In allegato la foto di Morfeo. Sì, nessuno è meglio di Sebastian per questo ruolo.
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A casa di Luke, nel silenzio opprimente di una casa senza i proprietari, Louis e Harry camminavano per le stanze incuriositi da qualsiasi aggeggio trovassero sotto gli occhi.Si erano svegliati da poco, Harry prima di Louis per via del suo sonno tormentato. Infatti, quella notte non aveva fatto altro che girarsi e rigirarsi tra quelle coperte profumate di ammorbidente della camera degli ospiti di Luke, mentre sognava gli Inferi Moderni terribilmente spaventato da essi. Louis aveva cercato in qualche modo di placarlo ma era stato impossibile, quindi era tornato a dormire.
Ora erano in soggiorno, seduti sul divano mentre i loro sguardi slittavano con velocità da un angolo all'altro della stanza, dalle cornici con le foto, a quella tv che tanto stava provocando i loro impulsi curiosi.
«Com'è possibile che ci siano dei piccoli Luke fermi qui?» chiese Harry prendendo con delicatezza una cornice vicina al divano, come se potesse davvero contenere un Luke in carne ed ossa al suo interno. Louis batté sul vetro della cornice all'altezza del petto del ragazzo, chiamandolo per nome, ma non ebbe risposte.
«Noioso» borbottò infine. Harry annuì d'accordo con il suo amato e mise al posto ciò che aveva preso, prendendo successivamente la mano di Louis dal suo grembo, portandola sul proprio.
«Louis?»
«Sì, Harry?»
«Dobbiamo trovare un modo per tornare a casa. Il nostro Ashton sarà preoccupato. E mia madre anche, Louis. Mio padre me l'ha detto, quando mi ha convocato. Ha detto che è preoccupata» continuava a ripetere sempre lo stesso concetto Harry, seriamente turbato dalla loro lontananza da casa. Era qualcosa che gli faceva salire una pesante agitazione, quella di non avere come figura presente nella sua vita Agape, sua madre.
Louis guardò gli occhi di Harry, quegli occhi verdi come il prato della primavera ma sempre oscurati da quel velo nero che si muoveva per un vento inesistente intorno alle sue iridi. Louis appoggiò sulla guancia del riccio una mano con leggerezza, poi lo baciò a fior di labbra, cercando di rassicurarlo con dei tocchi delicati. «Andrà tutto bene.»
«Lo spero» sussurrò a pochi centimetri dalla bocca del suo amato, Harry. Incominciarono a baciarsi lentamente, ora che avevano un po' di tempo libero –come se quella notte non fosse già stata sprecata per altro, oltre che per gli incubi di Harry. Louis spinse Harry lentamente verso il basso, così che si stendesse sul divano, ma quest'ultimo si poggiò sul telecomando che, all'improvviso, accese la tv, spaventandoli.
Louis si allontanò immediatamente da Harry con un balzo, terrorizzato dal suo nuovo potere, Harry si toccò le mani per paura di aver fatto qualcosa con esse. Poi entrambi si girarono e guardarono quella tv che prima sembrava inutile, spenta, una scatola nera vuota, ora stava trasmettendo immagini in movimento.
«Da una recente statistica si è potuto confermare l'aumento dei libri che stanno lentamente finendo nel dimenticatoio, se ne producono sempre meno sul territorio mondiale per via delle piattaforme web e molti giovani non trovano più neanche interessante sfogliare un libro tra le mani...» un giornalista alla tv stava parlando, e Louis ed Harry erano realmente spaventati da esso, come se parlasse di apocalisse o, ancor peggio, uscisse dalla tv.
«Cosa sono le piattaforme web? E la statistica?» domandò Harry girando il volto verso Louis allibito –come se avesse capito qualcosa.
«Amore, concentrati su quello che ha detto. Ha parlato di libri, di dimenticatoio. Non ci sono più libri in questo mondo, non ci sono più libri nel futuro» constatò Louis. Harry lo guardò con uno sguardo che sicuramente voleva dire "neanche nel nostro tempo ci sono libri", ma Louis cercò in tutti i modi di fargli capire quanto aveva capito fossero importanti i libri.
«So che non gli abbiamo ancora, ma sembrano così importanti. Hai visto quella... biblioteca? Si chiamava così? Era piena di libri, e le persone che erano lì se avessero potuto sarebbero entrate nelle pagine di quelle strane pergamene.» Harry sembrava non capire ancora, Louis era davvero disperato. «Sono pergamene, sono scritti. Sono quello che faccio anche io nel nostro tempo, sono importanti, indispensabili. Sai che loro hanno dei libri di Socrate? Di Platone? Sono i miei maestri, li conoscono anche qui!»
«Non ho capito cosa stai dicendo, Lou» borbottò rosso in viso Harry, sentendosi stupido per un momento davanti al suo amato. Non voleva che lo vedesse con quella faccia da sciocco in volto, ma veramente non stava capendo nulla.
«Sto dicendo che dobbiamo salvare i libri nel futuro.»
In quel momento, però, sull'Olimpo Moderno qualcuno sbatté contro la propria fronte una mano rassegnato. Il povero Morfeo stava osservando tutta la vicenda da lontano cercando un momento in cui intervenire –nella remota speranza di non doverlo mai fare, in realtà. Con uno schiocco delle dita sull'immagine che aveva dei due ragazzi sul divano davanti a sé, proiettati nella sua magica nuvoletta sognante, riuscì ad addormentare i due greci. Sbuffando, scese sulla terra fra i mortali e iniziò a camminare avanti e dietro per il salotto di casa di Luke, guardando i corpi dormienti dei ragazzi e decidendo il da farsi.
«Con tante persone, Agape doveva proprio avere un figlio con Ade?» borbottò senza rendersene conto. Subito dopo, però, si rese conto di non pensare realmente quelle parole e si scusò mentalmente con la mamma di Harry. Scosse la testa poi, richiamando con la sua voce profonda i due immortali, e di scatto si risvegliarono, ritrovandosi davanti il dio.
Morfeo indossava un abito moderno, una camicia azzurra con i bottoni del colletto sbottonati e una giacca nera dello stesso tessuto dei pantaloni, e ai piedi delle scarpe altrettanto eleganti.
«Morfeo?» esclamarono in coro i due innamorati sul divano, prima che Louis si alzasse velocemente per inchinarsi al suo cospetto. Secondo il ragazzo dagli occhi blu, Morfeo era stato l'unico a credere fermamente nella sua spedizione, e a lui era totalmente devoto.
«Ma smettila, Louis, queste formalità sai che sono inutili» mormorò con la sua voce lenta il Dio del Sonno, muovendo la mano a mezz'aria per rendere meglio il concetto. Louis si ricompose vicino al suo amato Harry, che prontamente chiese il perché di quella visita più che inaspettata.
«Sono qui per darvi un indizio, anche se non dovrei, perché è il vostro cammino, non il mio. Non c'entrano i libri, lasciate perdere questo obiettivo e concentratevi sul trovare le porte dell'Olimpo sulla terra moderna» suggerì Morfeo. Louis e Harry non sapevano per chi stavano camminando, quale fosse la loro meta, chi fosse il loro obiettivo, la loro ricompensa finale. Se effettivamente tutto questo avrebbe portato i due Dei a casa, o semplicemente avrebbe complicato la situazione. Harry si girò verso Louis con sguardo totalmente perso, nella speranza di trovare un lampo di genio negli occhi del suo amato.
Morfeo era spazientito, sentiva questo bisogno di urlare perché a lui era toccato occuparsi di Louis ed Harry, al suo amato Hermes era stato concesso di rimanere con Calum e Brooke. Avrebbe voluto stare con il suo compagno, non occuparsi dei due innamorati secolari. Si ricompose, dopotutto era anche il Dio dei Sogni, e sospirò, senza rendersi conto che quel sospiro prolungato fece addormentare nuovamente i due immortali.
«Posso diventare il dio dell'odio?» alzò gli occhi al cielo come per domandare a Zeus un cambio di mansione, quando un tuonò squarciò il silenzio e fece accapponare la pelle del povero dio sceso sulla terra. «Scherzavo!»
«Che faccio con voi...» sussurrò prima di avvicinarsi ad Harry, e sussurrargli all'orecchio il da farsi. Sapeva che la mente di Harry avrebbe captato perfettamente le sue parole e ci avrebbe costruito un sogno premonitore su di esse, così da completare il lavoro di Morfeo. Lui, una volta enunciato il piano che aveva in mente, schioccò le dita della mano e scomparve in una nuvoletta di fumo.
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AGAPE ❀ 5SOS - L.S.
Fanfic[ SEQUEL OF EROS ] Il 2018 è sinonimo di corruzione, crisi culturale ed economica, influenze sociali negative e tanti altri aspetti negativi che non di certo risaltano l'era moderna come gli antichi si aspettavano che fosse. Nel corso del tempo l'uo...