Capitolo 24

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All'alba mi alzo dal letto per vedere se c'è già qualcuno nei dintorni a gironzolare. Mi affaccio dalla finestra e non c'è anima viva. Ci manca solo che mettano una grossa palla di polvere che gira avanzando e siamo come in un film.
Torno al letto e vedo che sulla testiera c'è qualcosa che prima non avevo visto, o magari è apparso in questo preciso momento dal nulla. Probabile, dato che a Peter piacciono queste cose: farmi prendere dei colpi della madonna. Quello prima o poi mi ucciderà con un attacco cardiaco, anche se è decisamente impossibile nel mio caso dato che sono immortale, fortunatamente.
Ad ogni modo l'oggetto misterioso è un acchiappasogni. Mi hanno sempre affascinata questi piccoli prendipolvere. Perché alla fine sono questo dato che non servono a chissà cosa. Quello che mi trovo in mano però non è molto piccolo, anzi è anche bello grosso, basti pensare che il cerchio è grosso quanto la mia faccia a momenti. Le piume che penzolano da esso sono molto lunghe e di colore verde acqua. Il mio preferito.
Mi siedo sul letto e fisso intensamente l'oggetto che si trova tra le mie mani. Sento qualcosa, un legame con questo acchiappasogni, è come se mi stesse chiamando. Chissà qual'è la sua funzione. Proprio non saprei. Magari cattura davvero i sogni brutti trasformandoli in belli. L'unica cosa di cui sono certa al cento per cento è che è impregnato di magia. Devo chiedere a Peter. Ora.
Mi affaccio di nuovo all'apertura del tronco e vedo che di sotto c'è un bambino con il cappuccio sulla testa. Spero vivamente che non sia Felix. Ti prego fa che non sia lui.
< Ehi tu > urlo, continuando a pregare.
L'incappucciato tira su la testa guardandomi con i suoi occhi azzurro ghiaccio. Non è Felix, ma questo personaggio non l'ho mai visto.
< Di cosa hai bisogno? > chiede gentilmente restando serio.
Wow questo sì che è un ragazzo a modo. Mi appoggio al tronco, dove è stato tagliato, come se fosse un davanzale e mi fermo a guardare lo sconosciuto, mentre sogno ad occhi aperti.
< Olivia? Tutto ok? > mi scuote dai miei film mentali.
< Sì. Tutto aposto > dico frettolosa. Penso che abbia notato che mi ero imbambolata come una scema perché sul suo volto ha preso forma un sorriso. Che figuraccia accidenti. Vorrei sprofondare.
< Senti puoi andare a chiamare Peter? Gli devo parlare > cerco di essere imperterrita, non voglio che abbia la prova che fino a un secondo fa stavo sbavando per lui, anzi più precisamente per i suoi occhi azzurro ghiaccio. Sono fantastici. In mia difesa dico che gli occhi azzurri sono ingannatori, quindi attirano molto.
< Ok vado, tu però non sbavare per qualcun'altro mentre non ci sono > dice ridacchiando.
Io sbianco. Oddio se ne è accorto. Che figura di merda apocalittica. Perché a me, perché a me? Mi nascondo nella stanza con la testa sotto al cuscino rossa in volto per la vergogna.
< Che cosa ci fai messa così? > mi chiede una voce dietro di me che si avvicina al mio letto. È Peter, sento che il materasso del letto si abbassa sotto il suo peso di fianco a me.
< Ho fatto la cretina > dico da sotto il cuscino.
< Cos'hai combinato di tanto brutto? > mi domanda mio fratello. Oh sì ce l'ho fatta a chiamarlo così.
Mi tiro su e gli racconto quello che è successo quella mattina fino ad ora.
Lui rimane un attimo in silenzio e pensa:< Quindi ti sei presa una cotta > afferma sorridendo.

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