti ha restituito i ricordi? > domanda la fata dubbiosa, ma con una punta di speranza.
< Oh no, ti ho sentita parlare con Pan ieri, mentre succedeva tutto. Con il super udito >
< Ah ma certo > è un po' delusa dalla mia risposta, si sente da chilometri.
< Allora come vi tiro giù > chiedo alle ragazze.
Loro non fanno in tempo a rispondermi perché una mano mi tappa la bocca e un braccio mi avvolge la vita. Cerco di dimenarmi, ma ha una presa bella salda perché non riesco a liberarmi. La mia schiena entra in contatto con il petto di qualcuno e penso di sapere di chi sia.
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Peter Pan
FantasiAvete presente Peter Pan? Il ragazzo che "salva" i bambini dal diventare grandi? Il presunto angelo che porta le persone sull'isola che non c'è per sfuggire al mondo reale? Il ragazzo che si prende cura dei suoi compagni e con cui ci gioca in contin...