5 ◌ Ζεύς

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—Zeus.

Non sapevamo assolutamente dove ci stesse portando Ashtōn, era un continuo camminare senza parlare, salutare qualcuno per la città mostrando quel sorriso smagliante e quelle affascinanti fossette e continuare dritto, senza farsi distrarre da nessuno. Calum non parlava, stava osservando la gente in quelle che sembravano le loro mansioni quotidiane, come consegnare il pane e la frutta di casa in casa, insegnare all'aperto alle nuove menti, trasportare legna e materie prime per costruire altro.

Io invece osservavo l'architettura e, da buona fan delle serie tv crime, il mio primo pensiero fu quello di pensare quanti assassini avrebbero avuto la strada spianata in una città non munita di porte e finestre. Però poi pensai che probabilmente non avevano bisogno di questi filtri, perché persone così maligne non esistevano e regnava l'armonia. E stranamente percepii un senso di sicurezza, come se qualcosa mi stesse avvolgendo assicurandomi che sarebbe andato tutto bene.

Camminarono per un bel po', fino a risalire un'imponente collina sulla quale era eretto quello che sembrava essere un tempio. Non potevo definirmi certo un'esperta, ma almeno le basi di cultura classica le conoscevo, anche se ero curiosa di sapere a chi fosse dedicato.

«Questo è il Tempio che noi ateniesi abbiamo dedicato al Padre degli Dei» rispose alla mia domanda mentale Ashtōn, esordendo e presentandoci la meravigliosa struttura nella quale saremmo entrati.

«Che sarebbe...» gesticolò con la mano Calum, incitandolo a parlare.
Davvero non sapeva il nome del Dio più importante dell'Olimpo, della Grecia? Mai aveva visto Hercules?

«Zeus, Calum, ma sei proprio un coglione»

«Coglione?» La domanda di Ashtōn sul significato di quella parola accese la curiosità nei suoi occhi e sospirai, prima di sentire il violento colpo che Calum diede sulla sua fronte con la mano, rassegnato a voler parlare.

Infatti, stai zitto.

«Nulla, è un insulto, come se fosse... uhm, peripa-»

«Non usare queste parole in presenza di Zeus!» Mi bloccò ancor prima che potessi finire la parola che stavo dicendo.

Annuii abbassando lo sguardo sui miei sandali ed arrossii imbarazzata, ancora una volta la mia bocca larga mi aveva fatto fare una figuraccia. Sentii il greco prendermi la mano con gentilezza ed alzai gli occhi su di lui, il quale mi stava incitando con un sorriso splendente ad entrare con lui nel tempio.

Ah certo, ovviamente Calum era dietro di noi che ci seguiva.

Mastodontiche colonne corinzie si erigevano e sostenevano un soffitto con un basso rilievo commovente, tanto da farmi chiedere per quale motivo non l'avessimo studiato prima questo tempio, al corso di Arte Classica della scuola. Poi risposi alla mia domanda pensando che durante l'arco degli anni era stato distrutto, ecco perché delle rovine era rimasto solamente l'architrave tripartito.

Un silenzio incombeva nel luogo, i nostri tre passi rimbombavano nel vuoto di quella grande ed unica stanza, il sole ormai aveva lasciato spazio alla luna e c'era solo del buio. Una candela, magicamente, si accese in fondo alla sala, incuriosendomi per il suo colore rosso fiammante, vivido anche da lontano, per niente sfumato. La fiamma andava crescendo ma non emetteva fumo, non sapevo da cosa fosse stata scaturita. Strinsi istintivamente la mano del ragazzo greco che percepì immediatamente la mia preoccupazione ed accarezzò il dorso della mia mano per tranquillizzarmi.

«Me la sto facendo sotto Book» sentii un sussurro al mio orecchio e mi girai di scatto, trovandomi il viso di Calum a pochi centimetri dal mio in un'espressione visibilmente spaventata, il suo corpo era quasi completamente incollato al mio e si vedeva che aveva paura. Lo spinsi appena, allontanandolo e scuotendo la testa.

«Stai zitto, Ash dice che va tutto bene.»

«Ashy dice che va tutto bene.» Il suo scimmiottarmi con una voce più acuta nonostante il sussurro riecheggiò nel tempio e riccioli d'oro davanti a noi si girò appena, sospirando. Mi accorsi subito dopo che ci eravamo avvicinati alla fiamma, ed il ragazzo biondo davanti a me si apprestò ad infilare la mano tra il fuoco e prendere una linguetta di fiamma, così da giocarci con la mano che non teneva impegnata con la mia.

«Padre» esordì ad alta voce, le colonne tremarono, la voce fece eco in tutto il tempio e mi girai verso Calum per accertarmi che non fosse svenuto. Gli sorrisi appena e lui ricambiò nervoso, prestando più attenzione alla situazione che a me.

Una folata di vento spense le fiamme non lasciando traccia di fumo, il buio ritornò a regnare sovrano nel tempio e sentii Calum avvolgere il mio braccio con i suoi muscoli.

«Ashtōn, fratello di Eros e figlio di Afrodite, cosa ti porta nel mio tempio a contemplare tuo padre a quest'ora della sera?» Un soffio di voce, come un pensiero messo alla luce, riempì la sala. Imponente, tuonante. Abbandonai totalmente la mano di Ashtōn come scottata dal suo tocco, e quando Calum vide che ormai mi ero liberata dalle mani di quello che era allora un Dio, dalle parole del vento, si apprestò a stringermi a sé.

Sgranai gli occhi totalmente confusa, senza capire il reale significato delle sue azioni. Poi pensai che eravamo noi due soli in una epoca non nostra, e forse valeva la pena mettere da parte le divergenze per maturare.

Anche se già al contatto fisico, beh.

«Padre, gradirei che tu leggessi il loro destino e il perché siano stati messi sul mio cammino facendo venir meno ai miei padri. Ricambierò in qualsiasi modo sia sufficiente.»

«Acconsento a leggere il loro destino, ma per quanto riguarda i tuoi padri, non potrò rivelarti il volere dell'oracolo» tuonò nel tempio quella voce, prima che una sagoma di luce ci accecasse, rivelando la figura del Dio davanti a noi. Una folta barba bianca era simbolo di saggezza e di potenza, sottolineava la sua età millenaria e immortale, era segno di essere il vertice della piramide sociale dell'Olimpo. Ashtōn si affrettò ad inginocchiarsi in saluto, poggiando la fronte sul suo ginocchio piegato una volta che fu per terra ed io volli spingere Calum costringendolo quanto meno ad inchinarsi al cospetto del più grande Dio della Storia Classica.

AGAPE ❀ 5SOS - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora