Ho sempre amato l'acqua. Vado al mare ogni volta che posso d'estate, ho anche la piscina nel giardino, come la maggior parte delle case qui. Mi piace nuotare, la sensazione dell'acqua che accarezza il mio corpo, sentirmi isolata per un po'. Ho sempre amato tutto ciò, ma in meno di dieci secondi, sembra che l'acqua sia diventata la mia peggior nemica, riempiendomi i polmoni e terrorizzandomi fino alle ossa. Non riesco a respirare, sembra che la mia testa si sia staccata dal corpo. Non penso possa esistere sensazione peggiore di questa.
Sento delle braccia avvolgersi attorno al mio corpo, ma ho troppa paura di aprire gli occhi.
«Grace», mi chiama preoccupata una voce.
So che non sono più in acqua, ma non riesco comunque a trovare l'aria.
«Merda, chiamate qualcuno!» esclama un altro.
«Grace, va tutto bene. Chiamate Niall!» grida la voce profonda.
Il mio corpo viene gentilmente posato su una superficie morbida. Non sono del tutto cosciente, ma non credo di essere svenuta. Una strana forza preme sul mio petto e i miei occhi si spalancano. Comincio a tossire forte e dell'acqua fuoriesce dalla mia bocca. Dapprima vedo tutto annebbiato, poi la mia vista torna lentamente nitida. La prima cosa che vedo è il viso preoccupato di Harry sopra di me, le sopracciglia unite, gli occhi che mi studiano e le braccia ai lati delle mie spalle. Delle gocce cadono dai suoi ricci bagnati sulle mie guance.
È stato lui a salvarmi.
È ancora difficile respirare, provo ad inalare l'aria con piccoli sforzi, ma continuo solo a tossire.
«Sto chiamando un'ambulanza», dice una ragazza, e Harry distoglie lo sguardo da me per un attimo.
«No, sta bene». Torna a guardarmi. «Stai bene?» mi chiede.
Tossisco ancora e provo ad alzarmi, ma lui mi spinge gentilmente una spalla.
«No, sta ferma. Tutto okay?».
«Sì», gracchio e mi schiarisco la gola. «Sto bene».
Il suo cipiglio sparisce e i miei occhi guardano le mie mani che gli stringono i bicipiti. Lascio immediatamente la presa e lui se ne accorge, allontanandosi da me. Mi metto seduta e una tovaglia viene posata sulla mie spalle, le mie mani tremano e il respiro è pesante.
«Grazie», dico, e il ragazzo mi sorride.
«Tutto bene?», dicono all'unisono due ragazze.
«Grace!», urla Zoe. Alzo lo sguardo e la vedo correre da me con l'espressione preoccupata, Niall è dietro di lei. «Merda, stai bene?».
Annuisco e lei si inginocchia accanto a me, stringendomi fra le sue braccia. Pianta un bacio sulla mia testa e io chiudo gli occhi per il gesto confortevole.
«Cos'è successo?» prende il mio viso fra le mani e mi guarda attentamente.
«Ho bevuto, mi sono distratta un po' e sono finita in acqua», spiego, tralasciando ciò che è successo solo trenta secondi prima. «Non ho preso aria e sono..» scuoto la testa per cacciare via le sensazioni, è stata la cosa più brutta che mi sia mai successa.
Mi abbraccia di nuovo e mi sussurra che va tutto bene mentre piango.
«Come sta?» sento Niall dire.
«Bene, non ha avuto bisogno della respirazione bocca a bocca», spiega Harry.
Dovrei ringraziarlo, non so cos'avrei fatto se non ci fosse stato lui. Alzo gli occhi su di lui e lui ricambia lo sguardo, passandosi un asciugamano sulla nuca. Una piccola folla si è riunita attorno a noi, e gli occhi sono tutti su di me.
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A Perfect Liar
Fanfiction«"Tutto il mondo è un palcoscenico", diceva Shakespeare. Io sono una brava attrice, ma tu sei un perfetto bugiardo, è diverso».