16. Scambio di sedili

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Luce 

Dato che il mio vestito è ancora completamente bagnato e che devo andare a prendere le pizze, ora devo assolutamente trovare qualcosa da mettermi; non posso restare avvolta in questo asciugamano per tutta la serata.

«Se vuoi ti posso prestare la mia giacca.» Dice Sebastian, asciugandosi la schiena e le braccia, per poi infilarsi di nuovo la maglietta «Tanto io non ne ho bisogno.»

«Ti ringrazio, ma rischierei di essere picchiata questa sera con quella roba addosso.» Affermo io, indicando la giacca che ora giaceva a terra, bagnata dai nostri schizzi d'acqua. Sicuramente indossarla dopo la sconfitta della Germania in terra italiana non sarebbe stata una grande mossa, proprio per niente.

«Allora seguimi, spero che a Mattia non dispiacerà se...» Si interrompe a metà della frase, ma ho già capito che cosa vuole fare; vuole approfittare dell'assenza di Mattia per prendere qualcosa dal suo armadio.

«Ma tu sei pazzo, se viene a casa mi scopre subito!» Lui però sembra tranquillo, apre una porta al piano superiore e mi invita ad entrare nella camera «Non se metti una maglia del team, quelle sono tutte uguali.»

Così seguo Sebastian all'interno della probabile camera da letto di Mattia, poi lui apre un'anta di un armadio; ci sono capi d'abbigliamento rossi ovunque.

«Caspita, ne ha davvero pochini...» Ironizzo io, anche se Seb inizia a rovistare tra le maglie.

«Che due scatole, queste hanno quasi tutte il nome.» Esclama sconsolato.

Mi avvicino per guardare e infatti noto che nelle magliette c'è stampato il nome 'M. Binotto' e quindi non mi converrebbe prendere una di queste. Spero solo di trovare qualcosa da mettere in fretta, altrimenti faremo tardi per prendere le pizze e ci toccherà mangiarle fredde.

«Ecco, l'ho trovata!» Finalmente Sebastian ne tira fuori una senza il nome di Mattia, è una maglia Ferrari, con gli sponsor di quest'anno. Non mi posso lamentare, abbiamo avuto abbastanza fortuna questa volta.

La prendo e dico a Sebastian di uscire; ha già combinato troppi danni per oggi.

Una volta che mi sono assicurata che la porta sia ben chiusa, mi sfilo il vestito bagnato e lo appoggio a terra, poi prendo la maglia — gentilmente e inconsciamente prestatami da Mattia Binotto — e me la metto. Mi arriva un po' sopra alle ginocchia, Mattia dev'essere molto alto di statura, perché qui dentro ci starei almeno due volte!

Quando esco sono quantomeno felice che la maglia non sia troppo corta «Dì a Kimi di venire con la sua macchina, non penso che la pizza ci stia tutta nella mia.» Dico a Sebastian mentre scendiamo le scale.

Alla fine decido di farmi prestare la giacca di Sebastian in modo da potermela allacciare in vita, tanto la giro dall'altra parte e non si vede la bandiera della Germania.

«Pensi di venire a prendere le pizze vestita così?» Mi chiede Sebastian dopo che mi sono sistemata la sua giacca sui fianchi.

«Ovviamente ti accompagno solo, poi vai tu a prenderla insieme a Kimi. Basta che gli dici il nome della prenotazione 'Luce' e ti daranno tutto.»

Lui non sembra molto convinto, ma se lo farà andare bene, anche perché non ci sono altre alternative «Non penso proprio di usare la mia macchina per le pizze, uno perché si ungerebbe tutta, due perché non ci starebbe nemmeno mezzo metro arrotolato.» Si lamenta Sebastian.

Alzo gli occhi al cielo, possibile che debba risolvere tutti questi problemi oggi? Non doveva essere un pomeriggio di relax? Mi ripeto di mantenere la calma. 

«Allora vai con Kimi, usate la sua macchina.»

Il finlandese ci sta già aspettando, perfettamente sobrio e in forma, come se non avesse appena bevuto fiumi e fiumi di birra.

Luce || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora