Capitolo 27

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Peter mi insegna a bloccare il flusso del sangue nel corpo ad un avversario. Per esempio se si vuole impedire che il liquido rosso vada al cervello bisogna dare un bel colpo secco con l'indice e il medio in due parti del collo contemporaneamente. Le due dita della mano destra bisogna metterle subito sopra la clavicola nella parte destra, all'incirca in mezzo, mentre le dita sinistre si mettono nella clavicola sinistra tre dita più su di essa alla fine.
Imparato questo sono finalmente venuta a conoscenza di ciò che devo fare: uccidere qualche sirena. Una cosa da niente direi.
Mi avvio verso il mare, dove ho visto morire la creatura marina che mi aveva riconosciuta.
Entro in acqua e intono una melodia per attirare qualche sirena. È l'unico modo per farlo se non sei un ragazzo molto carino.
Qualcosa si muove sotto di me. Bingo, ne ho attirate alcune. Queste emergono, sono tre. Una ha la coda arancione, un'altra verde e la terza nera. Quest'ultima si avvicina a me e mi osserva attentamente. Peggio di una radiografia. Ora sono anche dottoresse pensa.
< Cosa ci fai qui? > mi chiede la sirena.
< Niente di ché sai, voglio solo giocare un po' a pesca la sirena più arrogante > la sfido con un sorriso che promette solo cattiveria.
< Non è divertente Olivia, cosa vuoi > mi chiede con fermezza la stessa di prima.
< Uccidervi è semplice. A parte Eleanor voi siete mangiatrici di esseri umani, la vostra vita si basa su questo, canto e cibo, ovvero persone. Lo faccio per il bene comune > faccio la seria per due secondi poi scoppio a ridere:< Scherzavo, lo faccio perché ne ho voglia > spiacente ma non riuscivo a fingere.
Il trio acquatico mi guarda perplesso:< È stato Pan a farti questo vero? > chiede la sirena nera.
< Oh sì e mi ha fatto un favore > continuo a sorridere.
< Tu non sei così, io lo so > si fa avanti la sirena verde.
< Ma certo che lo sai, dato che eri mia amica Alicia. Tutte voi lo eravate, ma indovinate, non me ne importa più niente di voi e di nessun'altro >
< Non è vero, ti interessa di Peter > mi sfida la sirena arancione.
Inizio ad irritarmi, non è più divertente:< Basta chiacchiere >
Detto ciò alzo la mano al cielo, con il palmo rivolto verso l'alto e un fulmine si scaglia sulla sirena arancione.
< Come ci si sente a diventare cibo per pesci? > chiedo divertita.
< Ora sei identica a Pan > sputa velenosa la sirena nera.
< Grazie per il complimento > mi lusinga molto.
Le sirene scappano via sott'acqua e si vanno a rifugiare in una grotta nascosta nel mare. Molto carino come nascondiglio, ma non erano abbastanza veloci da non farsi vedere da me.
Entro nella grotta e le due sirene si allarmano.
Una va da una parte e l'altra da un'altra. Perché devono sempre cercare di rimandare l'inevitabile? È estenuante questa cosa. E anche perdita di tempo.
Usando la telecinesi le faccio scontrare davanti a me. Così sono riunite. Con la magia le sollevò per il collo stringendo sempre di più la presa. Loro boccheggiano in vano in cerca di aria. È piacevole questa scena. Dopo poco muoiono strozzate. Altre due in meno. Bene cerchiamo un altro passatempo.
Faccio per andarmene ma il mio sguardo viene catturato da un fascio di luce rossa. Mi giro per vedere da dove arriva e vedo una scatolina grigio scuro con una pietra rossa incastonata sopra. Che strano oggetto. Meglio chiedere a Peter.
Prendo la scatolina, ritorno a riva e vado a cercare mio fratello.

Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora