Lo sguardo interdetto di Harry e Louis alla vista dei loro nuovi indumenti posti sul letto della camera di Michael, non convinsero per niente Luke. Erano rimasti lì a cercare di capire come quella stampa era finita su una maglietta rossa, oppure cercavano di capire cosa fossero i jeans, eppure Luke li trovava estremamente curiosi come personaggi. Era appoggiato allo stipite della porta della stanza di Michael con la spalla, a braccia conserte, mentre osservava Michael disperarsi per avere una risposta dai due immortali. Lo trovava carino quando si comportava da isterico.
«Mi date una risposta? Può andar bene, può essere il vostro stile?» chiese esasperato il ragazzo dai capelli tinti, ritornando con la testa nell'armadio alla ricerca di qualche capo adatto per i due che non capivano ancora cosa dover fare.
«Quindi mi stai dicendo che sono tuniche?»
«E che non sono bianche?»«Incredibilmente acuti!» ironizzò Michael, prendendo dal letto la felpa che aveva scelto per Louis prima di ripiegarla svogliatamente e gettarla nell'armadio, azione che fece ridacchiare Luke. Quest'ultimo si avvicinò al capo d'abbigliamento appena strattonato e si occupò di piegarlo a dovere, poggiandolo in un cassetto, prima di girarsi verso i due.
«Harry, quella tuta non ti si addice proprio. Tu sei più uno da camicie, jeans e stivaletti. Invece tu, Louis, credo non ci sia nessun problema se rimani così, stai molto bene» parlò calmo mentre continuava con nonchalance a ripiegare i vestiti del suo amico.
Michael lo guardò attentamente, studiando ogni suo piccolo movimento e rilassandosi nel vedere l'apparente calma del suo amico, prima di raffreddare ogni suo istinto represso di uccidere i due greci.
«Penso che vada bene» annuirono all'unisono i due, prima di guardarsi e sorridersi. Harry si tolse velocemente l'indumento superiore della tuta e i calzoncini da basket di Calum, riponendoli sul letto ed imitando le mosse di Luke fatte poco prima, ritrovandosi con dei boxer che fecero urlare spaventato Louis.
«Harry che diavolo hai lì?» sbraitò terrificato e il riccio abbassò lo sguardo verso il suo basso ventre, notando quei boxer che non lasciavano libera espressione alla sua nudità, dunque urlò anche lui cercando di toglierseli, prima di esser spaventato dalle urla degli altri due, schifati da ciò che avrebbero potuto vedere.
«Harry, per favore! Sono boxer, mutande, intimo, ti imploro, ora non va più di moda esporre il proprio sesso!» parlò supplichevole Luke, spiegandogli il più velocemente possibile che nel ventunesimo secolo ormai la nudità era passata di moda e veniva considerata volgare, che era davvero molto meglio avere l'intimo addosso mentre Luke scendeva per andare a prendere i giusti abiti per il ragazzo.
Una volta tutti realmente preparati e vestiti si riunirono in biblioteca, lontano dalla massa di ragazzi impegnati a studiare quel pomeriggio. Harry e Louis furono lasciati con prudenza ad un tavolo insieme mentre gli altri due cercavano ogni singolo libro che contenesse le parole "Antica Grecia", "Incantesimi" "Maledizioni" o qualsiasi cosa inerente a ciò che stavano affrontando in quell'avventura.
«Dici che qui c'è un oracolo?» chiese Louis alzando lo sguardo dal telefono che Luke gli aveva prestato per tenerlo a bada con un gioco chiamato Candy Crush Saga che lo stava facendo letteralmente impazzire. Era apparsa una pubblicità di 30 secondi e Luke aveva detto di aspettare finché non vedeva la "x", quindi nel frattempo decise di porre quel quesito al suo amato davanti a sé. Il riccio lo guardò negli occhi, poi diede uno sguardo in giro e alzò le spalle non sapendo cosa rispondere.
«Eros, come faremo? Non sappiamo quale sia il nostro destino, perché non siamo a casa e siamo qui?» borbottò ancora Louis, ora con la testa china e lo sguardo concentrato verso la nuova partita appena incominciata. Harry sospirò, aveva ragione Louis, non sapevano quale fosse il loro destino. Ma nel XXI secolo ormai l'oracolo non esisteva più, le giornate si vivevano tranquillamente senza che ci fosse una profezia o la consapevolezza di raggiungere un determinato obiettivo nel futuro.
«Harry!» sbottò stufo Louis sbattendo il telefono contro la superficie del tavolo a cui erano seduti mentre i due studenti che avevano incontrato erano alla ricerca dei libri. Tutta la biblioteca li fulminò con lo sguardo, facendo in coro segno di star zitti con tanto di dito sulle labbra e sibilo, e Louis borbottò qualcosa.
Se Louis avesse saputo quanto liberatorio fosse imprecare, sicuramente avrebbe passato la maggior parte del tempo con parolacce lanciate dalla sua bocca.
«Dobbiamo andare in Grecia» sussurrò fissando il vuoto, i suoi occhi erano diventati neri come quando era in trance rapito da Ade, come quando aveva abbandonato Louis finendo agli inferi. Louis sussultò e si alzò dalla sedia, inciampando nei suoi passi e poggiandosi sulle cosce di Harry a cavalcioni, prendendo il suo viso tra le mani.
«No, amore, Harry» sussurrò contro le sue labbra disperato, cercando di farlo tornare in sé prima del ritorno dei due ragazzi curiosi, «Harry non ora, amore, so che dobbiamo tornare a casa ma troveremo un modo, non andare-»
Harry urlò, facendo spaventare Louis che si alzò di scatto in preda al panico. Harry manteneva saldamente la sua testa con le mani, i ricci gli ricadevano lungo il viso ma non se ne curava, gli occhi erano tornati normali. Non era l'Ade che conosceva come le sue tasche, quello dell'Antica Grecia. Aveva trovato aperte le porte dell'Inferno moderno.
«Lou- Lou voglio tornare a casa» piagnucolò tirandosi i capelli, lo sguardo terrorizzato posato sempre con delicatezza sulla pelle di Louis, le labbra schiuse e rosse, la pelle bianca per la paura. Louis si avvicinò titubante e ritornò a sedersi sulle sue gambe, tirandolo con dolcezza verso il suo petto per potergli regalare dolci carezze e rassicurarlo il più possibile con i gesti. Harry alzò nuovamente lo sguardo incontrando gli occhi celesti di Louis, ricordando quanto aveva sofferto al buio senza poterli vedere, quando li avevano divisi e non volevano il loro amore. Senza pensare troppo decise di baciarlo gentilmente, un bacio spaventato, insicuro, che trasmetteva debolezze e difetti, paura di essere incapaci. Ma insieme avrebbero fatto qualsiasi cosa.
«Grecia in piccoli passi credo sia per bambini»
«Da cosa lo deduci?»
«Dal fatto che ci sono dei fumetti sulla copertina?»
«Non giudicare un libro dalla copertina, Luke Hemmings» [N/A scritto da me poi, lol]
«Tu ti vesti da emo ma non ho mai pensato che ti tagliassi»
«Piantala»
Entrambi i greci immortali si scambiarono un'occhiata complice prima di roteare in contemporanea gli occhi al cielo, ridacchiando e ricomponendosi mentre sentivano arrivare i due aiutanti -o paladini della salvezza, come aveva pensato Harry- in loro soccorso.
«Tutto bene?» chiesero in coro Luke e Michael e i due si limitarono ad annuire in risposta, con un sorriso semplice. Bastava poco per convincerli.
«Io direi di partire da questo» tentennò Harry indicando un libro, non sapevo leggere quella lingua tanto diversa dal loro greco antico, anche se non capiva come fosse possibile comunicare con loro.
«Saggia scelta Harry. Dunque, iniziamo da "Incantesimi dell'Oracolo Greco"».
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AGAPE ❀ 5SOS - L.S.
Fanfiction[ SEQUEL OF EROS ] Il 2018 è sinonimo di corruzione, crisi culturale ed economica, influenze sociali negative e tanti altri aspetti negativi che non di certo risaltano l'era moderna come gli antichi si aspettavano che fosse. Nel corso del tempo l'uo...