«Non volevi baciarlo?», chiede Dean incredulo, aprendo poco la tendina del camerino per guardarmi.
È il terzo negozio maschile in cui entriamo, finora ha comprato un costume, due paia di scarpe, una camicia e tre pantaloni. Io solo un tubino da Topshop e a stento dei tacchi, visto che mi ha trascinato in un altro negozio.
«No, certo che volevo!», esclamo. «Non hai capito, mi è piaciuto baciarlo, è ovvio.. Solo che mi sono un po'.. Non so, mi sono un po' spaventata».
«Non capisco. Cosa ti ha spaventata?». Lascia la tenda un po' aperta e si guarda allo specchio con la maglietta con la fantasia tropicale addosso.
Sospiro e mi appoggio contro il muro di fronte al suo camerino. «Non è la prima volta che ci baciamo così, ma ieri lui ha frainteso le mie parole, ha pensato che volessi di più e ha cominciato a toccarmi, mi ha quasi tolto la maglietta».
«Aspetta, ti ha toccata?». Le sue sopracciglia s'incurvano in sorpresa e sorride un po'.
«Solo le gambe e i fianchi. Ma non è questo che mi ha spaventata, figurati. Ero come immobile, non riuscivo a muovere un arto. Avevo paura che così saremmo davvero andati oltre», spiego.
«Questa ti piace?», mi chiede, indicando la maglietta.
«Sì. Prova anche l'altra», suggerisco.
Chiude la tendina e mi dice di proseguire.
«Pensi che sto esagerando?», domando.
«Secondo me ci stai pensando troppo. Non è successo niente alla fine. Stasera parlagli e vedrai che ti ascolterà e capirà, a meno che non è Hulk», scherza, facendomi ridere.
Dean ha ragione. Ci sto pensando troppo.
Apre di nuovo la tendina mostrandomi la maglietta grigia che in realtà sembra uscita fuori da una battaglia fra orsi.
«Non mi piace», diciamo insieme.
Compra la maglietta con la fantasia tropicale e facciamo un ultimo giro del centro commerciale. Dopo che anch'io ho comprato qualcosa, passiamo a prendere Michael dalla nonna e pranziamo al Burger King. Mio fratello adora Dean e a Zoe dice sempre che la sposerà. A quanto pare l'unico che non gli va giù è Zayn, ma cambierà idea.
Dean torna a casa con noi e mi aiuta a scegliere qualcosa per la festa. Finisco per indossare il tubino nero che ho comprato oggi. Lascia la schiena scoperta, le maniche a tre quarti e davanti è semplicissimo. Ho bisogno di scarpe, e il guardaroba di mia madre è più fornito del mio. Non lo verrà a sapere, Michael di certo non parlerà. Dean in pratica sbava su ogni Lauboutin e prende le classiche nere in vernice. Fortunatamente mamma e io abbiamo la stessa misura di scarpe.
Metto un po' di eyeliner sulle palpebre, facendo la punta lunga come mi ha insegnato Zoe. È lei quella brava a truccare, io a stento metto correttore e mascara, lo faccio per rendermi presentabile. Non metto nemmeno blush, ho già le guance arrossate, metto solo il mascara e guardo il prodotto finale allo specchio. Sto bene, mi piaccio.
«Sicuro che posso lasciare Mike da te?», chiedo a Dean sulla porta d'ingresso.
«Ma figurati, mio fratello non vedeva l'ora di stare con lui», risponde con un sorriso.
«Va bene per te, Mikey? Passo a prenderti verso mezzanotte», prometto.
«Sì, va bene. Sono contento di rivedere Charlie», mi assicura mio fratello.
Viene da me e prende la mia mano, tirandomi verso il basso per poter lasciare un bacio sulla mia guancia.
«Sei bellissima», mi dice il bimbo.
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A Perfect Liar
Fanfiction«"Tutto il mondo è un palcoscenico", diceva Shakespeare. Io sono una brava attrice, ma tu sei un perfetto bugiardo, è diverso».