8 ◌ Luke Hemmings

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Aggiorno oggi per due motivi:
a) è il compleanno della mia IZZY Beunsbeuns;
b) ho al mio fianco una mia lettrice e voglio farle una sorpresa.

Buona lettura!

Luke si era accomodato, come se fosse casa sua, alla sedia del tavolo in cucina accanto a Michael ed era da più di dieci minuti che fissava senza dire nulla Louis ed Harry di fronte a sé. Loro guardavano Luke con fare interrogativo, non si fidavano di Michael che era appena entrato nella loro vita, figurati se si fossero fidati di Luke che era sembrato fin da subito investigativo nei loro confronti.

«Quindi...»

«Michael perché lui ha la divisa di Calum Hood e- uhm-» Luke tentennò prima di indicare Louis «lui ha i jeans di Diana?». Michael sospirò guardando la situazione con occhio esterno e sì, sembrava una confraternita di cocainomani. Scosse la testa abbandonandosi sul tavolo, poggiando la fronte sulle sue braccia conserte già sulla superficie.
Il ragazzo dai capelli lilla si portò una mano tra i capelli prima di rialzare lo sguardo e ritrovarsi i due immortali a pochi centimetri dal suo viso con un'espressione preoccupata sul volto.

«Cos'è successo, tutto bene?»
«Lou, pensavo fosse morto!»

Sbuffò tristemente Michael scuotendo la testa nella loro direzione e forzando un sorriso nella speranza che venissero consolati da quella smorfia e poi girò il viso verso Luke, che continuava a guardare la scena con i suoi occhioni chiari e curiosi.
Michael si prese un po' di tempo prima di prender parola, giusto per ammirare il viso di Luke e trovarlo estremamente attraente. In realtà non era solo il viso a renderlo irresistibile, ma tutto il complesso, la sua personalità, il suo modo di rapportarsi con la gente.

«Eros» constatarono entrambi gli immortali prima di guardarsi e sorridere uno agli occhi dell'altro. Entrambi pensavano che Michael e Luke avessero uno sguardo ben simile a quello che loro adottavano per amarsi, che c'era così tanta voglia di baciarsi nell'aria che sembrava ci fosse Cupido lì presente.

I due ragazzi si girarono verso il coro con faccia interrogativa, prima di scuotere entrambi la testa e sospirare.

«Luke, se ti racconto questo non voglio esser preso per sfigato» incominciò Michael drizzando la schiena lentamente, passandosi un secondo dopo la mano sulla faccia.

«Sfigato?» Luke si girò catturato dalla domanda di Louis su quella parola mai sentita ma il ragazzo tinto agitò una mano davanti al volto del suo amico prima di aggiungere parole sconnesse tra loro.

«Ignorali, capirai tutto dopo quello che ti dirò.»

Mentre parlava Michael cercava di sostenere un gioco di sguardi apparentemente sicuro con Luke, stava morendo dalla voglia di urlare per la frustrazione. Per un ragazzo chiuso come lui era davvero impossibile giocare con gli occhi e parlare in modo sicuro come stava facendo in quel momento, eppure aveva deciso di prendere quell'occasione come la nascita di una nuova personalità, di un nuovo modo di porsi e socializzare. Avrebbe smesso di essere lo scorbutico di turno, e l'aveva deciso esattamente dieci secondi prima di parlare a Luke di quello che era successo.

«Quindi mi stai dicendo che Diana è con Cal indietro nel tempo?» domandò infine il biondo, mordicchiandosi il labbro inferiore sperando di aver capito quello a cui si riferiva l'amico. Per lui era estremamente impossibile tutto quello eppure più osservava i due personaggi strani seduti dall'altra parte del tavolo, intenti a giocare con le proprie mani intrecciate o a scambiarsi effusioni e parole di cui non sapeva più neanche la reale usanza, più si rendeva conto che probabilmente Michael non stava delirando. Quest'ultimo annuì alle sue parole prima che un lungo sospiro lasciasse le sue labbra rosse e facesse ansimare leggermente Luke per quella visione.

Luke Hemmings non l'avrebbe mai ammesso a sé stesso, eppure era cotto di Michael Clifford da anni. Ed era stato inevitabile cambiare vita e allontanarsi da lui per paura di un completo rifiuto, aveva anche finto un'ipotetica eterosessualità pur di non destare sospetti, anche se Diana era sempre pronta a ricordargli quando fosse palese il suo interessamento.

«Ok, io comunque sono Luke Hemmings!» si presentò ufficialmente il nuovo arrivato porgendo la mano verso Harry e Louis che, prontamente, fecero a gara a chi dovesse stringere prima la mano al biondo. Una volta fatte le presentazioni Michael si alzò dalla sua postazione giusto per prendere carta e penna, sotto gli sguardi curiosi dei millenari davanti a lui, porgendo poi il foglio a Luke.

«A cosa dovrebbe servirmi questo?» inclinò la testa interrogativo, portando con quel gesto i ricci biondi tutti da un lato. A quella visione Michael stava per soffocarsi con la sua stessa saliva, quindi deglutì.

«Dobbiamo pensare ad un piano, amico.» Michael scandiva la parola amico ogni volta che la pronunciava, come a convincere più sé stesso che Luke, il quale sembrava all'oscuro dei suoi sentimenti prepotenti e accesi di passione che sbattevano da una parete all'altra del suo cuore.

«Cosa sono quelli?» il coro di Harry e Louis parlò nuovamente, prima di indicare in simbiosi il pezzo di carta a righe e la penna stretta tra le dita lunghe e sottili di Luke. Michael stava per urlare ma il biondo fu più veloce.

«È come se questa fosse una pergamena e questa qui» giocò con la penna per attirare la loro curiosa attenzione, «questa è come qualcosa che serve per scrivere sui fogli di pergamena!»

L'entusiasmo di Luke fu acceso da tutta quella faccenda, dallo splendore di quella rarità che avvolgeva la situazione e si reputava davvero fortunato, non pensava di capitare in una situazione del genere grazie al suo libro di chimica. E il suo essere espansivo lo portò dritto tra le braccia di Michael, si sporse dalla sedia per stringere gli avambracci intorno al collo del ragazzo dai capelli viola, infilando la testa prontamente nell'incavo di quella stretta appena creata.
Michael sgranò gli occhi restando immobile, giusto il tempo di girare lo sguardo verso Louis ed Harry e notare il loro incitamento silenzioso nel ricambiare l'abbraccio.

«Stringilo!»
«Sì, forza Eros» mimarono entrambi con le labbra agitando le mani il più piano possibile, prima che Michael riprendesse a respirare solo dopo aver avvolto il busto di Luke e averlo stretto come tanto desiderava fare. E con quell'abbraccio Michael aveva messo da parte l'imbarazzo, la rabbia che a volte gli ribolliva nelle vene nei confronti del suo amico per averlo scaricato e aver preferito i più popolari della scuola, aveva lasciato spazio solo all'amore.

«Mikey, grazie per non essere mai noioso come gli altri, per avermi dato questa possibilità, per non avermi mandato via. Non lo meritavo, eppure mi hai perdonato.»

AGAPE ❀ 5SOS - L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora