Vi avverto in anticipo, durante la lettura potrete trovare lo spoiler di un film, American Sniper, quindi se non volete saperlo, scendete di poco e continuate la lettura senza problemi. Grazie :)
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«Che ne dici di questo?», domanda Zoe e accarezza con una mano il tessuto di un maglione sulla mensola.
«Che ne dici se andiamo a mangiare?», ripeto per la decima volta e le sorrido in modo antipatico.
Alza gli occhi al cielo e apre il maglione. «È solo mezzogiorno, c'è tempo».
«Zoe, questo maglione non ti serve comunque, fa troppo caldo per indossarlo a Los Angeles».
«Chi ha detto che voglio indossarlo a Los Angeles?» alza un sopracciglio e sorride.
«Va bene, compralo e andiamo a pranzo, ho fame».
«Sei noiosa», dice e rinuncia al maglione, ripiegandolo e risistemandolo sulla mensola.
«Ricordami perché siamo qua», sospiro.
«Perché hai bisogno di rilassarti - lo shopping serve a questo», risponde.
Nota il mio silenzio e sospira. «Hai bisogno di uscire, sei stata tutta la settimana a casa. Beh, eccetto ieri sera».
«E guarda com'è finita», borbotto.
«Michael non c'è».
«Giusto».
Usciamo dal negozio e io prendo il cellulare dalla tasca, componendo un numero che ho già chiamato cinque volte da quando siamo arrivate al Santa Monica Place. Ho lasciato Michael da nonna, me l'ha consigliato lei, e non riesco a smettere di pensare a lui. Non dopo ieri sera.
Sono sicuramente più tranquilla: Michael ha dormito con me come sempre e l'ho stretto tutta la notte, temendo quasi che potesse sparire di nuovo. Mi ha promesso che non dirà niente alla nonna, ma continuo a dirmi che lasciarlo da lei non è stata una buona idea. Zoe mi ha trascinata fuori casa con la speranza di distrarmi, e devo dire che un po' c'è riuscita, anche se continuo a pensare alla scorsa notte.
Ho paura di non aver ringraziato abbastanza Harry. Non so cos'altro avrei dovuto dire o fare, ma solo "grazie" non era abbastanza. È stato gentile e premuroso e questo mi ha quasi fatto ricadere in quel circolo. Non so più nemmeno se ci voglio essere o no.
«Grace, e basta col cellulare», sbuffa Zoe.
«Sto solo controllando che s-».
«Sta bene, tua nonna ti avrebbe già avvertita», mi interrompe e mette la mano sullo schermo. «Pensa a rilassarti per oggi».
Annuisco, odiando il fatto che ha ragione, e metto il telefono nella borsa.
«Che ti va di mangiare?», chiede mentre ci avviciniamo all'area ristoro.
«Qualsiasi cosa, basta che mangiamo», grugnisco e lei ride. «Gulfstream?».
«Ho voglia di cibo non salutare», brontola.
Beh, per questa volta posso fare un'eccezione.. Mi guardo attorno e sospiro. «Subway? Fatburger?».
«Mh-mh», fa dopo qualche secondo. Questa volta è lei quella col cellulare in mano. «Fatburger..», dice distrattamente.
«Zoe, e basta col cellulare», la imito.
«È mia madre, mi stava parlando del compleanno di mio padre», risponde e invia il messaggio, prima di riporre il telefono nella tasca dei suoi jeans. «Andiamo».
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A Perfect Liar
Fanfiction«"Tutto il mondo è un palcoscenico", diceva Shakespeare. Io sono una brava attrice, ma tu sei un perfetto bugiardo, è diverso».