Capitolo 9

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Mi viene da ridere se penso che Peter mi ha appena chiesto se mi voglio tirare indietro, siamo davvero seri? Lo so che su questa isola lui è come se fosse un Dio, l'ha creata lui da quello che ho capito, ma non per questo mi tiro indietro, io adoro le sfide difficili, altrimenti non mi diverto.
< Cominciamo > dico con voce ferma e decisa.
Il ragazzo immortale cerca di trattenere un sorriso. Anche se non lo ammetterò mai davanti a lui adoro il suo sorriso provocante e lo trovo dannatamente famigliare. Probabilmente appena rimarrò sola mi metterò a pensare a lui, perché sento di averlo già conosciuto, o meglio di conoscerlo da tempo.
Vedo che ci stiamo muovendo entrambi in cerchio uno difronte all'altro. Questa attesa mista a incertezza da parte mia mi sta snervando. Devo fare la prima mossa a quanto pare. Che gentile è proprio un signore. Seh certo.
Mi guardo intorno per capire cosa voglio fare esattamente e la soluzione la trovo proprio davanti al mio naso: una balestra. Fantastico, non chiedevo di meglio. La afferro e scocco la prima freccia. Riesco a trovare la mira subito. Peter prende la freccia al volo, era a un centimetro dal suo cuore, all'incirca. Guardo i suoi occhi e vedo che stanno diventando neri. Forse non se lo aspettava.
Per rispondere al mio lancio crea intorno a noi un cerchio di fuoco, cosicché nessuno può entrare e nessuno può uscire. Fantastico, mi sento in trappola. Senza che me ne accorga mi lancia addosso un'onda di energia che mi passa attraverso lo stomaco. Vi giuro fa un male cane. Vado per terra a pancia in su. Mi porto la mano sulla parte colpita e lancio un urlo disumano. Mi stupisco pure io.
Guardo i bambini fuori dal cerchio e noto le loro espressioni impaurite. Passano in rassegna me e poi Peter. Uno di loro mi indica e mima con la bocca "i tuoi occhi". So leggere il labbiale. Che hanno i miei occhi che non vanno?
< Cosa c'è? > chiedo al bambino.
< Ti consiglio di guardarti allo specchio Liv > mi dice Peter con tono divertito < I tuoi occhi hanno cambiato colore >
I miei occhi hanno fatto cosa? Non è possibile, non può essere. Non è mai successo.
Faccio andare il mio sguardo da Peter, che sorride proprio come un cattivo, no no, non è cattivo è peggio, è perfido, anzi va oltre a perfido, ai bambini che ancora un po' e tremano.
< Ora si che ti riconosco > dice il mio avversario.
< Ah sì, strano perché di solito la gente mi riconosce per i miei calci e io, se non sbaglio, non te le ho ancora suonate > gli faccio notare.
< Fatti avanti allora, e provaci pure >
Pensa di essere intoccabile, beh questo è tutto da vedere.
Lancio la balestra a terra, voglio uno scontro corpo a corpo, senza armi, senza magia, solo mani, gambe e testa se necessario.
Prendo la rincorsa e faccio una capriola in aria per atterrare dietro a Pan e sorprenderlo. Gli tiro un pugno, ma lui lo blocca con la mano, prendendolo il polso. Io allora gli prendo il polso a mia volta è cerco di metterlo KO, schiantandosi al suolo, ma lui lo evita mettendo a terra la mano libera e facendo una capriola.
Complimenti è agile quanto me. Se non di più, e questo non l'ho mai pensato di nessuno.
< Mi lusinga il fatto che pensi che io sia più bravo di te > siamo uno difronte all'altra. I suoi occhi ora sono azzurri. Penso che i miei invece sono sempre dello stesso colore di prima, anche se non so qual'è.
Cerco di tirargli un calcio su un fianco, ma lui mi prende la gamba e mi fa perdere l'equilibrio. Così cado al suolo. Mi rialzo subito, giusto in tempo per vedere un ghigno divertito farsi strada sul volto di Pan. Quanto vorrei toglierlo dalla sua faccia.
Adesso, se si può dire finalmente, fa lui la prima mossa. Solo che non mi piace molto, perché è troppo veloce e io non me ne accorgo nemmeno. In pratica mi mette un braccio intorno al collo, mi tiene bloccata davanti a lui. Io tengo una mano sul suo braccio che si trova sul mio collo e l'altro dietro la schiena bloccato.
< Ti arrendi? > mi sussurra all'orecchio.
< Neanche per sogno > gli rispondo acida.
Mi libero il braccio bloccato e gli prendo con entrambi le mani il braccio e cerco di toglierlo dal mio collo. Senza successo però.
< Ok, può bastare > Peter lascia la presa < Devi riposarti, sei stremata >

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