«Andiamo a fare il check-in, Grace» suggerisce Zoe e mi tira il braccio.
Quando sono abbastanza sicura di essere lontana dagli altri, comincio a lamentarmi.
«Era tutto perfetto, tutto programmato! Perché deve venire anche lui? Il viaggio sarà rovinato solo per colpa sua», brontolo.
Zoe si mette davanti a me ed entrambe smettiamo di camminare. «Ehi, ti calmi? Niente sarà rovinato, ignorerai Harry e ci divertiremo. Stiamo andando a sciare, stiamo andando in un altro stato da sole» sorride.
«Lo so, ma.. Il mio umore non è al massimo adesso, poi arriva lui e riesce ad alterarmi ancora di più». Zoe mi guarda con le sopracciglia unite. Prendo un respiro profondo e spiego. «Non ho sentito Zayn in questi giorni» ammetto, e il suo sorriso sparisce. «E se Harry gli ha detto del passaggio di sabato? Se è stato lui è per questo che Zayn non mi ha chiamata in questi giorni. Andrà su tutte le furie se viene a saperlo, non vuole che mi avvicini a lui. Ho fatto un patto con me stessa, non devo più avvicinarmi a Harry, ma eccolo qui che incasina tutto!». Passo freneticamente una mano fra i capelli e Zoe mi prende i polsi.
«Zayn non lo saprà, dirò a mio cugino di tenere la bocca chiusa e nessuno parlerà. Ora calmati, andiamo a fare il check-in, saliamo sull'aereo e andiamo ad Aspen, a divertirci» mi ricorda, enfatizzando l'ultima parola.
Mi imbroncio. «Se fa qualcosa torno a casa».
«No, assolutamente no, lui ci torna, tu non vai da nessuna parte» protesta.
Mostro un piccolo sorriso e afferro di nuovo le mie valige. «Andiamo a fare il check-in».
Riusciamo a farlo in poco tempo, poi gli altri ci raggiungono e giusto prima dell'annuncio dell'imbarco abbiamo tutti fatto il check-in. Una volta sull'aereo, mi sono già calmata. Harry non ha fatto nessun cenno alla sera della vigilia, nessun commento, ha continuato a sorridere arrogantemente ogni volta che i miei occhi si fermavano su di lui, ma oltre a questo sono riuscita ad ignorarlo. Se continua a sorridere per tutta la vacanza mi sta bene, basta che non mi infastidisce in nessun altro modo.
Ho scambiato il mio posto con quello di Liam, adesso io sono seduta con Zoe dietro lui e Sarah. Harry e Niall sono due file davanti a me. Mando un messaggio a mamma e papà per avvertirli che l'aereo sta per decollare.
«Non ho guardato il meteo. Com'è il tempo ad Aspen?» chiedo a Zoe.
Lei sta ancora spingendo la sua borsa nel vano portabagagli sopra ai sedili. Liam si alza e le prende gentilmente il braccio. «Lascia, frana, ci penso io».
Lei alza gli occhi al cielo e si siede accanto a me. «Bello. Cioè, dovrebbe nevicare, ma poco».
«Speriamo che riusciremo a sciare» sospiro.
«Certo che ci riusciremo. Grace, la smetti di pensare negativo? Ti lamenti da quando abbiamo finito di fare il check-in», dice Liam.
Sprofondo nella poltrona e gli rivolgo un sorriso imbarazzato. Lui ride e torna al posto proprio quando viene chiesto di allacciare le cinture e spegnere i cellulari. Viene annunciato che l'aereo sta per decollare, io e Zoe ci guardiamo sorridendo emozionate mentre l'aereo comincia a muoversi. Sospiro pensierosa e guardo fuori dal finestrino.
«Che ha Harry?» sento Sarah chiedere dopo un po'.
Mi sporgo in avanti e vedo Liam alzarsi dalla sua poltrona. «Tutto okay, amico?» domanda.
«No, cazzo, per niente» sbotta. Qualcuno si gira nella sua direzione e Liam mostra loro un sorriso di scuse.
«Che succede?» sussurra Zoe. Faccio spallucce e guardo tra le due poltrone davanti a me.
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A Perfect Liar
Fanfiction«"Tutto il mondo è un palcoscenico", diceva Shakespeare. Io sono una brava attrice, ma tu sei un perfetto bugiardo, è diverso».