14 ◌ Invocation

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«Questa è tutta la menta che sono riuscito a trovare in casa» Luke buttò sul tavolo chewing-gum alla menta con e senza zucchero, delle foglie di menta brutalmente strappate alla pianta da vaso che la mamma teneva nella serra nel retro, del tè alla menta artigianale prodotto sempre da sua madre e del dentifricio alla menta.

Erano tornati a casa trascinando Harry immobile come se fosse un presidente scortato alla Casa Bianca, era da poco tornato dall'Inferno e fissava il vuoto quasi ferito da ciò che aveva visto.

Era in stato di shock.

Louis cercava di capire al meglio ciò che stava succedendo -e gli oggetti strani messi sul tavolo dal biondo- mentre Michael aveva la testa tra le mani e non faceva altro che imprecare ad ogni pensiero inutile nella speranza che riuscisse a collegare qualcosa e ad essere di aiuto tanto quanto il suo amico.

Luke decise di sedersi al tavolo, dopo aver cortesemente offerto ai suoi amici dei biscotti e del tè caldo per passare al meglio in rassegna ogni singolo cibo a base di menta per trovare un modo di connettersi con il Dio degli Inferi. Una volta sedutosi accanto a Michael, si poggiò sulla sua spalla in modo meccanico, come se fosse un'azione sempre compiuta, sospirando.

Michael rimase di sasso sul posto, strabuzzando gli occhi e alzò la testa guardando Louis nella speranza di trovare risposte ai dubbi che piano si stavano annidando nella sua mente, quando Luke gli schioccò un bacio sulla guancia e parlò nuovamente.

«Dai Michael, siamo forti. Dobbiamo riportare la nostra amica qui, e loro devono tornare dal loro primogenito.»

«Sì- sì hai ragione, diamoci una mossa. Harry!» lo richiamò sull'attenti e il riccio semplicemente spostò lo sguardo su di lui, poco interessato.

Nella sua mente erano ancora vivide le immagini buie di quell'Inferno moderno, la gente era corrotta, aveva le mani storpiate per i furti che aveva commesso in vita, la bocca cucita a mano per le cattiverie dette o i genitali tra le mani brutalmente strappati per la perversione. Ed erano davvero pochi dei tanti esempi che si potevano fare, ma erano quelli che ricordava meglio. Suo padre governava l'inferno ma aveva delle sembianze più moderne, vestito come Michael e Luke, lo stesso genere di abiti. Certo, più formale, era comunque un uomo.

Harry come prima scelta optò per del tè, non sapeva cosa fosse quell'intruglio blu ma gli infondeva fiducia, quindi perché no? Sua mamma gli preparava sempre qualcosa come infusi di erbe ma mai aveva avuto in mente di provare la menta, forse per via del mito raccontato.

«Bene Harry, hai dei consigli su come muoverci? Abbiamo deciso il primo da cui partire, ed è il tè, ma come riusciremo a metterci in contatto con Ade?» Luke prese un bicchiere e lo riempì con del tè.

«Con l'oracolo di Ade» lo corresse Harry. Michael alzò gli occhi al cielo sorridendo, consapevole che difficilmente era possibile contraddire -o correggere- Luke Robert Hemmings.

«Sì, giusto.»

«Lo berrò, e cercherò di invocare il suo oracolo chiedendo delle risposte» parlò Harry duramente prendendo con la mano sinistra il bicchiere che conteneva il tè prima di mandarlo tutto giù. Si spostò la lingua nella bocca per assaporare meglio il sapore che stava ingerendo prima di chiudere gli occhi e concentrarsi sul silenzio.

Nessuno di loro fece un movimento, cercarono quasi di non respirare per permettere ad Harry di trovare la giusta connessione con il padre.

«πατέρας, odi le parole di tuo figlio» la voce di Harry era ferma, decisa. Louis probabilmente poteva avere un mancamento per quanto si sentiva fiero delle prese di posizione del suo amato.

Nulla, però, sembro dare frutti.

«Bene, sarò sincero: Louis, il tuo ragazzo non sa fare niente» batté le mani Michael prima di riempirsi le guance di biscotti, giusto per affogare i suoi dispiaceri nel cibo. Louis lo incenerì con lo sguardo, mentre Harry apriva gli occhi quasi deluso da sé stesso. Luke invece decise di dare uno schiaffo sul braccio di Michael.

«Prova tu a fare di meglio!»

«Ma non ho poteri soprannaturali io» schioccò le dita davanti al viso del suo amico con uno sguardo ovvio puntato negli occhi, che fece ridere Luke. Michael sentì una sensazione riscaldargli il cuore, lasciandolo più leggero. Avrebbe voluto che altre mille volte Luke ridesse solo per riavere quell'emozione in sé.

«Va bene, andiamo avanti. Harry, amore, che ne dici di provare a masticare della menta?» Louis cercò di ignorare l'aura che lentamente si diradava dalle figure di Luke e Michael, puramente fatta di amore e ritornò al suo amato, prendendo il fazzoletto di stoffa sul quale erano poggiate quattro foglie.
«Che ne dici se ne mangiamo due a testa? Forse dobbiamo essere in due per parlare con Ade, sai meglio di me che l'amore è più forte di qualsiasi cosa» continuò Louis, nella speranza di ammaliare Harry che lo osservava a metà tra il curioso e il dubbioso.

«Bah, sicuramente funzionerà!» esclamò con ironia Michael, aprendo un pacchetto di gomme senza zucchero rigorosamente alla menta, di quelle che aveva buttato qualche minuto prima Luke sul tavolo. Ne porse una al suo amico ed entrambi le masticarono, guardando curiosi i due greci che masticavano insieme le foglie di menta con le mani perfettamente strette tra loro. Sembravano esser fatti l'uno per l'altra, forse era così, forse era destino che Louis stesse con Harry. Ad entrambi passò il medesimo pensiero per la mente: anche loro avrebbero trovato qualcuno così? Luke prese la mano di Michael nel momento in cui notò che intorno ad Harry per partenza un velo verde iniziava a formarsi, come una nube leggera che lo avvolgeva con leggiadria, abbracciando lentamente anche la figura di Louis. Michael strinse la stretta delle loro mani totalmente catturato da quel sentimento, sentendo che stava per succedere qualcosa, forse ci erano riusciti, ma c'era ancora qualcosa che non completava tutto. Luke indicò a Michael di prendere la mano che Harry aveva libera sul tavolo, e lui fece lo stesso con quella di Louis, così da chiudere il cerchio con le loro strette di mano. E nessuno di loro si sarebbe mai aspettato che con tanta velocità una voce, la stessa voce, attraversasse la mente di tutti e quattro nello stesso istante. E che quella voce appartenesse all'unico e solo possessore degli Inferi.

«Oh no, davvero Harry? Ragazzo lasciami i miei spazi.»

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Penso che andando avanti, gli aggiornamenti diventeranno lenti, perché ho pochi capitoli in serbo e poco tempo per scrivere. Ma ce la farò, voi per farmi piacere mettete una stellina!

A mercoledì! — Ilay

AGAPE ❀ 5SOS - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora