«Cosa state guardando?», chiede Mike.
«Dirty Dancing», rispondo. Scende dalle mie gambe e si mette comodo.
«È.. È un bel film», commenta Zayn. Ha ancora il fiatone e le guance arrossate per gli eventi precedenti.
«Come sei entrato?», gli chiedo.
«Ho suonato al campanello, ma non hai risposto, così nonna mi ha dato le sue chiavi», spiega.
«Nonna è andata via?».
Annuisce e guarda lo schermo. Sospiro di sollievo. Se la nonna fosse entrata mentre io e Zayn ci baciavamo sarebbe sicuramente svenuta. Ancora a lei non piace, ma a me non importa.
«Hai fame, Mike?», gli domanda Zayn.
Michael lo guarda per un istante, annuisce e poi la sua attenzione torna al film. «Un pochino».
«Ti preparo un panino, ti va?».
Mio fratello annuisce ancora.
«Grace, vieni con me?», sussurra Zayn.
Voglio evitare di restare sola con Zayn un'altra volta. Non perché ho paura che potrebbe toccarmi di nuovo, ma perché sono troppo codarda per parlargli. Apro la bocca per trovare una scusa, ma Michael mi afferra la mano e la stringe, lo sguardo ancora rivolto verso la tv.
«Uhm.. Penso che resterò qui», rispondo a bassa voce.
Zayn mi guarda per qualche secondo, è sicuramente confuso, ma alla fine gira i tacchi e va verso la cucina.
«Che hai fatto dalla nonna?», chiedo al bimbo.
Lui fa spallucce e gioca con le dita della mia mano. «Ho disegnato e ho guardato i cartoni. Tu cos'hai fatto?».
I suoi occhi seguono ogni movimento dei passi di danza, e sorride un po' quando Johnny sfiora l'ascella di Baby con una mano e lei ride perché soffre il solletico. Trovo buffo che un bambino di cinque anni si concentri sul film più di un ragazzo di venti anni.
Anch'io scrollo le spalle. «Abbiamo.. Solo guardato il film», mento.
Lui mi guarda e piega un po' la testa. «Ti sei fatta la bua?».
Aggrotto la fronte. «Cosa?».
Mette il dito sul mio collo. «Qui. È rosso».
Prendo il cellulare e lo uso come specchio. Quando mi accorgo che in realtà la bua è un succhiotto, lo copro immediatamente con la mano e guardo Michael in creca di una spiegazione. Non mi ero nemmeno accorta che mi stava lasciando un succhiotto.
«N-no, è.. È un'irritazione», balbetto.
Le sue sopracciglia si uniscono in confusione. «Cos'è una ritazione?».
«Irritazione», lo correggo con un sorriso. «In pratica è quando qualcosa ti fa allergia.. Almeno credo sia questo», rido, e lui mi segue.
Sospiro di sollievo quando la sua attenzione torna al film. Michael è un bambino molto curioso, una volta mi ha chiesto cosa fossero quelle «strisce bianche appiccicose che usate tu e mamma», e sono stata costretta a parlargli del ciclo mestruale. È rimasto inorridito, e anche spaventato, tanto che ha pregato papà di portare me e mamma dal dottore perché pensava che stessimo morendo.
Zayn torna in soggiorno con tre panini col burro d'arachidi. Mike lo ringrazia, ma non ricambia il suo sorriso. Mangia tutto il suo panino e metà del mio, e finisce tutti i cioccolatini che Zayn mi ha portato, mentre guardiamo la scena del ballo finale.
Quando appaiono i titoli di coda, Michael mi guarda e sorride. «È stato bello!», esclama.
Sorrido anch'io e gli sposto i capelli dalla fronte. «È piaciuto anche a me».
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A Perfect Liar
Fanfiction«"Tutto il mondo è un palcoscenico", diceva Shakespeare. Io sono una brava attrice, ma tu sei un perfetto bugiardo, è diverso».