Peter Pan si è alzato dal prato e mi ha teso la mano per aiutarmi a rimettermi in piedi. Io ho accettato di buon grado l'aiuto e così mi sono alzata anch'io.
Siamo tornati al nostro posto semi isolato e abbiamo iniziato a farci i cavoli nostri.
Io sinceramente non sapevo come interpretare quel momento così felice appena passato. Era stato bellissimo, questo era palese, ma mi dava un senso di nostalgia. Non so come spiegarlo. Appena tutto è finito ho iniziato a sentire un vuoto dentro di me, come una grossa voragine che ha risucchiato una parte della mia vita per poi non restituirmela più. Che cosa mi nasconde il demone che mi siede accanto dagli occhi verdi? Proprio non lo so, ma sono sempre più determinata a scoprirlo. E io quando voglio una cosa la ottengo sempre.
< Forse è meglio che tu vada a letto > mi consiglia Peter.
< Ah già, tu non ne hai più bisogno > affermo un po' gelosa:< Però devi darmi un passaggio, io non faccio salti così alti da salire in camera >
< Giusto. Va bene, andiamo che domani ti aspetterà una sorpresa >
Io mi fermo e sorrido come un'ebete:< Inizi a darmi qualche risposta? > chiedo fiduciosa.
< Può darsi. Se ti comporti bene potrei farci un pensierino > afferma il ragazzo immortale, passandomi davanti.
Dentro di me sto gioendo come una bambina che ha appena ricevuto per Natale il regalo dei suoi sogni. Sono felice come una Pasqua.
< Io sono nata brava > gli passo di fianco con fare da teenager. Non so perché proprio così ma mi andava.
Mentre cammino un ragazzo mi sbarra la strada. Lo guardo in faccia e vedo che è Felix, il ragazzo che avevo attaccato all'albero, che mi aveva sfidato. Adesso cosa diavolo vuole? Vuole farsi umiliare di nuovo, per me va bene.
"Non abbiamo tempo per i combattimenti ora"
Mi dice una voce nella testa. Mi volto verso Pan e capisco al volo che è stato lui a parlare.
Allora io penso "Se inizia lui però io rispondo"
Non so se questo messaggio gli è arrivato, perché non sono telepatica in questo momento, dato che il signorino mi ha bloccato i poteri, però lui sta nella mia testa 24 ora su 24 e 7 giorni su 7, quindi magari è arrivato.
< Come ha fatto una ragzzina come te a battermi l'altra volta? > mi domanda Felix, anche se sembra una domanda fatta a sé stesso.
< Chi lo sa, magari non sei poi così forte come pensi > Lo ammonisco io. Sì esatto è un po' come se lo sto rimproverando, perché non è possibile che uno così non sia abbastanza forte da durare almeno trenta secondi in un combattimento con me, non lo accetto proprio.
< O magari è stata la fortuna del principiante per te > mi provoca.
Principiante? Principiante? Io? Ma siamo seri? Io combatto da sempre, definirmi una ragazza scarsa che ha avuto fortuna in un combattimento è davvero troppo per me. Mi dispiace Peter, ma adesso gliele do di Santa ragione. Gli farò talmente male che se lo ricorderà per tutta la vita.
< Adesso ti faccio vedere io la principiante > sento che qualcosa in me sta cambiando, ma non so cosa.
Prendo un tronco che si trovava per terra e glielo lancio contro.
< Prova a ridirmi che sono una principiante ora? Dai forza o sei un codardo? > lo sfido io.
Sto per avventarmi su di lui, ma quattro compagni del ragazzo che mi ha ferita nell'orgoglio mi prendono per le braccia per cercare di tenermi ferma. Il problema è che non ci riescono, perché io mi libero, anche con molta facilità e li faccio sbattere contro i vari alberi intorno. Avanzo verso di loro, ma una mano mi prende nuovamente il braccio. Io mi volto furiosa per vedere chi mi sta bloccando e vedo la faccia di Peter.
< Ti avevo detto di non farlo > mi rimprovera lui.
< Ma ha iniziato lui > wow, molto maturo da parte mia.
< Non mi interessa, mi hai disobbedito, di nuovo > alza il tono di voce.
< Allora dì ai tuoi burattini qui di non provocanti più, perché sai benissimo che non mi controllo > gli rispondo con lo stesso suo tono.
< Questo lo vedo visto che i tuoi occhi sono gialli > mi fa notare lui. Ecco cos'era cambiato.
< Bene ora con permesso, vado a finire ciò che ho iniziato > cerco di andare verso Felix, ma la stretta di Peter è davvero forte, più di me. Perché deve sempre essere più potente di me. Mi fa venire il nervoso.
< LASCIAMI ANDARE > gli urlo contro.
< Non se ne parla proprio. Ora noi due andiamo >
Detto questo ci allontaniamo, contro la mia volontà, dall'accampamento.

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Peter Pan
FantasyAvete presente Peter Pan? Il ragazzo che "salva" i bambini dal diventare grandi? Il presunto angelo che porta le persone sull'isola che non c'è per sfuggire al mondo reale? Il ragazzo che si prende cura dei suoi compagni e con cui ci gioca in contin...