—Abitudine.
Ero letteralmente sconvolta da ciò che aveva detto Calum a proposito del suo orientamento sessuale.
Pensavo che fosse gay? No, non ci avevo mai creduto.
Pensavo che fosse etero? Non ci avevo mai dato peso, non mi interessava e non lo frequentavo a scuola prima che quella situazione mi obbligasse a conoscerlo meglio. Non mi ero mai interessata veramente a Calum Hood, il capocannoniere della squadra di basket della scuola, rispetto al resto dell'istituto. Sembrava così cliché, eppure era così vero quanto le persone tenessero all'immagine dei campioni dello sport. A mio parere, persone carismatiche come il rappresentante di istituto, oppure Stevie Bold il capo del gruppo di scacchi (dalla diplomazia sottovalutata) dovrebbero essere persone alla pari degli sportivi. Non so chi abbia stabilito la gerarchia, ma era sicuramente una cheerleader, per le idiozie di questi stereotipi.Il bagno caldo non fu così imbarazzante come pensavo. Parlammo tranquillamente del più e del meno lasciando che la conversazione perdesse quell'aura di curiosità che avevo innescato io, impicciandomi in fatti che non mi riguardavano della sessualità di Calum Hood. Ma non me ne facevo poi così tanto una colpa, sentivo di star provando curiosità e interesse nei confronti di una persona che mai avrei pensato potesse starmi lontanamente simpatica. Erano sensazioni nuove, emozioni nuove. Lo guardavo interessata con la coda dell'occhio sperando che non mi notasse, con la speranza racchiusa tra le mani che potesse guardarmi ogni tanto quando ero distratta. Mi piaceva essere guardata, se quello che lo faceva era lui. Volevo che mi trovasse interessante, anche se il contesto era differente. Sapevo che, una volta tornati alla vita reale, lui sarebbe tornato ad essere Calum Hood il capocannoniere ed io sarei ritornata ad essere Book, la tipa dei mille libri. Io sarei tornata nella mia cerchia di sfigati con Michael Clifford e, a volte, Luke Hemmings che mi degnava di una chiacchierata e un abbraccio in pubblico.
Era il contesto differente che mi faceva vivere in maniera differente. Come se fosse una vacanza, stacchi totalmente dalla routine scocciante e ti ritrovi avvolto in un turbine di emozioni diverse da quelle quotidiane. Ed è perfetto, sicuramente meglio della normalità. Ed era lì, in quel momento, che volevo che lui mi notasse, io con la mia spensieratezza e senza i mei libri che mi etichettavano, senza le mie felpe larghe a coprirmi il corpo e le incertezze perché semplicemente lì non c'erano ancora delle etichette e non avevo bisogno di agitarmi del parere della gente perché era ancora qualcosa di ignoto. Ed era gratificante, liberatorio, e più me ne rendevo conto, più credevo di voler rimanere lì, perché era quello il posto adatto a me. Calum sicuramente sarebbe tornato alla ribalta del futuro, ma io ad uno smartphone preferivo di gran lunga la libertà.«Tutto pronto?» mi chiese affacciandosi alla camera che in precedenza ci aveva messo a disposizione Ashtōn. Dopo il bagno era andato prima lui a cambiarsi, sostenendo di essere più veloce, e poi ho avuto il tempo di rimettere anche io una tunica pulita e, sotto consiglio delle ancelle, provare degli oli molto profumati.
«Sì, possiamo andare» annuii io legandomi sotto la tunica il libro Il Simposio di Platone, che da quanto avevo afferrato dalla visita a Poseidone sarebbe stato lui a portarci a casa proprio come ci aveva messo nei guai potandoci nel passato.
«Aspetta che ti aiuto» si avvicinò ed io mi scansai, guardandolo di sbieco. Le mie guance le sentii in fiamme, ma non volevo che mi toccasse, non ancora. Non ero pronta ad un contatto di quel genere con quel genere di ragazzo. Ero comunque alle prime armi con l'amore, non mi era mai stato famigliare come in quel momento, in quel luogo. Tutti i miei libri erano diventati realtà, tutte le storie che avevo letto e i protagonisti innamorati con i loro sentimenti li sentivo ormai realmente parte di me, come non lo erano mai stati prima. Sentivo l'amore non corrisposto di Basil per Dorian de Il ritratto di Dorian Gray, sentivo l'amore travagliato di Nina per Patrick di Innamorata di un angelo, oppure l'amore dei libri di John Green che mia madre aveva letto e mi aveva costretto a leggere per farmi essere un'adolescente normale, come diceva lei. Quell'amore, in tutte le sue sfaccettature, lo sentivo cucito sulla mia pelle in una calda coperta che proprio Calum con le sue mani aveva riposto. Ma avevo paura di abituarmi al calore di essa e di poterne rimanere delusa nel momento in cui se la sarebbe ripresa.
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AGAPE ❀ 5SOS - L.S.
Fanfiction[ SEQUEL OF EROS ] Il 2018 è sinonimo di corruzione, crisi culturale ed economica, influenze sociali negative e tanti altri aspetti negativi che non di certo risaltano l'era moderna come gli antichi si aspettavano che fosse. Nel corso del tempo l'uo...