Capitolo 32: Presente.

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Vlad's POV.

Perché?

Perché, la mia donna, preferisce la compagnia di altri uomini alla mia?

Lei è mia, ed è ora che tutti lo capiscono.

Mi sono preparato in due secondi e dopo averle
chiesto la posizione, sono partito con la macchina.

Ora sto parcheggiando, e da lontano, vedo lei che parla con due ragazzi.

Calmo, Vlad.

Calmo.. un cazzo!

Mi avvicino a loro e mi posiziono dietro Amanda.

"Cosa sta succedendo, qua?"-domando, con tono serio.

Amanda, riconoscendomi, si gira felice ma, appena vede la mia espressione facciale, cambia umore.

"Stiamo solo parlando."-mi risponde, con tono deluso.

"Le è vietato parlare con amici?"-mi domanda una sacca di sangue.

"Sì."-gli rispondo, prima di tirare fuori le zanne.

Nessuno sembra sorpreso, ma i loro cuori battono forte.

Sono spaventati.

Amy, invece, è arrabbiata.

"Retrai. le. zanne."-mi ordina a denti stretti.

Faccio come mi dice e sulle mie labbra, spunta un meraviglioso sorriso.

"Non saluti il tuo fidanzato?"-le domando.

Quello che mi dice dopo, mi spezza il cuore che aveva ricominciato a battere, grazie a lei.

"Quale fidanzato?"

Amy's POV.

Ha esagerato.

Non ero pronta a mostrare ai miei nuovi amici la mia vera natura.

Dopo Arabela, non ho avuto più nessun tipo di rapporto amichevole.

E ora?

Vlad, rovina tutto.

Anzi, Dracula.

"Torna a casa, Dracula."-gli ordino.

"Come D-Dracula?"-domanda balbettando Aiden.

"Lui, è il conte Dracula."-dico a tutti.

Che senso avrebbe nascondere la verità, quando metà di questa è stata già detta?

Vlad, mi ha delusa.

Ha fatto tutto questo solo perché stavo parlando con dei miei amici?

"Amanda."-mi richiama.

"Dracula, vai a casa."-gli ordino, prima di dargli le spalle.

Lui, infuriato, fa come gli dico.

Sale in macchina e parte.

Anche se sono sicura che lui non sta andando a casa.

"Devi spiegarci molte cose."-mi dice Ivan.

"Posso farlo più tardi? Adesso ho voglia di stare da sola."-gli rispondo, prima di iniziare a camminare senza meta.

Immersa nei miei pensieri, raggiungo la casa in vendita che ho visto prima della chiamata di Vlad.

Entro nel piccolo giardino e busso alla porta.

Onestamente, non so nemmeno io cosa sto facendo.

Ad aprirmi, è una donna anziana.

"Salve.."-la saluto.

"Salve."-mi saluta lei, sorridendo.

"Posso farle una domanda un po' stupida?"-le domando.

"Ma certo, tesoro. Entra. Vuoi un po' di sangue?"-mi domanda e io sbianco.

"Come, prego?"-le domando confusa, e impalata davanti alla porta.

"Sono una strega."-mi rivela lei, e si sposta di poco per farmi entrare.

Entriamo in silenzio in quello che sembra un salotto, e mentre la signora versa un po' di sangue in un bicchiere, io mi guardo intorno.

La casa, è ancora più bella di dentro.

"Ecco a te."-mi dice la signora, risvegliandomi dai miei pensieri.

La ringrazio e inizio a bere.

Dopo un sorso, poso il bicchiere e continuo ad osservare la casa.

"Perché la vuole vendere?"-le domando.

"Sono anziana e sola. Vorrei che la mia casa fosse comprata da qualcuno che lo merita, no messa all'asta."-mi dice, mentre mi osserva.

"Ci tiene molto alla sua casa?"-le domando.

"Qui, ho passato le più belle giornate della mia vita."-mi rivela.

"È davvero bella."-le dico, continuando a bere fino all'ultima goccia di sangue.

"Da quanto sei un vampiro?"-mi domanda.

"Da molto.. avevo diciannove anni."-le confesso.

"Sei ancora in contatto con il tuo creatore?"-mi domanda.

"Sì. Vivo con lui.."-le confesso, mentre una lacrima di sangue riga il mio viso.

"Ne vuoi parlare?"-mi domanda, veramente interessata.

"Non ha paura di me?"-le domando.

"Se io avevo paura di te, non ti avrei data il permesso di entrare in quella che è ancora casa mia, mia cara. E poi, si vede che non hai cattive intenzioni."-mi risponde.

Prendo un bel respiro.

"È il mio fidanzato.. o almeno, lo era fino a poco fa. Mi sono da poco iscritta all'università dopo varie lotte con lui a causa della sua gelosia, ero con dei miei colleghi e lui, preso sempre dalla gelosia, ha rivelato la mia vera natura."-le rispondo.

"Capisco. Sai, i vampiri, sono molto gelosi e possessivi delle loro donne."-mi ricorda.

"Già, ma dopo 119 anni, se mi permette, una si stanca. Gli ho dimostrato la mia più totale fedeltà. Non gli ho mai chiesto niente, niente. Tranne, essere felice."-le confesso.

Lei mi guarda come una madre.

Perché non ha paura di me?

Che mi conosca?

Amanda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora