Capitolo 9: Passato.

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Amy's POV.

Mi sento un po' in colpa.

Davanti a me c'è così tanto cibo, mentre Ben sicuramente starà mangiando un pezzo di pane.

"Vlad, io tutto questo cibo non riuscirò mai a mangiarlo.. posso portare qualcosa a Ben?"-gli domando, imbarazzata.

"Certo."-mi rassicura, mentre mi mette davanti un piatto con del pollo e delle patate al forno.

"Buon appettito."-mi dice e io, inizio a mangiare dopo averlo ringraziato.

Mentre mangio, lui mi osserva curioso.

Il suo sguardo di ghiaccio è qualcosa di magnifico.

Mi blocco e inizio a guardarlo a mia volta.

"Tu non mangi?"-gli domando.

"Ho già cenato."-mi informa.

Ah già, il sangue..

"Tu queste cose non le puoi mangiare?"-gli domando.

"Volendo.. ma non sentirò mai più il vero sapore di queste pietanze."-mi informa.

In pratica, può mangiare ma è come se mangiasse spazzatura.

Torno a mangiare e in poco tempo, finisco tutto.

Appena finisco, Vlad mi mette davanti un'altro piatto con delle bistecche.

"Vlad, non ho più fame.."-gli confesso, guardando la mia pancia.

"Davvero?"-mi domanda e annuisco.

"Non sono abituata a mangiare così tanto."-gli rispondo e lui, mi guarda con occhi apprensivi.

"Non sei obbligata a mangiare tutto.."-mi informa e io lo guardo con le lacrime agli occhi.

Lui se ne accorge e si alza di scatto dalla sedia, per inginocchiarsi ai miei piedi, mentre con le mani, mi alza il viso così che io lo potessi guardare negli occhi.

"C'è qualcosa che non va?"-mi domanda, scrutandomi attentamente.

"È un vero peccato.. tu non mangi e io non ho più fame e tutto questo cibo andrà perduto.."-gli confesso, mentre uma lacrima lascia il mio occhio.

Per lui può sembrare una cazzata, ma io so cosa vuol dire morire di fame.

Ad un tratto, si alza e mi invita a seguirlo.

"Dove andiamo?"-gli domando, mentre con una mano mi asciugo le lacrime.

"Ti piacerà, fidati di me."-mi dice e io, lo seguo.

Dopo non so quante scale e quanti corridoi, arriviamo davanti ad una porta grande.

La apre e rimango scioccata.

"Questo è il mio angolo di paradiso."-mi confessa.

Siamo in una biblioteca.

Lentamente, inizio a camminare a bocca aperta, osservando minuziosamente ogni cosa.

Io amo leggere, è una delle poche cose che mi hanno insegnato all'orfanotrofio.

"Posso farti una domanda?"-mi chiede Vlad.

Mi giro e lo trovo vicino al camino, intento a guardare il fuoco.

Mi avvicino e gli rispondo di 'sì'.

"Prima mi hai detto.. che anche se il mio cuore non batte, c'è l'ho ancora.. perché lo hai detto?"-mi domanda.

Mi siedo su una delle poltrone e lo invito a sedersi accanto a me.

Lui invece, si siede sul tappeto ai miei piedi e si appoggia alle mie gambe.

"Perché nei miei pochi anni di vita, ho conosciuto persone con un cuore che batte, privi di amore. Ho sofferto la fame, il freddo.. e le persone mi guardavano e mi ignoravano. Tu sei molto diverso da loro. Hai un cuore che non batte, ma c'è l'hai. Mi hai invitata a casa tua e hai fatto preparare un'infinità di cose solo per me. Per quanto mi riguarda, sei migliore di molte persone che ho incontrato fino ad ora."-gli confesso.

Una lacrima rossa, riga il suo viso.

Con il pollice, la caccio, consapevole che quella è una lacrima di sangue.

"Perché stai piangendo?"-gli domando dolcemente.

"Perché sei la prima persona che crede che in me ci sia qualcosa di buono."-mi risponde.

"Pensi davvero di essere cattivo, solo perché sei un vampiro..?"-gli domando.

Lui si alza e si avvicina al camino.

"Io non sono un vampiro.. io sono il vampiro."-mi confida.

Lo guardo spaesata.. cosa sta dicendo?

"Cosa stai dicendo?"-domando confusa.

"Io.. mi prometti di non scappare?"-mi domanda.

Ora sì che mi sta spaventando.

Amanda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora