Capitolo 21: Passato.

7.3K 239 1
                                    

Vlad's POV.

È qui.

Nel mio letto.

Quale buona azione, se mai ne avessi fatta una, mi ha fatto dono di questa bellissima ragazza, che dorme nuda nel mio letto?

Più la osservo, e più capisco che prima di lei, io non ho mai vissuto.

Con lei tutto è diverso.

Lei è diversa.

E sta cambiando anche me.

Rannicchiata sul mio petto, le accarezzo la schiena delicatamente non curandomi del bruciore del sole.

La mia pelle è più colorata, diciamo, a causa del calore del sole.

È mattina, ed essendo in camera di Amanda, non potevo chiuderle la finestra.

Lei ama guardare le stelle durante la notte.

Mentre la coccolo un po', lei inizia a svegliarsi.

Apre gli occhi e mi osserva.

Sbadiglia sonoramente, si stropiccia gli occhi e si alza leggermente, coprendo con il lenzuolo il suo meraviglioso seno che non aspetta altro che essere marchiato da me, di nuovo.

Si osserva in torno, come per capire quello che è successo, poi ad un tratto, spalanca gli occhi.

"Vlad! Oddio!"-urla prima di alzarsi dal letto nuda, per correre a chiudere le finestre e accendere un paio di candele.

Dopo aver riposto l'ultima candela sul comò, si gira verso di me, e mi becca ad osservarla.

A mangiarla con gli occhi, più che altro..

Lei si guarda il corpo, e tutta rossa in viso, torna a letto e si copre.

"Perché non le hai chiuse?"-mi domanda, riferendosi alle finestre.

"Non mi andava. Dormivi così beata tra le mie braccia, che ho pensato addirittura che stessi sognando."-le confesso e lei si avvina lentamente alle mie labbra, per depositarmi un dolce bacio.

"Il miglior buongiorno di sempre."-le sussurro, prima di attaccare di nuovo le sue labbra rosee e piene.

Il mio bacio però, non dura molto.

Ad interromperlo, è lo stomaco di Amanda.

"Vestiti e vai a fare colazione."-le dico, facendole l'occhiolino.

"Voglio stare con te.."-piagnucola lei.

Mi avvicino e le dò un bacio sul naso per poi farlo scontrare con il mio.

"Io non mi muovo. Ti aspetto."-le dico e la intimo ad alzarsi, cosa che fa dopo aver sbuffato.

Amy's POV.

Sono ancora dolorante per quello che ho fatto ieri sera con Vlad.

Non me ne sono curata più di tanto quando mi sono alzata, perché sinceramente ero più preoccupata di vedere dal vivo Dracula in fiamme.

Indosso velocemente una vestaglia nera, scendo le scale per raggiungere la cucina, e una volta entrata, chiedo alle cuoche un bicchiere di sangue per Vlad, una spremuta di arancia per me e anche del pane con la marmellata sopra.

Poco dopo, è tutto pronto e sistemato in un vassoio, che con difficoltà, porto in camera mia.

Sono un disastro per queste cose.

Entro in camera e poso il vassoio sul comodino, mentre Vlad mi guarda curioso.

Prendo il suo bicchiere di sangue e glielo porgo.

"Questo è per te."-gli dico, arrossendo leggermente.

Lui si sistema sul mio letto e prende il bicchiere.

Prendo il mio, e lo faccio scontrare con il suo.

Bevo tutto il contenuto, così come Vlad.

"È buono?"-gli domando.

"Sì, anche se non è quello che vorrei."-mi risponde.

"E quale vorresti?"-gli domando, mentre nella mia testa, appare un pensiero che provoca mille brividi al mio corpo.

"Il tuo."-mi risponde, con occhi sognanti.

"Vlad, io ancora non mi sono ripresa da ieri sera.. non c'è la faccio fisicamente.. capisci?"-gli domando esitante.

"Cosa? Perché? Che hai?"-mi domanda, intrappolando il mio viso tra le sue mani.

"Ehm.. brucia."-gli rispondo, mentre mi dò della stupida mentalmente.

I suoi occhi, diventano rossi, e le sue zanne, spuntano maestosamente.

Di colpo si alza, e tira pugni al muro di pietra.

Mi avvicino a lui, e lo abbraccio da dietro.

Al mio contatto, si rilassa.

"Vlad."-lo chiamo, mentre lentamente lo faccio girare verso di me, così da poterlo guardare negli occhi.

"Scusa. È colpa mia. Mi sono comportato come un animale.. a volte, dimentico che tu sei umana."-si scusa.

Ma cosa sta dicendo?

Mi ha fatta passare la più bella notte della mia vita!

"Non scusarti, è stato bellissimo."-lo rassicuro, e noto subito le sue zanne scomparire e i suoi occhi, tornare azzurri.

"Davvero?"-mi domanda, inarcando un sopracciglio.

Io gli dò un bacio a stampo e gli rispondo "Davvero".

Lo prendo per la mano e lo faccio sdraiare di nuovo a letto.

Mi accuccio sul suo petto e rimaniamo così, fin quando il pranzo, non è pronto.

Amanda.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora